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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26305 del 27 maggio 2004
«Il termine di novanta giorni previsto dall'art. 454 comma 1 c.p.p. per la richiesta di giudizio immediato da parte del P.M. ha carattere tassativo per quanto attiene al compimento delle indagini, pur se limitatamente a quelle investigazioni da cui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10932 del 12 novembre 1992
«In tema di giudizio immediato, per la violazione del termine di cinque giorni previsto dall'art. 455 c.p.p. (decisione sulla richiesta di giudizio immediato) non è prevista nullità di sorta e neppure decadenza, sicché tale termine è meramente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 1147 del 3 maggio 2000
«In tema di riabilitazione, l'adempimento delle obbligazioni civili ha valore dimostrativo dell'emenda del condannato, onde la stessa non può essere concessa se il richiedente si sia limitato semplicemente ad affermare di non essere riuscito a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4220 del 8 settembre 1997
«A norma dell'art. 461 c.p.p., la dichiarazione di opposizione deve contenere, a pena di inammissibilità, l'indicazione degli estremi del decreto penale opposto, della data e del giudice che lo ha emesso, o comunque gli elementi necessari per una...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 49587 del 5 luglio 2001
«Il vizio di mancata assunzione di prova decisiva è configurabile solo allorché la denegata prova, confrontata con le ragioni addotte a sostegno della decisione, sia di tal natura da poter determinare una diversa conclusione del processo, ma non...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35372 del 24 settembre 2007
«Alla rinnovazione dell'istruzione nel giudizio di appello, di cui all'art. 603, comma primo, c.p.p., può ricorrersi solo quando il giudice ritenga «di non poter decidere allo stato degli atti» sussistendo tale impossibilità unicamente quando i...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10504 del 3 settembre 1999
«L'obbligo dell'indicazione delle circostanze su cui deve vertere l'esame dei testimoni, imposto dal primo comma dell'art. 468 c.p.p., è necessario solo quando le circostanze si discostino dal capo di imputazione, ampliandosi così la tematica che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 212 del 7 aprile 1993
«Dalla norma dell'art. 469 c.p.p., che ricalca un istituto già previsto dall'art. 421 del codice di rito abrogato, si desume che la definizione anticipata del giudizio è circoscritta alle sole ipotesi tassativamente indicate di estinzione del reato...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12014 del 23 dicembre 1997
«L'inappellabilità della sentenza predibattimentale di proscioglimento, pronunciata a norma dell'art. 469 c.p.p., è subordinata alla duplice condizione: 1) che la decisione venga adottata nelle tassative ipotesi di palese estinzione del reato e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1495 del 5 febbraio 1999
«Anche in sede di legittimità può procedersi alla cosiddetta «prova di resistenza», nel senso di valutare se gli elementi di prova acquisiti illegittimamente abbiano avuto un peso reale sulla decisione del giudice di merito, controllando in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 503 del 11 giugno 1998
«È abnorme l'ordinanza con la quale il tribunale di sorveglianza, chiamato a decidere sull'istanza di liberazione anticipata, rinvii il procedimento a tempo indeterminato, in attesa di conoscere l'esito di un procedimento penale instauratosi a...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1305 del 2 luglio 1993
«La sospensione del dibattimento, prevista dall'art. 479 c.p.p. per la definizione della questione pregiudiziale, è ispirata ad esigenze di celerità ed economia, sicché ad essa può farsi luogo solo in presenza di determinate condizioni, la cui...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41255 del 5 novembre 2008
«In tema di reati di bancarotta, il giudice penale può disporre la sospensione del dibattimento a norma dell'art. 479 c.p.p. qualora sia in corso il procedimento civile per la revoca della sentenza dichiarativa di fallimento. (Nel caso di specie,...»
