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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11796 del 7 luglio 1999
«Non integra il reato di cui all'articolo 504 c.p. la c.d. serrata dei piccoli esercenti attuata per motivi economici inerenti all'attività aziendale, essendo tali manifestazioni estranee a qualsiasi conflitto tra datori di lavoro e lavoratori...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7588 del 12 luglio 1975
«Nell'intento di rendere compatto e, quindi, efficace uno sciopero, è lecito compiere opera di propaganda e persuasione verso gli incerti o i dissidenti disposti ad essere informati sui motivi che inducono il lavoratore ad astenersi dal lavoro. Ma...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 176 del 25 gennaio 1966
«Il dolo specifico richiesto dall'art. 508 c.p. non restringe l'ipotizzabilità della figura criminosa in quei fatti che siano ispirati unicamente dall'intento d'impedire o di turbare il normale svolgimento del lavoro sì da escludere quelli che...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 143 del 24 gennaio 1966
«Il sabotaggio è un danneggiamento qualificato, non soltanto per la natura dei beni su cui cade l'attività delittuosa, ma anche per lo scopo, che si propone l'agente, d'impedire o di turbare il normale svolgimento del lavoro. Il delitto di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 27423 del 9 giugno 2005
«In tema di misure di sicurezza personali, deve escludersi che la previa imposizione della cauzione di buona condotta costituisca condizione indispensabile per la sostituzione, ai sensi dell'art. 231 c.p., della libertà vigilata con la casa di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6614 del 2 febbraio 1996
«La sostituzione della libertà vigilata con la più grave misura dell'assegnazione ad una colonia agricola o a una casa di lavoro quale conseguenza della trasgressione degli obblighi imposti, ben può essere ancorata all'intervenuta condanna del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3999 del 23 novembre 1992
«La censura mossa dal condannato per non essere stata applicata, prima della sostituzione della libertà vigilata con l'assegnazione ad una casa di lavoro, la cauzione di buona condotta in aggiunta alla libertà vigilata, è destituita di fondamento...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16386 del 20 novembre 2002
«Nel giudizio di opposizione instaurato dal datore di lavoro contro il decreto ingiuntivo per il pagamento di somme richieste dal lavoratore, dovendo la domanda del creditore opposto essere individuata in relazione alle richieste formulate con il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2007 del 16 febbraio 1988
«In tema di violenza carnale presunta, l'affidamento del minore per ragioni di istruzione nel campo del lavoro non deve necessariamente integrare gli elementi dell'apprendistato tipico, essendo possibile conferire rilevanza ad altri tirocini...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6091 del 11 novembre 1988
«A norma del secondo comma dell'art. 444 c.p.c., la speciale competenza del pretore del luogo in cui ha sede l'ufficio del porto d'iscrizione della nave riguarda solo le controversie che hanno per oggetto gli infortuni sul lavoro e le malattie...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11318 del 22 novembre 1995
«In tema di atti di libidine violenta due fugaci baci sulla guancia e sul collo, dati fuggevolmente e senza insistenza, sia pure dal datore di lavoro ad una sua dipendente, non integrano gli estremi del reato di atti di libidine violenta e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10657 del 24 novembre 1997
«Ai bidelli delle scuole elementari compete la qualifica di incaricati di pubblico servizio con riferimento all'art. 358, comma secondo, c.p. (modificato dall'art. 18 L. 26 aprile 1990, n. 86). Infatti, anche se la legge n. 86 del 1990 ha...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 37395 del 23 settembre 2004
«La condotta vietata dall'art. 609 bis c.p. ricomprende oltre ad ogni forma di congiunzione carnale, qualsiasi atto che, risolvendosi in un contatto corporeo, ancorché fugace ed estemporaneo, tra soggetto attivo e soggetto passivo, ovvero in un...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6369 del 18 maggio 1987
«Le misure di sicurezza conseguenti alla condanna per un delitto concernente lo sfruttamento della prostituzione non rientrano nel novero di quelle che possono essere ordinate in ogni tempo (art. 205 n. 3 c.p.), non essendo così stabilito...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37419 del 17 ottobre 2001
«Il giudice di appello, che accolga il motivo riguardante la mancata unificazione nel vincolo della continuazione del reato giudicando ad altro, giudicato separatamente con sentenza irrevocabile, è libero di rivalutare la gravità dei fatti e di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3383 del 5 aprile 1996
