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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 22568 del 10 giugno 2002
«In tema di causalità omissiva la ricerca delle cosiddette leggi di copertura, universali o statistiche, seguita dalla necessaria verifica della loro adattabilità al caso concreto, non può portare all'affermazione della sussistenza del nesso di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1149 del 7 febbraio 1997
«In tema di valutazione delle circostanze, correlando le norme di cui agli artt. 59 e 118 c.p. - come modificati dalla legge 7 febbraio 1990 n. 19 - si ricavano due complementari principi giuridici. Le circostanze attenuanti, soggettive ed...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8328 del 23 luglio 1994
«Nell'ambito dell'aggravamento previsto dall'art. 118 c.p. rientrano tutti gli aspetti e le situazioni anche di natura processuale per le quali il fatto di un soggetto qualificato è sanzionato penalmente. Con la conseguenza che il reato di violenza...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4460 del 19 aprile 1994
«Ai fini dell'applicazione del disposto dell'art. 545 c.p.p. del 1930, concernente l'annullamento parziale della impugnata sentenza da parte della Cassazione, per «parti non annullate della sentenza» devono intendersi quelle in ordine alle quali si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 31214 del 15 luglio 2004
«In materia di cumulo di pene, vigono due principi fondamentali: il primo è quello secondo cui ciascun periodo di detenzione, per custodia cautelare o espiazione di pena, sofferto prima del cumulo, pur essendo stato determinato da uno o più titoli,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 266 del 28 febbraio 1992
«Anche nella disciplina prevista dal nuovo codice di procedura penale l'attività del pubblico ministero in sede esecutiva conserva natura essenzialmente amministrativa e non giurisdizionale, per cui è da escludere che il provvedimento di c.d....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5250 del 30 aprile 1988
«L'art. 116 c.p. assoggetta, nel quadro della maggiore pericolosità della delinquenza associata, la deviazione individuale dal piano concordato da parte di uno dei concorrenti, ad una disciplina più severa di quella predisposta dall'art. 83 stesso...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7780 del 31 maggio 1990
«Per configurare il reato complesso è necessario che una norma di legge operi la fusione in un'unica figura criminosa dei fatti costituenti reati autonomi. Non basta quindi che i più fatti, i quali, isolatamente considerati, costituirebbero...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10405 del 3 dicembre 1983
«Per la configurabilità del reato complesso previsto dall'art. 84 c.p., non basta che più fatti, i quali isolatamente considerati costituirebbero altrettanti reati, abbiano qualche elemento in comune, ma è necessario che siano identici tutti gli...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6775 del 22 febbraio 2005
«Il delitto di violenza sessuale (nella specie, di gruppo: art. 609 octies c.p.), considerato come circostanza della forma aggravata dell'omicidio, se commesso in un unico contesto temporale, non concorre formalmente con esso, ma in esso resta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2872 del 22 febbraio 1989
«Nel caso di sequestro di persona a scopo di terrorismo o di eversione, seguito dall'uccisione del sequestrato si configura un'ipotesi di reato complesso nel quale l'omicidio, voluto dai partecipanti al sequestro, rappresenta un'aggravante...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2509 del 22 febbraio 1990
«In tema di accertamento del dolo omicida, nel caso in cui il fatto sia commesso con arma da sparo, la volontà omicida non deve necessariamente manifestarsi con l'esplosione di tutti i colpi di cui l'agente e l'arma siano dotati, quando sia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3073 del 3 marzo 1990
«Non tutti gli stati di tossicomania o di tossicodipendenza inducono un'alterazione mentale o psichica del soggetto che assuma, anche abitualmente, sostanze stupefacenti, ma solo gli stati di intossicazione cronica e gravi i quali, determinando una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16058 del 18 novembre 1989
«Ai fini della configurabilità del concorso nel reato «proprio» di concussione di un extraneus è necessario che questi, con la propria condotta o concorra materialmente con il pubblico ufficiale a coartare, con le minacce o con altri mezzi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 242 del 25 febbraio 1972
«I militari e gli estranei alle Forze Armate che, in concorso tra loro, commettono atti di violenza e resistenza contro appartenenti all'Arma dei Carabinieri superiori in grado, rispondono tutti, a norma dell'art. 117 c.p., del reato militare di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5218 del 20 maggio 1993
