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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8346 del 8 aprile 2010
«In tema di cooperative di produzione e lavoro, anche nel regime previgente alla legge 3 aprile 2001, n. 142, spetta al giudice di merito
verificare se, accanto al rapporto associativo, sussista un distinto rapporto di lavoro, autonomo o...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6763 del 10 maggio 2002
«L'esercizio dello ius variandi rientra nella discrezionalità del datore di lavoro, che non è di per sé sottratta — in linea generale — all'osservanza dei doveri di correttezza e buona fede e, per il caso di violazione, al rimedio del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6043 del 15 marzo 2007
«La contrattazione collettiva, muovendosi nell'ambito, e nel rispetto, della prescrizione posta dal primo comma dell'art. 2103 c.c. — che fa divieto di un'indiscriminata fungibilità di mansioni che esprimano in concreto una diversa professionalità,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3822 del 16 febbraio 2011
«In tema di licenziamento per violazione dell'obbligo di fedeltà, il principio secondo cui il carattere extralavorativo di un comportamento non ne preclude la sanzionabilità in sede disciplinare, quando la natura della prestazione dovuta dal...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7839 del 8 giugno 2000
«Qualora il lavoratore deduca di essere stato licenziato oralmente e faccia valere in giudizio la inefficacia o invalidità di tale licenziamento, chiedendo la condanna del datore di lavoro al pagamento delle retribuzioni fino alla riammissione in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5776 del 10 giugno 1998
«Quando il contratto collettivo definisce l'assenza del lavoratore prolungata oltre i tre giorni e non giustificata quale dimissioni, l'assenza medesima assume il valore giuridico di un atto di dimissioni, in quanto considerata espressione della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9237 del 17 settembre 1997
«Il contratto d'opera ha in comune con l'appalto l'obbligo verso il committente di compiere dietro corrispettivo un'opera o un servizio senza vincolo di subordinazione e con assunzione del rischio da parte di chi esegue, differenziandosene invece...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 27088 del 13 novembre 2008
«In materia tributaria, perchè un'attività imprenditoriale possa qualificarsi come societaria sono necessari - oltre al requisito dell'apparenza del vincolo societario nei confronti di terzi, quale indice rivelatore della reale esistenza della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12310 del 5 novembre 1999
«In presenza di una cessione, da parte di una società di persone, della propria azienda ad altro soggetto, senza che la cedente sia stata liberata dai debiti relativi all'azienda ceduta, la determinazione di una situazione di coobbligazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23015 del 12 novembre 2010
«L'offerta al pubblico di valori mobiliari di associazione in partecipazione - mediante emissione di certificati rappresentativi della posizione di associato - non costituisce negozio in frode alla legge, ex art. 1344 c.c. in relazione all'art....»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 11091 del 7 maggio 2008
«In tema di società, l'adozione, nella redazione del bilancio, di un criterio di valutazione di un cespite patrimoniale diverso da quello utilizzato negli esercizi precedenti senza che la nota integrativa rechi un'adeguata motivazione della deroga...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 12165 del 26 maggio 2009
«In tema di accertamento dell'IVA, è illegittima la rettifica della dichiarazione annuale presentata dal curatore fallimentare, operata dall'ufficio mediante determinazione induttiva dell'imponibile sulla base del raffronto tra il valore delle...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 2716 del 25 febbraio 2002
«Nell'ipotesi in cui una società incorpori altra società da essa interamente o parzialmente posseduta, il disavanzo di fusione esprime la differenza tra il valore del patrimonio netto dell'incorporata ed il prezzo pagato per l'acquisto delle...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 22659 del 23 ottobre 2006
«In tema di società, la costituzione del rapporto societario e l'originario conferimento, pur rappresentando il presupposto giuridico del diritto del socio alla quota di liquidazione, non rilevano come fatto direttamente genetico di un contestuale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8076 del 31 marzo 2007
«La figura dell'affitto d'azienda ricorre anche quando il complesso organizzato dei beni sia stato dedotto nel contratto nella sua fase statica, ovvero al momento della conclusione dello stesso non fosse in grado di funzionare per la necessità di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5045 del 9 aprile 2002
