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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19657 del 7 ottobre 2005
«Qualora, in un contratto di assicurazione della responsabilità civile obbligatoria derivante dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti, sia prevista una clausola che escluda la garanzia assicurativa per i danni verificatisi nel caso in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6992 del 16 giugno 1992
«È perfettamente legittima la valutazione frazionata delle dichiarazioni accusatorie provenienti da taluno dei soggetti indicati ai commi terzo e quarto dell'art. 192 c.p.p., con attribuzione, quindi, di piena attendibilità e valenza probatoria a...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 705 del 31 gennaio 1997
«La omissione, nel dispositivo di una sentenza, che solo integra il decisum, di qualsiasi pronuncia nei confronti di alcuni tra gli imputati, determina nullità e perciò non può legittimamente ricorrersi alla procedura di correzione degli errori...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 58 del 9 gennaio 2001
«Nel processo penale, l'azione civile per le restituzioni ed il risarcimento del danno può essere esercitata solo a condizione che il giudizio si svolga anche nei confronti dell'imputato. Deve quindi escludersi ogni dubbio di legittimità...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12359 del 28 marzo 2001
«L'impugnazione consentita alla parte civile dall'art. 576 c.p.p., siccome idonea a dar luogo ad una pronuncia di condanna dell'imputato alle restituzioni ed al risarcimento del danno e non soltanto ad una pronuncia funzionale all'esclusione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4821 del 28 aprile 1992
«Il c.d. «patteggiamento» non comporta ammissione di colpevolezza né costituisce richiesta di condanna, l'una non potendosi ritenere e l'altra ammettere senza un giudizio formale di accertamento e altresì senza le normali conseguenze (spese...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21641 del 6 maggio 2004
«In tema di effetto estensivo dell'impugnazione in materia cautelare (art. 587 c.p.p.), la frammentazione del procedimento, derivante dalla diversità dei mezzi di impugnazione proposti, non preclude l'estensione degli effetti favorevoli della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 356 del 14 gennaio 2000
«In caso di abolitio criminis, poiché tale evento fa venire meno, ancor più che la validità e la efficacia della norma penale incriminatrice, la sua stessa esistenza nell'ordinamento, ogni giudice che sia formalmente investito della cognizione...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 33748 del 20 settembre 2005
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 570 c.p.p. (rectius art. 593 comma primo), prospettata in riferimento agli artt. 24 comma secondo e 111 Cost., nella parte in cui non prevede che il P.M. non possa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1381 del 17 maggio 1995
«Gli indizi, che sono le prove indirette del fatto, inseriti in una serie causale costituiscono anelli di una catena di rapporti naturali costantemente uniformi e di comportamenti umani che secondo l'id quod plerumque accidit conducono ad un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29679 del 25 luglio 2001
«Ai fini dell'affermazione di responsabilità dell'imputato, il riscontro alla chiamata in correità può dirsi individualizzante quando non consiste semplicemente nell'oggettiva conferma del fatto riferito dal chiamante, ma offre elementi che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3887 del 24 giugno 1997
«La disposizione dell'art. 626 c.p.p. si applica anche quando, a seguito della sentenza della Corte di cassazione, deve cessare una misura di prevenzione personale. (Fattispecie in tema di sopravvenuta inefficacia, per effetto della pronuncia della...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 18 del 30 marzo 1998
«Dall'autonomia del procedimento di prevenzione rispetto al procedimento penale discende che giudice della inconciliabilità dei fatti posti a fondamento del provvedimento di applicazione della misura con quelli stabiliti in una sentenza penale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 624 del 25 giugno 1997
«L'interesse ad impugnare — che deve tendere a un risultato pratico in rapporto alle situazioni e alle facoltà tutelate dall'ordinamento — assume un contenuto di concretezza tutte le volte in cui dalla modifica del provvedimento impugnato — da...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9795 del 9 marzo 2001
«Analogamente a quanto già avveniva con riguardo all'art. 25 dell'abrogato codice di rito, avente contenuto pressoché identico a quello del vigente art. 652 c.p.p., anche detto ultimo articolo dev'essere estensivamente interpretato, a salvaguardia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6989 del 17 giugno 1995
