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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4314 del 18 gennaio 1997
«Il veicolo ricettato, al quale siano state apportate manomissioni alteratrici del numero del telaio o del motore, non rappresenta una cosa di cui la fabbricazione, l'uso, il porto, la detenzione o l'alienazione costituisce reato, secondo quanto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30268 del 5 settembre 2002
«Per la configurabilità del delitto di istigazione alla corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio non rileva la tenuità della somma di denaro o del valore della cosa offerta al pubblico ufficiale. Le piccole regalie d'uso possono...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 15576 del 4 aprile 2013
«La circostanza attenuante di cui all'art. 62, n. 4 c.p. ricorre solo quando il danno patrimoniale subito dalla parte offesa come conseguenza diretta e immediata del reato sia di valore economico pressoché irrilevante. (Fattispecie relativa ai...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 65 del 4 gennaio 2005
«La configurabilità del reato di cui all'art. 388, comma secondo, c.p. non è esclusa dal fatto che il provvedimento del giudice civile impositivo di una misura cautelare, la cui esecuzione sia stata elusa dall'agente, venga successivamente revocato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31482 del 2 agosto 2007
«Il reato di cui all'art. 474 c.p. (Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi) ha per oggetto la tutela della fede pubblica e richiede la contraffazione o l'alterazione del marchio e/o del segno distintivo della merce,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 33543 del 5 ottobre 2006
«Integra il delitto di cui all'art. 474 c.p. (Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi) la vendita di prodotti falsamente contrassegnati ed esposti insieme a quelli originali; né, a tal fine, ha rilievo la circostanza che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40835 del 20 ottobre 2004
«Il reato di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, previsto dall'art. 474 c.p., è volto a tutelare, non la libera determinazione dell'acquirente, ma la pubblica fede, intesa come affidamento dei consumatori nei marchi,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37451 del 10 settembre 2014
«Integra il delitto di commercio di prodotti con marchio contraffatto colui che ponga in vendita accessori e ricambi per aspirapolvere sui quali sia stato riprodotto il marchio dell'impresa produttrice dei componenti originali; né ha rilievo al...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5215 del 3 febbraio 2014
«Ai fini della sussistenza del delitto previsto dall'art. 474 cod. pen, allorché si tratti di marchio di larghissimo uso e di incontestata utilizzazione da parte delle relative società produttrici, non è richiesta la prova della sua registrazione,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 20944 del 31 maggio 2012
«Integra il delitto di cui all'art. 474 c.p. la detenzione per la vendita di prodotti recanti marchio contraffatto; né, a tal fine, ha rilievo la configurabilità della cosiddetta contraffazione grossolana, considerato che l'art. 474 c.p. tutela, in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 47081 del 20 dicembre 2011
«Non integra il delitto di commercio di prodotti con segni falsi colui che ponga in vendita ricambi per auto non originali sui quali sia stato riprodotto, quale elemento estetico presente sul componente originale, il marchio del costruttore del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40170 del 15 ottobre 2009
«Ai fini della configurabilità del reato di commercio di prodotti con segni falsi è sufficiente e necessaria l'idoneità della falsificazione a ingenerare confusione, con riferimento non solo al momento dell'acquisto, bensì alla loro successiva...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 16821 del 23 aprile 2008
«In tema di commercio di prodotti con segni falsi, perché il falso possa essere considerato innocuo e grossolano, e dunque, perché il reato possa essere ritenuto impossibile, occorre che le caratteristiche intrinseche del prodotto e del marchio che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 34652 del 27 settembre 2005
«La norma che incrimina l'introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi tutela il bene della pubblica fede, intesa come affidamento collettivo nei marchi o segni distintivi, sicché la realizzazione di un inganno nel singolo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 33068 del 12 settembre 2005