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Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 1095 del 3 maggio 1996
«L'ordinanza emessa in dibattimento con la quale viene respinta la richiesta di sospensione del processo a causa della pendenza della procedura di sanatoria di un illecito urbanistico non è autonomamente impugnabile e deve essere impugnata insieme...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2649 del 9 giugno 1998
«In tema di contumacia dell'imputato, alla omissione formale di revoca dell'ordinanza dichiarativa della contumacia (che viene meno allorché l'imputato compaia nelle udienze successive prima della decisione), non conseguono effetti giuridici, tra...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1324 del 4 febbraio 1998
«L'omissione della formale dichiarazione di contumacia non integra, di per sé sola, alcuna nullità della sentenza poiché una simile sanzione non è prevista dall'ordinamento processuale. Il sistema delle garanzie delineato dal codice di rito non si...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 17667 del 5 maggio 2011
«In tema di questioni preliminari, la disposizione di cui all'art. 491 c.p.p. prevede che la questione relativa alla eventuale esclusione della parte civile sia posta subito dopo che sia stato compiuto, per la prima volta, l'accertamento della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 809 del 21 gennaio 1999
«In tema di questioni preliminari, le espressioni “subito dopo compiuto per la prima volta l'accertamento della costituzione delle parti” e “sono decise immediatamente” di cui all'art. 491 c.p.p. hanno il significato di imporre alle parti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3746 del 7 gennaio 1999
«Non è abnorme la sentenza che dichiari l'incompetenza territoriale del giudice per essere stata adottata la decisione oltre il termine di cui all'art. 491 c.p.p. dopo che la relativa eccezione sia stata già sollevata e disattesa dal collegio in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4431 del 15 aprile 1998
«È tardiva, e comporta pertanto decadenza, la proposizione di una questione preliminare di nullità prevista dall'art. 491, primo comma, c.p.p. intervenuta successivamente alla decisione di altre questioni pregiudiziali previste dalla medesima...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4688 del 26 gennaio 1993
«Atteso il principio di tassatività che vige in materia di impugnazioni, non è esperibile alcuna impugnazione avverso il provvedimento con il quale il giudice dell'udienza preliminare abbia respinto una eccezione di nullità, trattandosi di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 46753 del 2 dicembre 2004
«Il principio della decisione «allo stato degli atti» è previsto dalla legge solo per il giudizio abbreviato (ex art. 440 c.p.p.), mentre nel rito normale il dibattimento è l'asse portante del processo. (Nella specie, in ossequio a detto principio...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4721 del 30 gennaio 2008
«In tema di esame testimoniale, il divieto di porre domande suggestive riguarda l'esame condotto dalla parte che ha un interesse comune al testimone e non invece il controesame o l'esame condotto direttamente dal giudice per il quale non vi è il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 296 del 12 gennaio 1996
«Il riconoscimento della voce effettuato in sede investigativa può essere legittimamente valutato ai fini della decisione quando sia stato utilizzato a fine di contestazione nel corso del dibattimento.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 909 del 27 gennaio 2000
«La generica doglianza sul modo di conduzione del dibattimento da parte del presidente del collegio, il quale avrebbe condizionato le deposizioni testimoniali mediante interventi senza il rispetto delle regole del contraddittorio, non può...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 45998 del 28 novembre 2003
«Anche in relazione al processo innanzi al giudice di pace, la mancata assunzione di una prova decisiva — quale motivo di impugnazione per cassazione — può essere dedotta solo in relazione ai mezzi di prova dei quali sia stata chiesta formalmente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10109 del 10 novembre 1997
«In tema di istruzione dibattimentale, all'ammissione di una prova nuova, ai sensi dell'art. 507 c.p.p., il giudice non può non fare seguire l'ammissione anche delle eventuali prove contrarie, sicché la istanza di ammissione delle eventuali prove...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2542 del 17 marzo 1997
«Nel nostro sistema processuale, pur avendo l'organo decidente carattere di terzietà, ha un residuale potere officioso di integrazione probatoria al fine di colmare le lacune lasciate dalle emergenze acquisite su impulso delle parti. Invero il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5102 del 21 maggio 1996
«Legittimamente va disposta dal giudice, ai sensi dell'art. 507 c.p.p., l'acquisizione al processo, con conseguente utilizzabilità, del provvedimento prefettizio di sospensione della patente di guida adottato nei confronti di soggetto imputato del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9707 del 18 settembre 1995
«L'assunzione di una testimonianza ai sensi dell'art. 507 c.p.p. in un momento diverso da quello indicato dalla norma («terminata l'acquisizione delle prove») costituisce mera irregolarità e non è sanzionata né sotto il profilo della nullità, né...»