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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8484 del 18 novembre 1987
«L'art. 1123, primo cpv., c.c., che nell'ipotesi di cose destinate a servire i condomini in misura diversa dispone che le relative spese siano ripartite in proporzione dell'uso da ciascuno fattone, non può subire deroga per la circostanza che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3264 del 17 febbraio 2005
«In tema di condominio d'edifici, la regola posta dall'art. 1124 c.c. relativa alla ripartizione delle spese di manutenzione e di ricostruzione delle scale (per metà in ragione del valore dei singoli piani o porzione di piano, per l'altra metà in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2018 del 19 febbraio 1993
«In tema di condominio di edifici, la disposizione dell'art. 1124 c.c. concernente la ripartizione fra i condomini delle spese di manutenzione delle scale, come la norma di regolamento condominiale che vi si conformi, riguarda le spese relative...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5479 del 16 maggio 1991
«In tema di condominio di edifici la regola posta dall'art. 1124 c.c. relativa alla ripartizione delle spese di manutenzione e ricostruzione delle scale (per metà in ragione del valore dei singoli piani o porzioni di piano, per l'altra metà in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11029 del 15 luglio 2003
«In tema di condominio negli edifici, le spese di manutenzione, riparazione e ricostruzione delle terrazze, anche a livello, equiparate ai lastrici solari, sono disciplinate dall'art. 1126 c.c., che ne prevede la ripartizione in ragione di un...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3672 del 29 aprile 1997
«Poiché il lastrico solare dell'edificio (soggetto al regime del condominio) svolge la funzione di copertura del fabbricato anche se appartiene in proprietà superficiaria o se è attribuito in uso esclusivo ad uno dei condomini, all'obbligo di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10602 del 5 novembre 1990
«L'obbligo dei condomini dell'edificio cui il lastrico solare serve di copertura, di concorrere nelle spese di ricostruzione e di manutenzione dello stesso — ancorché esso sia in tutto o in parte sottratto all'uso comune — trova fondamento non già...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3196 del 11 febbraio 2008
«Il divieto di sopraelevazione, per inidoneità delle condizioni statiche dell'edificio, previsto dall'art. 1127, secondo comma, c.c., va interpretato non nel senso che la sopraelevazione è vietata soltanto se le strutture dell'edificio non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4093 del 7 dicembre 1974
«L'indennità a carico di chi sopraeleva trova la sua ragione giustificativa nell'utilizzazione della colonna d'aria, corrispondente alla proiezione in altezza, e cioè in senso verticale, del suolo su cui è costruito l'edificio, nonché del godimento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3933 del 22 settembre 1989
«Nell'ipotesi di distruzione totale di un edificio in condominio, venendo meno, per mancanza dell'oggetto, sia i diritti reali esclusivi sulle singole porzioni immobiliari sia il condominio, residua un regime di comunione pro indiviso tra gli ex...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15159 del 29 novembre 2001
«In tema di condominio negli edifici, ciascun condomino ha la facoltà di ottenere dall'amministratore l'esibizione dei documenti contabili non soltanto in sede di rendiconto annuale e di approvazione del bilancio da parte dell'assemblea, ma anche...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9206 del 4 maggio 2005
«In tema di controversie condominiali, la legittimazione dell'amministratore del condominio dal lato passivo ai sensi dell'art. 1131, secondo comma, c.c. non incontra limiti e sussiste, anche in ordine all'interposizione d'ogni mezzo di gravame che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10347 del 11 maggio 2011
«A norma dell'art. 1133 c.c., l'amministratore di condominio ha il potere di assumere provvedimenti obbligatori nei confronti dei condomini, i quali possono impugnarli davanti all'assemblea e, ricorrendone le condizioni, davanti all'autorità...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24132 del 13 novembre 2009
«Il verbale dell'assemblea di condominio, ai fini della verifica dei "quorum" prescritti dall'art. 1136 c.c., deve contenere l'elenco nominativo dei condomini intervenuti di persona o per delega, indicando i nomi di quelli assenzienti o...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4987 del 15 novembre 1977
«Il passaggio, come atto di esercizio di una servitù attiva, deve poter avvenire in qualsiasi momento, indipendentemente dalla circostanza che il tempo in cui si presenti il bisogno di passare coincida con il tempo in cui tale passaggio sia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1407 del 21 aprile 1976