«In tema di valutazione delle circostanze nel caso di concorso di persone nel reato, l'art. 118 c.p., come sostituito dall'art. 3, L. n. 19 del 1990, sancisce che «sono valutate soltanto riguardo alla persona cui si riferiscono» le circostanze,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9963 del 2 marzo 1990
«Il delitto di cui all'art. 516 c.p. e la contravvenzione prevista dall'art. 5, lettera a) della L. 30 aprile 1962, n. 283 hanno differente oggettività giuridica: il primo ha la finalità di garantire l'ordine economico esposto a pericolo da colui...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 27250 del 12 luglio 2007
«Deve essere esclusa la configurabilità del reato di cui all'art. 4, comma 49, della L. 24 dicembre 2003, n. 350 (tutela del made in Italy) nel caso in cui i prodotti agroalimentari o vegetali, commercializzati come prodotti in Italia in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3141 del 15 marzo 1994
«Ai fini della configurabilità del delitto di violenza carnale, non si richiede che la violenza sia tale da annullare la volontà del soggetto passivo, ma è sufficiente che la volontà risulti coartata. Neppure è necessario che l'uso della violenza o...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9171 del 15 ottobre 1985
«In seguito all'adozione speciale adottante ed adottato acquistano tutti i diritti ed i doveri inerenti alla condizione rispettiva di genitore e figlio legittimo e ciò a tutti i fini, compresi quelli della tutela penale. Ne deriva che il reato di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8907 del 4 ottobre 1996
«Il dolo eventuale di lesioni è configurabile in tutti i casi nei quali un soggetto privi della libertà un'altra persona, poiché egli accetta il rischio che quest'ultima, per sottrarsi al suo stato, possa riportare danno. (Nella specie, relativa a...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12988 del 25 marzo 2009
«In tema di reato d'atti osceni in luogo pubblico, il pronto soccorso di un ospedale deve considerarsi come luogo aperto al pubblico, in quanto accessibile liberamente a tutti coloro che richiedono un'assistenza sanitaria urgente.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6434 del 11 febbraio 2008
«Il reato di atti osceni in luogo pubblico è configurabile anche nel caso in cui il fatto si verifichi nelle parti comuni di un edificio condominiale, le quali devono qualificarsi come «luogo aperto al pubblico» in quanto la possibilità di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1567 del 20 febbraio 1986
«È luogo pubblico quello continuamente libero, di diritto o di fatto, a tutti o ad un numero indeterminato di persone, ed è certamente tale il cunicolo di collegamento di due gallerie di autostrada cui possono accedere sia il personale delle...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7227 del 6 settembre 1984
«In tema di delitto di atti osceni, un “capanneto” ed un campo di grano non recintato ed adiacente una pubblica strada debbono essere qualificati luoghi aperti al pubblico. Infatti rientrano in tale categoria tutti quei luoghi, ancorché...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11541 del 11 ottobre 1999
«Ai fini della configurabilità del reato di violenza sessuale di gruppo l'espressione «più persone» contenuta nell'art. 609 octies c.p. comprende anche l'ipotesi che gli autori del fatto siano soltanto due.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10898 del 6 dicembre 1984
«Deve essere escluso l'assorbimento del delitto di atti osceni, di cui all'art. 527 c.p., da parte di quello di corruzione di minorenni, di cui all'art. 530 c.p.; non è configurabile, infatti, il necessario presupposto, costituito dal rapporto di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 43139 del 7 ottobre 2003
«Ai fini della perseguibilità senza querela dei delitti di violenza sessuale, la connessione con un reato procedibile d'ufficio cui si riferiva l'art. 542 c.p. — e si riferisce oggi l'art. 609 septies dello stesso codice — non si connota in senso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26097 del 13 giugno 2013
«Nel reato di soppressione di stato, la condotta di occultamento consiste nel nascondere per un apprezzabile periodo di tempo il neonato a tutti i soggetti legittimati a denunciarne la nascita all'ufficiale dello stato civile e si protrae fino alla...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 23866 del 31 maggio 2013
«Il generico rinvio, quoad poenam, all'art. 570 cod. pen. effettuato dall'art. 12-sexies, L. 1 dicembre 1970, 898, come modificato dall'art. 21, L. 6 marzo 1987, n. 74, deve intendersi riferito alle pene alternative previste dal comma primo della...»