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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6141 del 26 maggio 1998
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 674 c.p. l'attitudine delle emissioni di gas, vapori o fumi a molestare le persone non deve essere accertata necessariamente mediante perizia, ben potendo il giudice fondare il proprio...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 924 del 12 dicembre 1994
«In tema di esclusione del diritto ad un'equa riparazione per l'ingiusta detenzione secondo la norma dettata dall'art. 314, comma 1, ultima parte, c.p.p. (dolo o colpa grave dell'istante nell'aver dato causa al provvedimento restrittivo), il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 44 del 4 marzo 1993
«Il Gip che rimette gli atti al P.M. per la modificazione dell'imputazione con la contestazione del fatto nuovo non può procedere all'attività prevista dall'art. 392 c.p.p. perché tale norma presuppone l'esercizio dell'azione penale e questo si...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 38544 del 10 ottobre 2008
«Gli accertamenti dattiloscopici compiuti dalla polizia giudiziaria, pur potendo costituire fonte di prova nel giudizio, non hanno carattere né formale, né sostanziale di perizia, ma s'inquadrano nell'attività preliminare d'accertamento e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6604 del 13 giugno 1991
«I risultati di un accertamento tecnico non differibile disposto dal P.M. (nella specie perizia su sostanza stupefacente) ed espletato senza l'espressa riserva dell'imputato di promuovere l'incidente probatorio, possono essere legittimamente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10688 del 12 dicembre 1996
«Qualora il pubblico ministero proceda ad un accertamento tecnico irripetibile senza dare il previsto avviso alla persona indagata ed al suo difensore, non si realizza un'ipotesi di inutilizzabilità del mezzo, ma di nullità ai sensi dell'art. 178...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7324 del 27 giugno 1995
«Un atto qualificato come «accertamento tecnico non ripetibile» trova disciplina nell'art. 360 c.p.p. e, in assenza della riserva dell'indagato, di promuovere incidente probatorio, prevista dal quarto comma di detto articolo, deve essere inserito...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 44847 del 2 dicembre 2008
«L'assunzione della perizia in incidente probatorio implica l'esposizione orale del perito e il conseguente esame dello stesso ad opera delle parti.ella perizia in incidente probatorio implica l'esposizione orale del perito e il conseguente esame...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6808 del 8 marzo 1999
«In tema di perizia assunta con incidente probatorio, non è prevista alcuna nullità per il caso di diniego di fissazione di una nuova udienza da parte del Gip per l'esame orale del perito. Ed invero, l'assunzione anticipata dalla perizia in sede...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4593 del 16 maggio 1997
«In tema di incidente probatorio, quantunque l'art. 401 comma quinto c.p.p. richiami le forme di assunzione delle prove stabilite per il dibattimento, non può ritenersi applicabile l'art. 511 c.p.p. terzo comma all'udienza del procedimento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5689 del 7 giugno 1996
«In tema di giudizio abbreviato, la definibilità del processo «allo stato degli atti», che costituisce la condizione per l'accesso al rito semplificato ai sensi del comma 1 dell'art. 440 c.p.p., è data dalla non suscettibilità di modificazione del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22770 del 13 maggio 2004
«Nell'ipotesi di astensione degli avvocati dalle udienze, qualora alla prima udienza si prenda atto, in presenza del difensore di fiducia, dell'assenza ingiustificata dell'imputato e se ne dichiari la contumacia, disponendo solo successivamente il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4887 del 4 febbraio 2010
«La richiesta di accesso al rito abbreviato "condizionato" non comporta l'obbligo per il giudice, di ordinare prima della decisione, l'esibizione degli atti contenuti nel fascicolo del pubblico ministero, in quanto l'art. 135 disp. att. c.p.p., che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15091 del 31 marzo 2003
«È abnorme il provvedimento del giudice dell'udienza preliminare, che accolga solo in parte la richiesta di giudizio abbreviato dell'imputato subordinata ad integrazione probatoria, in quanto al giudice non è riconosciuta altra soluzione tra quella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9536 del 7 marzo 2001
«Qualora la parte che, oltre ad avere chiesto ed ottenuto l'acquisizione di un verbale di prova di altro procedimento penale (nella specie, perizia), abbia anche, a suo tempo, indicato nella lista testi (debitamente approvata dal presidente del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9788 del 13 settembre 1994