«L'art. 653 c.p.p., attribuendo efficacia preclusiva nel giudizio disciplinare soltanto al giudicato delle sentenze dibattimentali di assoluzione contenenti l'accertamento che il fatto non sussiste o che l'imputato non lo ha commesso, esclude, per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4961 del 2 marzo 2010
«L'art. 654 c.p.p., diversamente dall'art. 652 relativo ai giudizi civili di risarcimento del danno, esclude che possa avere efficacia in un successivo giudizio civile la sentenza penale di condanna o di assoluzione, con riferimento ai soggetti che...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10792 del 20 ottobre 1994
«L'art. 654 c.p.p. ha implicitamente abrogato l'art. 12 del D.L. 10 luglio 1982 n. 429, conv. con modif. in L. 7 agosto 1982, n. 516. Pertanto, prevedendo esso, tra l'altro, a differenza del citato art. 12 del D.L. n. 429/82, che la sentenza penale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5220 del 30 aprile 1992
«Nella controversia promossa per il pagamento di indennizzo in forza di polizza assicurativa contro il furto o la rapina, la sentenza con la quale il giudice penale abbia assolto l'assicurato per insufficienza di prove dall'imputazione di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12226 del 28 novembre 2000
«L'inammissibilità della impugnazione non impedisce la declaratoria di estinzione del reato per prescrizione, qualora altro impugnante abbia proposto valido atto di gravame. (In ossequio a tale principio, la Corte ha annullato senza rinvio,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1664 del 24 maggio 1996
«La sopravvenienza di nuovi «titoli esecutivi» per reati commessi anteriormente alla concessione della liberazione condizionale non determina il venir meno del concesso beneficio, ma soltanto una sua temporanea inefficacia, conseguente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40286 del 29 ottobre 2008
«In tema di estradizione per l'estero, il tardivo arrivo della domanda di estradizione e dei documenti previsti dall'articolo 700 c.p.p. comporta la revoca delle misure cautelari eventualmente adottate, ma non spiega alcun effetto sulla procedura...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 922 del 8 maggio 1998
«In tema di estradizione per l'estero, il vano decorso del termine di quindici giorni previsto dall'art. 708, comma 5, c.p.p. per la consegna dell'estradando produce la perdita di efficacia del decreto ministeriale di estradizione solo nell'ipotesi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 41732 del 20 dicembre 2006
«In tema di estradizione, l'inosservanza del termine di cinque giorni, previsto dall'art. 717, comma primo, c.p.p., entro cui deve avvenire l'audizione della persona sottoposta a una misura coercitiva, non determina alcuna conseguenza, non...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 6624 del 17 febbraio 2012
«In tema di estradizione per l'estero, l'intervenuta consegna allo Stato richiedente comporta l'inammissibilità, per sopraggiunta carenza d'interesse, dell'impugnazione proposta dalla persona reclamata avverso il provvedimento di rigetto della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 40073 del 28 ottobre 2008
«La misura cautelare precedentemente disposta produce effetti immediati nei confronti dell'estradato al momento del suo ingresso in Italia, anche qualora egli abbia ottenuto la concessione della libertà provvisoria nello Stato estero. Infatti il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4475 del 23 gennaio 1996
«In tema di estradizione deve escludersi, sulla base dell'esame congiunto degli artt. 12 e 16 della Convenzione Europea di Parigi del 13 dicembre 1963, resa esecutiva con L. 30 gennaio 1963, n. 300, e 720 c.p.p., la sussistenza di un obbligo dello...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3417 del 7 luglio 1999
«Il principio in forza del quale, allorché concorrono più pene, alcune delle quali ineseguibili per mancata concessione dell'estradizione, l'indulto eventualmente spettante al condannato deve applicarsi nella misura consentita soltanto alle pene...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10875 del 11 maggio 2007
«Il principio di cui all'art. 5 c.p.c., secondo cui la competenza si determina con riguardo alla legge vigente al momento della proposizione della domanda, non opera quando la norma che regola la competenza è dichiarata costituzionalmente...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3046 del 13 febbraio 2007
«Il principio sancito dall'art. 5 c.p.c., secondo cui i mutamenti di legge intervenuti nel corso del giudizio non assumono rilevanza ai fini della giurisdizione, la quale si determina con riguardo alla legge vigente al momento della proposizione...»