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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2941 del 27 marzo 1999
«In caso di inadempimento di contratto preliminare, il giudice ben può, in assenza di domanda di risoluzione del contratto, condannare la parte inadempiente al pagamento della penale convenuta, senza pronunciare la risoluzione. La somma dovuta a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2655 del 26 marzo 1997
«Il criterio cui il giudice deve fare riferimento per esercitare il potere di riduzione della penale non è la valutazione della prestazione in sé astrattamente considerata, ma l'interesse che la parte secondo le circostanze ha all'adempimento della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5846 del 16 marzo 2006
«La caparra confirmatoria conserva la sua funzione di garanzia sino alla conclusione del procedimento per la liquidazione dei danni derivanti dall'avvenuta risoluzione del contratto cui si riferisce, cosicché la richiesta di restituzione non può...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1729 del 6 maggio 1977
«La caparra confirmatoria, pur trovando applicazione nei contratti con prestazioni corrispettive, è inapplicabile nel caso in cui questi non vincolano entrambi i contraenti, come si verifica nell'ipotesi dell'opzione fino a quando non sorge un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4801 del 25 febbraio 2008
«Qualora all'atto della stipula di un contratto preliminare di compravendita il promissario acquirente abbia versato al promittente venditore una somma a titolo di caparra confirmatoria ed il contratto preliminare sia stato successivamente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 319 del 11 gennaio 2001
«La norma di cui al terzo comma dell'art. 1385 c.c., stabilendo che, se la parte non inadempiente preferisce domandare la risoluzione del contratto il risarcimento è regolato dalle norme generali, non ha inteso negare alla parte stessa il diritto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 634 del 30 gennaio 1990
«In tema di prelazione agraria, l'art. 8 della L. 26 maggio 1965, n. 590 — che richiede determinati requisiti in capo al soggetto che intende esercitare il detto diritto — avendo la finalità di far coincidere, nella stessa persona, per un interesse...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2500 del 10 aprile 1986
«Al fine della risoluzione del contratto a norma dell'art. 1453 c.c., la costituzione in mora della parte inadempiente, mentre può essere necessaria, in presenza di un inadempimento temporaneo, per escludere una presunzione di tolleranza della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23708 del 16 settembre 2008
«In tema di rappresentanza, il principio dell'apparenza del diritto può essere invocato anche dal beneficiario di un contratto a favore di terzi. Ed invero, nel momento in cui dichiara di voler approfittare della stipulazione in suo favore, il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8505 del 14 aprile 2011
«Ove un contratto preliminare abbia ad oggetto la compravendita di un bene appartenente a più proprietari, è possibile che il medesimo non costituisca un " unicum " inscindibile, perché ciascuno dei comproprietari può vendere la propria quota a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13874 del 15 giugno 2009
«Non è accoglibile la domanda di risoluzione per inadempimento di un contratto preliminare relativo alla compravendita di un, immobile parzialmente abusivo per il quale il promittente venditore abbia presentato legittimamente la domanda di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21179 del 5 novembre 2004
«In tema di contratto preliminare di vendita il promissario acquirente il quale ignori che il bene, all'atto del preliminare, appartenga in tutto o in parte ad altri, non può agire per la risoluzione prima della scadenza del termine per la stipula...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3626 del 13 aprile 1999
«L'obbligo della consegna immediata della cosa, che il promittente assuma nel contratto preliminare di vendita, non si configura come un'esecuzione anticipata del contratto definitivo, ma come una specifica ed autonoma obbligazione del preliminare...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5870 del 12 giugno 1998
«E inadempiente il promissario compratore che, invocando il principio inadimplenti non est adimplendum , rifiuta la stipula del contratto definitivo di acquisto di un appartamento in un edificio di nuova costruzione perché non è previsto il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4013 del 6 aprile 1995
«In tema di preliminare di compravendita di cosa di proprietà del promittente venditore al momento della conclusione del preliminare, il sopravvenire dell'altruità della cosa per effetto di successiva vendita della stessa ad opera del promittente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14460 del 10 ottobre 2002
