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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11968 del 16 maggio 2013
«In sede di liquidazione equitativa del lucro cessante, ai sensi degli artt. 2056 e 1226 cod. civ., ciò che necessariamente si richiede è la prova, anche presuntiva, della sua certa esistenza, in difetto della quale non vi è spazio per alcuna forma...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 7963 del 18 maggio 2012
«A tal fine, il giudice deve tenere conto dell'insieme dei pregiudizi sofferti, ivi compresi quelli esistenziali, purché sia provata nel giudizio l'autonomia e la distinzione degli stessi, dovendo, provvedere all'integrale riparazione secondo un...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21253 del 29 novembre 2012
«Lo svolgimento di altra attività lavorativa da parte del dipendente assente per malattia può giustificare il recesso del datore di lavoro, in relazione alla violazione dei doveri generali di correttezza e buona fede e degli specifici obblighi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4305 del 21 febbraio 2013
«Nel giudizio di legittimità relativo a controversia inerente la prosecuzione di un rapporto di lavoro, è ammissibile la produzione ex art. 372 cod. proc. civ. della domanda di accesso al Fondo di solidarietà per il sostegno del reddito, in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5397 del 5 marzo 2013
«Ne consegue che, nel caso della trascrizione della domanda di giudizio arbitrale, finalizzata all'esecuzione specifica dell'obbligo di concludere un contratto di acquisto di nuda proprietà di un immobile, chi trascrive non è tenuto a dare conto,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7097 del 9 maggio 2012
«Nel rito del lavoro, la valutazione di nullità del ricorso introduttivo del giudizio di primo grado, per mancata determinazione dell'oggetto della domanda o per mancata esposizione degli elementi di fatto e delle ragioni di diritto sulle quali...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 20692 del 22 maggio 2001
«In tema di misure cautelari personali, compete al tribunale della libertà la valutazione definitiva del carattere favorevole degli elementi sopravvenuti, ovverosia della loro rilevanza difensiva in relazione agli indizi di colpevolezza ed alle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2070 del 9 settembre 1996
«Il giudice del riesame, in sede di rinvio, non è vincolato all'esame di quanto ritenuto e valutato dal giudice che ha applicato la misura, essendo giudice di merito senza limiti di devoluzione, a differenza di quello di appello, secondo le...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1 del 19 gennaio 1999
«In tema di misure cautelari reali, il controllo del giudice del riesame non può investire la concreta fondatezza dell'accusa, ma deve esser limitato alla verifica dell'astratta possibilità di sussumere il fatto attribuito ad un soggetto in una...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 18339 del 20 aprile 2004
«La decisione definitiva, emessa sull'appello instaurato dal pubblico ministero avverso l'ordinanza del Gip di rigetto della richiesta di una misura cautelare personale, spiega un'efficacia preclusiva «allo stato degli atti» in ordine alle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 506 del 4 maggio 1999
«Ne consegue che qualora si tratti di stabilire quali siano stati i periodi di sospensione dei termini di custodia cautelare massimi nella fase successiva al rinvio a giudizio dell'imputato, dei quali il giudice deve tener conto ai fini della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1708 del 14 aprile 1995
«Poiché il giudizio sulla legittimità dell'arresto deve essere effettuato ex ante, il giudice della convalida deve limitarsi ad accertare il rispetto delle condizioni previste dagli artt. 380 ss. c.p.p., motivando in ordine alla sussistenza degli...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9616 del 11 novembre 1996
«Nel giudizio di appello con il rito camerale di cui all'art. 599 c.p.p., per la limitatezza di tale rito e per la mancanza di dibattimento, che esclude ogni possibilità di contestazione nuova del P.M., la corte di appello ha poteri ben limitati di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 27853 del 11 luglio 2001
«È valida la richiesta di giudizio abbreviato formulata in presenza dell'imputato dal difensore privo di procura speciale, mentre tale richiesta, per la natura di atto dispositivo personalissimo, deve essere presentata dal difensore munito di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2043 del 3 marzo 1993
«In tema di giudizio abbreviato, dalla sentenza costituzionale n. 81 del 1991 emerge un triplice ordine di statuizioni. Anzitutto la Corte ha indicato, in relazione al pubblico ministero, l'esigenza non di un mero dovere di comportamento da...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3088 del 25 gennaio 2006
