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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7021 del 25 marzo 2011
«In tema di licenziamento disciplinare, l'espresso divieto di svolgere qualsivoglia attività lavorativa da parte del dipendente fruitore di congedo familiare ai sensi dell'art. 4, secondo comma, della legge n. 53 del 2000, non importa che lo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3226 del 11 febbraio 2008
«In tema di controlli sulle assenze per malattia dei lavoratori dipendenti, volti a contrastare il fenomeno dell'assenteismo e basati sull'introduzione di fasce orarie entro le quali devono essere operati dai servizi competenti accessi presso le...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13622 del 24 giugno 2005
«La comunicazione di malattia al datore di lavoro prescritta dall'art. 2 del D.L. n. 563 del 1979, convertito in legge n. 33 del 1980, rileva sulla possibilità di prosecuzione del rapporto nella misura in cui la sua omissione impedisca al datore di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3915 del 27 aprile 1996
«L'assenza ingiustificata alla visita medica di controllo del lavoratore assente per malattia rileva, oltre che ai fini dell'applicazione dell'art. 5 del D.L. n. 463/1983 (convertito con modificazioni nella L. n. 638/1983), anche sotto il profilo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4935 del 1 aprile 2003
«L'art. 102 bis disp. att. c.p.p., nel prevedere che chi sia stato sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere ovvero a quella degli arresti domiciliari ha diritto ad essere reintegrato nel posto di lavoro qualora venga pronunciata...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6814 del 17 giugno 1991
«Nell'ipotesi di licenziamento intimato per una mancanza del lavoratore che si concreti in una violazione non solo del dovere di diligenza, ex art. 2104 c.c., ma anche del dovere di fedeltà all'impresa di cui all'art. 2105 c.c. (nella specie, per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13167 del 8 giugno 2009
«In materia di licenziamento disciplinare, il principio dell'immediatezza della contestazione, che trova fondamento nell'art. 7, terzo e quarto comma, legge 20 maggio 1970, n. 300, mira, da un lato, ad assicurare al lavoratore incolpato il diritto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14487 del 21 giugno 2007
«Per il licenziamento dovuto a giusta causa riconducibile ad illeciti disciplinari del lavoratore è necessario che il datore di lavoro assolva all'obbligo della preventiva contestazione tempestiva degli addebiti (ai sensi dell'art. 7 della legge n....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4069 del 19 febbraio 2009
«Il principio secondo cui la determinazione del t.f.r. va fatta secondo i criteri previsti dall'art. 2120 c.c. è del tutto inderogabile dalle parti, con la conseguenza che vanno inclusi nella base di calcolo tutti gli emolumenti riferiti ad eventi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6743 del 13 marzo 2008
«Ai fini della determinazione del trattamento di fine rapporto e della pensione aziendale - che il datore di lavoro ha equiparato al trattamento pensionistico dei dipendenti degli enti locali - vanno inclusi nella base di calcolo anche gli...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24875 del 25 novembre 2005
«Affinché un compenso sia incluso nella base di calcolo della indennità di anzianità ( ex art. 2121 c.c.) o del trattamento di fine rapporto ( ex art. 1 legge n. 297 del 1982), non è necessario il carattere di definitività del compenso stesso, ma...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13010 del 5 settembre 2003
«La nozione legale di retribuzione — da porre a base nel calcolo del trattamento di fine rapporto (ai sensi dell'art. 2120 c.c., come novellato dall'art. 1 della legge n. 297 del 1982) — comprende tutti gli emolumenti corrisposti in dipendenza del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4251 del 23 marzo 2001
«Il principio dell'onnicomprensività della retribuzione, adottato dal secondo comma dell'art. 2120 c.c., nel testo novellato dalla legge n. 297 del 1982, benché derogabile, comporta che se la prestazione di lavoro non è occasionale, la relativa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 365 del 13 gennaio 2010
«In tema di determinazione del trattamento di fine rapporto, il principio secondo il quale la base di calcolo va di regola determinata in relazione al principio della onnicomprensività della retribuzione di cui all'art. 2120 c.c., nel testo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18289 del 30 agosto 2007
«Con riferimento a controversia promossa da dipendente in quiescenza dell'Istituto Poligrafico dello Stato per ottenere il ricalcalo del trattamento di fine rapporto con inserimento del compenso per lavoro straordinario nella base di calcolo, la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17614 del 10 agosto 2007