«Gli istituti della successione e dell'accessione, disciplinati in relazione al possesso dall'art. 1146 c.c., non sono applicabili alla detenzione; invero, costituendo la detenzione di un determinato bene manifestazione di facoltà proprie di un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8918 del 20 agosto 1991
«A differenza dell'art. 701 del c.c. abrogato, che esigeva, per la sussistenza del possesso di buona fede, il concorso di tre elementi, e cioè l' animus rem sibi habendi, un titolo - anche viziato - idoneo, in astratto, a trasferire il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1446 del 19 febbraio 1985
«La buona fede, che qualifica il possesso idoneo ex art. 1148 c.c. a determinare l'acquisto dei frutti della cosa posseduta fino al giorno della domanda giudiziale di restituzione, da una parte si presume ( ex art. 1147, terzo comma, c.c.)...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15252 del 20 luglio 2005
«In tema di usucapione decennale di beni immobili, la buona fede di chi ne acquista la proprietà in forza di titolo astrattamente idoneo è esclusa soltanto quando sia in concreto accertato che l'ignoranza di ledere l'altrui diritto dipenda da colpa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6741 del 15 novembre 1986
«In materia di azione di reintegrazione, lo spoglio e l'animus spoliandi non sono esclusi dalla presenza di un titolo di concessione amministrativa (nella specie assegnazione di alloggio Iacp) nell'autore dello spoglio, poiché questa non fa venire...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3716 del 16 agosto 1989
«In tema di servitù discontinue, come quelle di passaggio, il possesso tutelabile (nella specie, con l'azione di reintegrazione) va considerato in relazione alle peculiari caratteristiche ed alle esigenze dell'immobile a favore del quale il diritto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13101 del 30 dicembre 1997
«In tema di azione di spoglio, l'accertamento del giudice deve riguardare non soltanto l'elemento oggettivo della privazione, totale o parziale, del possesso avvenuta violentemente o clandestinamente (da provarsi da parte dell'attore del giudizio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3549 del 6 aprile 1998
«La legittimazione a proporre l'azione di reintegrazione nel possesso va apprezzata in riferimento alla data del sofferto spoglio e non già con riguardo alla data della proposizione del ricorso di cui all'art. 703 c.p.c., alla quale per definizione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 20346 del 21 ottobre 2005
«A seguito della declaratoria di illegittimità costituzionale parziale dell'art. 34 del D.L.vo 31. marzo 1998, n. 80 (sentenza n. 281 del 2004), la cognizione dell'azione possessoria esperita dal privato contro la P.A. in conseguenza di una sua...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4649 del 27 aprile 1991
«La denuncia di nuova opera, avendo carattere preventivo in quanto mira ad evitare un danno, può essere promossa, così per difendere il possesso come per difendere il diritto di proprietà od un qualsiasi altro diritto reale, quando la nuova opera...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6 del 3 gennaio 1977
«Per la proponibilità dell'azione di nuova opera non occorre che il danno sia certo o si sia già verificato, ma è, al contrario, sufficiente che l'opera iniziata e non ancora terminata, sia tale da giustificare in una persona normale il ragionevole...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4022 del 5 dicembre 1975
«Poiché la denuncia di nuova opera può essere proposta sia con riferimento ad opere illegittime, sia con riferimento ad opere che, pur essendo in sé legittime, cioè attualmente non lesive, siano suscettibili di essere ritenute come fonte di futuro...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10282 del 28 maggio 2004
«In tema di azioni di nunciazione, la condizione dell'azione di danno temuto non deve individuarsi in un danno certo o già verificatosi, bensì anche nel (solo) ragionevole pericolo che il danno si verifichi.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10403 del 30 luglio 2001
«La denuncia di danno temuto ex art. 1172 c.c., prevista nel titolo IX del libro III del codice civile, proponibile dal proprietario, dal titolare di altro diritto reale di godimento o dal possessore, il quale abbia ragione di temere che da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4703 del 27 maggio 1997
«È correttamente qualificata actio finim regundorum , e non rivendica, l'azione proposta dal proprietario che, pur in presenza di un confine apparente, ne deduca l'incertezza per intervenuta usurpazione di una porzione del proprio terreno da parte...»