«L'art. 495, comma 2, c.p.p., sancisce il diritto dell'imputato all'ammissione delle prove da lui dedotte «a discarico» sui fatti costituenti oggetto della prova «a carico»; il diritto alla controprova, tuttavia, non può avere ad oggetto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3383 del 10 aprile 1997
«In tema di istruttoria dibattimentale, l'art. 501 comma primo c.p.p. riconosce ai consulenti tecnici - di cui le parti abbiano chiesto l'ammissione ed il giudice l'abbia accolta - sostanziale qualità di testimone. Ne consegue che non può essere...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3428 del 29 marzo 1995
«La norma di cui all'art. 507 c.p.p. costituisce lo strumento di controllo da parte del giudice rispetto all'inerzia, agli errori o alla rinuncia del pubblico ministero. In proposito la legge delega 16 febbraio 1987, n. 81, al punto 73, ultima...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7026 del 13 febbraio 2003
«In tema di colpa, nelle attività pericolose consentite, poiché la soglia della punibilità dell'evento dannoso è più alta di quanto non lo sia rispetto allo svolgimento di attività comuni, maggiori devono essere la diligenza e la perizia nel...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6208 del 26 giugno 1997
«Anche per i reati imputati ai sensi dell'art. 40 cpv. l'elemento psicologico si configura secondo i principi generali, sicché è sufficiente che il «garante» abbia conoscenza dei presupposti fattuali del dovere di attivarsi per impedire l'evento e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8511 del 29 luglio 1992
«Dalla stessa letterale formulazione dell'art. 468 del codice di rito penale abrogato (la situazione non è affatto mutata con riferimento al 523 di quello vigente) si ricava che la «discussione finale» va svolta con la illustrazione orale delle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2548 del 17 marzo 1993
«Ai sensi dell'art. 136 della Costituzione, quando la Corte costituzionale dichiara l'illegittimità di una norma, questa cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione. Pertanto, qualora il pretore abbia ammesso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9151 del 16 luglio 1999
«Atteso il carattere eccezionale della rinnovazione dell'istruzione dibattimentale in appello, il mancato accoglimento della richiesta volta ad ottenere detta rinnovazione in tanto può essere censurato in sede di legittimità in quanto risulti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5179 del 11 febbraio 1993
«La pericolosità sociale, al cui concreto accertamento è subordinata l'applicazione della misura di sicurezza, va desunta ai sensi degli artt. 133 e 203 c.p., dovendosi ai predetti fini considerare soprattutto il reato o i reati nella loro...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4834 del 29 settembre 1984
«Per qualificare la natura di un arbitrato occorre riferirsi ai poteri attribuiti dalle parti all'arbitro quali risultano dal compromesso e non alla forma di cui sia stato rivestito l'atto finale del provvedimento. Pertanto, ove sia stato conferito...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 30328 del 11 settembre 2002
«L'insufficienza, la contraddittorietà e l'incertezza del riscontro probatorio sulla ricostruzione del nesso causale, quindi il ragionevole dubbio, in base all'evidenza disponibile, sulla reale efficacia condizionante della condotta omissiva del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4699 del 7 febbraio 2002
«In tema di responsabilità per colpa, risponde dell'evento secondo le regole ordinarie sulla causalità omissiva il soggetto cui incombe, anche contrattualmente, l'obbligo della verifica periodica di funzionalità o della manutenzione di impianto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10556 del 24 ottobre 1995
«Nel reato omissivo, oltre al nesso di causalità diretta tra l'omissione e l'evento, è necessario che la condotta sia cosciente e volontaria e che l'evento sia preveduto e voluto dal soggetto attivo (nei delitti dolosi) ovvero sia dovuto a sua...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 34729 del 26 settembre 2011
«Risponde di omicidio colposo per imperizia, nell'accertamento della malattia, e per negligenza, per l'omissione delle indagini necessarie, il primario ospedaliero che, in presenza di sintomatologia idonea a porre una diagnosi differenziale,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3908 del 26 aprile 1993
«La negligenza o l'imperizia dei sanitari non esclude il rapporto di causalità tra la condotta lesiva dell'agente e l'evento morte, perché la colpa dei medici non può ritenersi del tutto indipendente, ossia causa sopravvenuta da sola sufficiente a...»