«Spetta al giudice delle indagini preliminari decidere sulla domanda di patteggiamento presentata dall'imputato, anche se ha già dato il via libera al giudizio immediato. Il ricorso a quest'ultimo rito alternativo non fa spostare la “pratica” al...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 20 del 3 dicembre 1999
«Con la sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, che è decisione equiparata ad una sentenza di condanna, il giudice è tenuto a dichiarare, ai sensi del primo comma dell'art. 537 c.p.p., l'accertata falsità di atti o di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5403 del 11 maggio 1995
«In tema di giudizio immediato, il dovere di mettere a disposizione del giudice per le indagini preliminari l'intero fascicolo processuale non consente al pubblico ministero selezioni di sorta; ma la tardiva trasmissione della documentazione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1129 del 1 febbraio 2000
«Nel giudizio abbreviato, anche allorché esso si instauri ex art. 458 c.p.p., e cioè a seguito di richiesta di giudizio immediato, non può essere contestata l'utilizzabilità degli atti che, legalmente compiuti o formati, non sarebbero direttamente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1303 del 11 febbraio 1993
«Quanto al profilo soggettivo, non può dubitarsi che le dichiarazioni rese dall'indagato sui fatti non inerenti all'oggetto dell'indagine sono fuori della tutela processuale, consistente nella inutilizzabilità delle stesse nel giudizio, ed...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19538 del 27 aprile 2004
«In tema di impugnazioni, in presenza di specifica richiesta della parte civile, la pronuncia sulle domande di restituzione o di risarcimento del danno non può essere omessa per il solo fatto che la sentenza assolutoria dell'imputato non sia stata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2389 del 14 ottobre 1992
«... Spetta, infatti, all'autorità giudiziaria — in primo luogo al pubblico ministero e quindi al giudice — individuare l'esatto inquadramento giuridico dei fatti portati al suo giudizio. Quale possa essere, poi, la qualificazione ad opera del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4675 del 6 febbraio 2007
«In tema di causalità, può pervenirsi al giudizio di responsabilità solo quando, all'esito del ragionamento probatorio, che abbia altresì escluso l'interferenza di fattori alternativi, risulti giustificata e «processualmente certa» la conclusione...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 24 del 16 dicembre 1999
«La disposizione di cui alla prima parte dell'art. 613, comma 1, c.p.p., secondo la quale, in deroga alla regola generale della necessaria sottoscrizione di un difensore iscritto nell'albo speciale, è consentito alla «parte» di sottoscrivere...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 5466 del 11 febbraio 2004
«Nel procedimento che si svolge davanti alla Corte di cassazione nelle forme della camera di consiglio ai sensi degli artt. 610 e 611 c.p.p., già devoluto all'apposita sezione istituita dal comma 1 dell'art. 610 (modificato dall'art. 6 della legge...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 624 del 9 gennaio 2002
«In tema di revisione, il soggetto danneggiato dal reato - già costituitosi parte civile nel giudizio conclusosi con la sentenza di condanna che gli ha riconosciuto il diritto alle restituzioni e al risarcimento del danno - prima del nuovo giudizio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17457 del 9 agosto 2007
«Il giudizio di rinvio avanti al giudice civile designato, che abbia luogo a seguito di sentenza resa dalla Corte di cassazione in sede penale, ai sensi dell'art. 622 c.p.p. del 1989, è da considerarsi come un giudizio civile di rinvio del tutto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10981 del 14 luglio 2003
«In materia di emissione ed opposizione a decreto ingiuntivo, la dichiarazione di contenimento del valore della domanda nei limiti di competenza del giudice adito può essere validamente formulata solo nel ricorso per decreto ingiuntivo, e, ove...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4018 del 4 luglio 1985
«Nelle cause promosse contro una società munita di personalità giuridica, l'art. 19 primo comma c.p.c., ove prevede la competenza del giudice del luogo in cui la società stessa abbia «un rappresentante autorizzato a stare in giudizio per l'oggetto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14562 del 11 ottobre 2002
«Ciò consegue alla specialità del procedimento di opposizione alle ordinanze-ingiunzione per il quale è prevista la notificazione del ricorso direttamente all'autorità che ha emesso il provvedimento sanzionatorio e la possibilità per la stessa...»