«In tema di prove, è inammissibile la c.d. praesumptio de praesumpto , non potendosi valorizzare una presunzione come fatto noto, per derivarne da essa un'altra presunzione. (Nella specie, alla stregua del principio di cui alla massima, la S.C. ha...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7882 del 27 settembre 1994
«Posto che il patto commissorio va definito come l'accordo con cui il debitore destina in proprietà definitiva al proprio creditore, a soddisfo parziale o totale del proprio debito, un bene in garanzia per l'ipotesi di propria inadempienza, senza...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 11357 del 22 luglio 2003
«II privilegio speciale sugli immobili, previsto dall'art. 2772 c.c., che assiste i crediti dello Stato per i tributi indiretti nonché quelli relativi all'applicazione dell'INVIM. si estingue, secondo l'art. 56, quarto comma, del D.P.R. 26 aprile...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26898 del 10 novembre 2008
«In tema di pegno avente per oggetto titoli del debito pubblico, gli atti di incasso del controvalore dei titoli stessi venduti dalla banca creditrice e accreditati sul conto corrente del cliente poi fallito, con corrispondente parziale riduzione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5968 del 27 maggio 1995
«Il giudicato sostanziale si forma non solo su punti oggetto di concreta controversia tra le parti, ma anche su tutto ciò che, anche se non controverso tra le parti, sia dichiarato certo da parte del giudice, nei limiti in cui i relativi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6858 del 18 giugno 1991
«Nel giudizio per la dichiarazione giudiziale della paternità naturale, la prova prevista dall'art. 269 c.c. può essere fornita con ogni mezzo ed anche mediante valorizzazione di elementi presuntivi che presentino i requisiti di cui all'art. 2729,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8899 del 11 aprile 2013
«In tema di successioni testamentarie, a norma degli artt. 625 e 628 c.c., l'indicazione del beneficiario fatta dal testatore in modo impreciso o incompleto non rende nulla la disposizione qualora, dal contesto del testamento o altrimenti, con...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14103 del 3 agosto 2012
«L'art. 1052 c.c. può essere invocato al fine della costituzione di una servitù coattiva di passo carraio, in favore di un fondo non intercluso, non solo per esigenze dell'agricoltura o dell'industria, ma anche a tutela di esigenze abitative, da...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11379 del 29 ottobre 1998
«In tema di falsità in valori bollati, qualora l'agente acquisti, riceva o detenga valori di bollo falsi (senza concerto né trattativa con l'autore della falsificazione) al fine di utilizzarli secondo la loro normale destinazione, non commette...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1464 del 4 febbraio 1999
«In materia di enti ed associazioni rappresentative di interessi lesi dal reato, gli enti territoriali, come il comune, certamente rappresentativi genericamente degli interessi delle collettività locali, non possono considerarsi esponenziali di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9837 del 19 novembre 1996
«Il danno ambientale non consiste solo in una «compromissione dell'ambiente» in violazione delle leggi ambientali, ma anche contestualmente in una «offesa della persona umana nella sua dimensione individuale e sociale». Pertanto, proprio perché nel...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 46207 del 19 dicembre 2005
«Avuto riguardo alla valorizzazione del principio del contraddittorio operata dal riformulato art. 111 Cost., deve ritenersi che la procedura camerale partecipata, quale prevista dall'art. 127 c.p.p., costituisca, rispetto a quella de plano, non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7403 del 1 marzo 2006
«La nuova disciplina della impugnazione delle sentenze contumaciali introdotta dalla L. 22 aprile 2005 n. 60, che valorizza la conoscenza effettiva dell'atto rispetto alla conoscenza legale, è soggetta nella fase transitoria al generale principio «...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10819 del 22 ottobre 1994
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 577 c.p. nella parte in cui, punendo con la pena dell'ergastolo ipotesi meno gravi di quelle originariamente punite con la pena di morte dall'art. 576 stesso codice —...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 767 del 24 marzo 1992
«Nell'evoluzione della normativa internazionale, approdata — come atto tra i più significativi — alla Convenzione europea contro il terrorismo, ratificata dall'Italia con L. 26 novembre 1985, n. 719, emerge l'intento di contemperare non tanto la...»