«In tema di determinazione del trattamento di fine rapporto, il principio, secondo il quale la baie di calcolo va di regola determinata in relazione al principio della onnicomprensività della retribuzione di cui all'art. 2120 c.c., nel testo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17418 del 6 dicembre 2002
«In tema di indennità di fine rapporto, il confronto tra la disciplina legale e quella convenzionale, agli effetti previsti dall'art. 1419 c.c., impone la considerazione unitaria, nell'unico istituto dell'indennità stessa, di tutte le disposizioni...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11002 del 3 novembre 1998
«Per quanto concerne il trattamento di fine rapporto, la L. 29 maggio 1982, da una parte, ha stabilito (art. 1 trasfuso nel secondo comma dell'art. 2120) che, salva diversa previsione dei contratti collettivi, la retribuzione annua comprende tutte...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1546 del 1 agosto 1998
«La nuova disciplina dei trattamento di fine rapporto, introdotta dalla legge n. 297 del 1982, non soltanto si applica a tutte le indennità di fine rapporto comunque denominate e da «qualunque fonte disciplinate» (e quindi anche agli accordi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9737 del 15 settembre 1995
«La clausola di un contratto collettivo stipulato anteriormente all'entrata in vigore della L. 29 maggio 1982, n. 297, la quale, escludendo dal computo dell'indennità di anzianità il compenso per il lavoro straordinario sia affetta da nullità per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4872 del 5 maggio 1995
«Le clausole della contrattazione collettiva nulle per contrasto con gli artt. 2120 e 2121 c.c. (testo previgente) devono ritenersi inefficaci anche a seguito dell'entrata in vigore della legge 29 maggio 1982, n. 297, benché questa espressamente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5399 del 3 giugno 1994
«Con riguardo ad un rapporto di lavoro proseguito nella vigenza della L. 29 maggio 1982, n. 297 — relativamente al quale la determinazione dell'indennità di anzianità per il periodo sino al 31 maggio 1982 deve essere effettuata in base al principio...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12851 del 3 settembre 2003
«Nella retribuzione sulla quale va computato l'accantonamento delle quote annuali ai lini del trattamento di fine rapporto ai sensi dell'ari. 2120, comma primo c.c. (nel testo sostituito dall'art. 1 della legge 20 maggio 1982 n. 297) vanno incluse,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11815 del 21 novembre 1998
«I compensi per il lavoro straordinario prestato in maniera non occasionale rientrano nella base retributiva utile per il calcolo del trattamento di fine rapporto, a meno chela disciplina collettiva ne abbia escluso, ai sensi dell'art. 2120,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3888 del 1 aprile 1993
«Il servizio mensa — il quale (sia nel regime anteriore all'entrata in vigore dell'art. 6 del D.L. 11 luglio 1992, n. 333, convertito in L. 8 agosto 1992, n. 359, che in quello da tale norma espresso, che assume, pertanto, il valore di disposizione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1222 del 4 febbraio 2000
«Ove, oltre al coniuge divorziato ed al coniuge superstite, esistano anche figli del lavoratore defunto (e/o altri parenti od affini a suo carico) aventi diritto alla indennità di buonuscita ai sensi dell'art. 2122 c.c., dal coordinamento di tale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 826 del 25 gennaio 1993
«Il trattamento di quiescenza dovuto ai pensionati dei Consorzi di bonifica non è attribuito dalla legge sull'assicurazione obbligatoria né è posto a carico di alcuna delle gestioni in questa ricomprese, ma ha un fondamento contrattuale, così da...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2627 del 11 febbraio 2004
«Il certificato di lavoro che, ai sensi dell'art. 2124 c.c., ove non sia obbligatorio il libretto di lavoro di cui all'art. 3 della legge n. 112 del 1935, l'imprenditore deve rilasciare all'atto della cessazione del rapporto di lavoro, qualunque ne...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9290 del 13 luglio 2000
«Le annotazioni e le dichiarazioni contenute nel libretto di lavoro (istituito con finalità meramente burocratiche dalla legge 10 gennaio 1935 n. 112), aventi natura di scrittura privata e consistenti in dichiarazioni unilaterali del datore di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8221 del 16 giugno 2000
«In tema di lavoro a domicilio, per applicare le norme sul lavoro subordinato non occorre accertare se sussistano i caratteri propri di questo, essendo, invece, necessario e sufficiente che ricorrano i requisiti indicati dall'art. 1 della legge n....»