«In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, la responsabilità per omessa prestazione dei mezzi di sussistenza non è esclusa dall'incapacità di adempiere, ogniqualvolta questa sia dovuta, anche solo parzialmente, a colpa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4636 del 21 aprile 1994
«Ai fini dell'individuazione della competenza territoriale a conoscere delle materie attribuite alla magistratura di sorveglianza ai sensi dell'art. 677, comma primo, c.p.p., secondo cui la competenza appartiene al tribunale o al magistrato di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 895 del 26 gennaio 1994
«Non integra il reato di cui all'art. 570, secondo comma, c.p. la mancata corresponsione dei mezzi di sussistenza a figli maggiorenni non inabili a lavoro, anche se studenti. L'onere di prestare i mezzi di sussistenza, penalmente sanzionato, ha...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12400 del 17 settembre 1990
«Ai fini della configurabilità del delitto di cui all'art. 570, comma secondo, n. 2 c.p. lo stato di bisogno del figlio minore ricorre anche quando alla somministrazione dei mezzi di sussistenza provveda la madre o altri congiunti in mancanza di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5287 del 11 aprile 1990
«Al fine della configurabilità dell'elemento soggettivo nel delitto di cui all'art. 570 c.p. è sufficiente che il soggetto attivo si sia volontariamente posto nella situazione di non poter adempiere agli obblighi di assistenza familiare. (Nella...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2164 del 3 marzo 1982
«L'obbligo penalmente sanzionato di corrispondere i mezzi di sussistenza al coniuge cessa solo con la sentenza di separazione legale pronunciata con addebito a costui (oltre che nell'ipotesi di annullamento o scioglimento del matrimonio) e non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2609 del 18 marzo 1997
«L'esercizio della funzione correttiva con modalità afflittive e deprimenti della personalità, nella molteplicità delle sue dimensioni, contrasta con la pratica pedagogica e con la finalità di promozione dell'uomo ad un grado di maturità tale da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 28603 del 3 luglio 2013
«Le pratiche persecutorie realizzate ai danni del lavoratore dipendente e finalizzate alla sua emarginazione (c.d. "mobbing") possono integrare il delitto di cui all'art. 572 c.p., anche nel testo modificato dalla l. n. 172 del 2012 esclusivamente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16094 del 27 aprile 2012
«Le pratiche persecutorie realizzate ai danni del lavoratore dipendente e finalizzate alla sua emarginazione (cosiddetto "mobbing") possono integrare il delitto di maltrattamenti in famiglia esclusivamente qualora il rapporto tra il datore di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 27469 del 7 luglio 2008
«In tema di reato di maltrattamenti, rientra nel rapporto d'autorità di cui all'art. 572 c.p. il rapporto intersoggettivo che si instaura tra datore di lavoro e lavoratore subordinato in quanto caratterizzato dal potere direttivo e disciplinare che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 48544 del 28 dicembre 2011
«In tema di diffamazione, sussiste l'esimente di cui all'art. 598 c.p. - per il quale non sono punibili le offese contenute negli scritti e discorsi pronunciati dinanzi alle autorità giudiziarie o amministrative - allorché le espressioni offensive...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40045 del 12 novembre 2010
«Ai fini della configurabilità del delitto di tratta di persone (art. 601 c.p.), non è richiesto che il soggetto passivo si trovi già in schiavitù o condizione analoga, con la conseguenza che il delitto in questione si ravvisa anche se una persona...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11728 del 26 maggio 2014
«L'istituto del recesso per giusta causa, previsto dall'art. 2119, primo comma, cod. civ. in relazione al contratto di lavoro subordinato, è applicabile anche al contratto di agenzia, dovendosi tuttavia tener conto, per la valutazione della gravità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1277 del 22 gennaio 2014
«Le unioni di fatto, quali formazioni sociali che presentano significative analogie con la famiglia formatasi nell'ambito di un legame matrimoniale e assumono rilievo ai sensi dell'art. 2 Cost., sono caratterizzate da doveri di natura morale e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9945 del 8 maggio 2014
«Ai fini della sussistenza della responsabilità ex art. 2087 cod. civ., è irrilevante l'assenza di doglianze mosse dal lavoratore, così come l'ignoranza delle particolari condizioni in cui sono prestate le mansioni affidate ai dipendenti, che,...»