«La tutela penale di cui all'art. 474 c.p. (introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi) riguarda segni distintivi regolarmente registrati ed in genere indicativi della riferibilità del bene abusivamente riprodotto ad una data...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 25147 del 11 luglio 2005
«In tema di commercio di prodotti con segni falsi, la riproduzione del personaggio di fantasia tutelato dal marchio registrato — ancorché non fedele ma espressiva di una forte similitudine — integra il reato quando, con giudizio di fatto demandato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5237 del 10 febbraio 2004
«Ai fini della configurazione del reato di cui all'art. 474 c.p. (Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi), nell'ipotesi dell'immissione in circolazione di prodotti contrassegnati da falsi marchi di provenienza, non rileva...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 48648 del 19 dicembre 2003
«È ammissibile e rituale il sequestro probatorio (art. 253 c.p.p.) — avente per oggetto prodotti recanti marchi ritenuti contraffatti disposto in pendenza di giudizi civili, preordinati ad accertare la titolarità del marchio e la legittimità...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13031 del 14 dicembre 2000
«La fattispecie di cui all'art. 474 c.p., che si pone a tutela della pubblica fede, si realizza con la messa in circolazione di un prodotto con marchio contraffatto senza che possa assumere rilievo, nel senso di escludere la sussistenza del reato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2119 del 23 febbraio 2000
«Un marchio contraffatto può trarre in inganno un compratore, così da integrare, in caso di vendita della merce, il reato ex art. 474 c.p., solo se la provenienza prestigiosa del prodotto costituisce l'unico elemento qualificatore o comunque quello...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3028 del 5 marzo 1999
«Il reato di cui all'art. 474 c.p. sussiste ogni volta che venga accertato che si è svolto il commercio di prodotti con marchio contraffatto, non essendo necessaria una situazione tale da indurre in inganno il cliente sulla genuinità della merce....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4265 del 4 gennaio 1996
«In tema di contraffazione di prodotti industriali, se è vero che la tutela penale è riservata esclusivamente ai marchi registrati ai sensi delle vigenti disposizioni del codice civile e dei trattati internazionali, tuttavia, quando si tratta di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 42446 del 31 ottobre 2012
«In tema di introduzione nello Stato di prodotti con segni falsi, deve escludersi la consapevolezza dell'agente in ordine alla "esistenza del titolo di proprietà industriale", che costituisce un presupposto del reato, quando la merce sia stata...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9261 del 2 marzo 2009
«Integra il reato di cui all'art. 474 c.p. la condotta di commercializzazione di prodotti recanti il marchio "vera pelle" o "vero cuoio" contraffatto.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2098 del 6 marzo 1997
«Colui il quale acquista o riceve prodotti con il marchio contraffatto e le detiene per la vendita, risponde in concorso materiale sia del reato di cui all'art. 474 c.p. sia del reato di cui all'art. 648 c.p. Infatti, mentre nel reato di cui...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10874 del 27 luglio 1990
«Acquistare oggetti con marchi contraffatti, avendo coscienza della contraffazione, integra gli estremi della ricettazione, in quanto oggetto e marchio non sono scindibili neppure concettualmente, sicché, essendo l'oggetto con marchio contraffatto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7107 del 12 maggio 1989
«Nel caso di vendita di prodotti industriali con il marchio contraffatto — nella specie cinture Armani — trova applicazione l'ipotesi di reato di cui all'art. 474 c.p. (introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi) e non quella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21847 del 15 ottobre 2014
«In ordine al principio di non contestazione, il sistema di preclusioni del processo civile tuttora vigente e di avanzamento nell'accertamento giudiziale dei fatti mediante il contraddittorio delle parti, se comporta per queste ultime l'onere di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9889 del 13 maggio 2016
«I segni distintivi di fatto possono articolarsi in maniera separata, sicché è astrattamente possibile che un imprenditore abbia preusato del segno per la ditta-denominazione sociale, senza aver fatto uso dello stesso come marchio, per...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 28354 del 8 luglio 2016
«Il delitto di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari, di cui all'art. 517-quater cod. pen., non richiede che le indicazioni fallaci siano idonee ad ingannare il pubblico dei consumatori,...»