«Nel contratto per persona da nominare, la nomina del terzo dà luogo ad un contratto con effetti diretti fra l'altro contraente (promittente) e il soggetto designato, al quale fa acquisire, con effetto retroattivo, in luogo della parte originaria...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3328 del 7 marzo 2002
«In un contratto preliminare di compravendita per sé o per persona da nominare, la modifica del soggetto destinato ad acquistare la proprietà del bene può essere realizzata sia prevedendosi l'ingresso della persona nominata nello stesso rapporto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3115 del 17 marzo 1995
«Il tratto peculiare del contratto per persona da nominare è dato dal subentrare nel contratto di un terzo — per effetto della nomina e della sua contestuale accettazione — che, prendendo il posto del contraente originario (lo stipulante), acquista...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12741 del 30 maggio 2007
«Qualora il promittente venditore abbia stipulato il contratto per sé o per persona da nominare, la scadenza del termine — non perentorio — previsto dall'art. 1402 c.c. per la dichiarazione di nomina (se le parti non abbiano diversamente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3576 del 12 aprile 1999
«In tema di contratto per persona da nominare, il termine per l' electio amici può essere legittimamente stabilito dalle parti in via derogatoria rispetto alla disciplina legale di cui all'art. 1402 c.c. (tre giorni dalla conclusione del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1823 del 14 febbraio 1992
«L'invalidità o l'intempestività della dichiarazione di nomina del terzo non comporta la nullità del contratto per persona da nominare, ma ne restringe unicamente l'efficacia nei rapporti fra i contraenti originari. Ne consegue che con riguardo ad...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3401 del 5 giugno 1984
«In ipotesi di preliminare di compravendita immobiliare, stipulato dal promissario acquirente per sé o per persona da nominare, la circostanza che quest'ultimo provveda a tale nomina dopo la scadenza del termine all'uopo fissato, in esecuzione di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12384 del 6 novembre 1999
«Ai fini della cessione del contratto devono essere osservate le stesse forme prescritte per il contratto trasferito; ne consegue che, non richiedendosi per il contratto di lavoro, subordinato o autonomo, una forma tipica — salvo talune eccezioni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 649 del 9 marzo 1973
«Nel contratto a favore di terzi il diritto che il terzo acquista nei confronti del promittente, per effetto della stipulazione, è quello alla prestazione contemplata nel contratto, senza che ciò comporti sostituzione del beneficiario nella...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9787 del 14 settembre 1999
«In tema di contratto a favore del terzo la norma dell'art. 1413 c.c., laddove prevede l'opponibilità al terzo da parte del promittente delle eccezioni fondate sul contratto dal quale il terzo deriva il suo diritto, comprende fra tali eccezioni...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6474 del 7 dicembre 1981
«Ai sensi dell'art. 1415, secondo comma, c.c., il promissario acquirente di un bene alienato dal promittente venditore ad altri ha interesse a far dichiarare la simulazione di tale vendita indipendentemente dalla contemporanea proposizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6492 del 22 marzo 2011
«La circostanza che una delle parti del contratto, nell'esecuzione degli obblighi assunti, abbia violato norme imperative, se può: comportarne la nullità, tuttavia non ne giustifica, di per sé, la risoluzione ai sensi dell'art. 1453 c.c., la quale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8910 del 9 settembre 1998
«In tema di diffida ad adempiere, l'unico onere che, ai sensi dell'art. 1454 c.c., grava sulla parte intimante è quello di fissare un termine entro il quale l'altra parte dovrà adempiere alla propria prestazione, pena la risoluzione ope legis del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14034 del 1 luglio 2005
«Il principio sancito dall'art. 1455 c.c., secondo cui il contratto non può essere risolto se l'inadempimento ha scarsa importanza in relazione all'interesse dell'altra parte, va adeguato anche ad un criterio di proporzione fondato sulla buona fede...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9200 del 14 maggio 2004
«Nei contratti a prestazioni corrispettive le disposizioni di cui ai commi 2 e 3 di cui all'art. 1453 c.c. sono simmetriche, giacché, come non è consentito all'attore che abbia proposto domanda di risoluzione pretendere la prestazione avendo...»