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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3982 del 12 aprile 1995
«In tema di condono edilizio, qualora la domanda di oblazione ed il versamento della somma dovuta siano effettuate da persone diverse dagli imputati, questi ultimi non possono trarre vantaggio dall'iniziativa di altro soggetto, sia per il carattere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 49532 del 23 dicembre 2009
«Il giudice del processo per l'imputazione di corruzione di un funzionario di uno Stato estero deve procedere, anche d'ufficio, all'accertamento delle norme di diritto straniero utili al fine di stabilire se il funzionario corrotto svolga funzioni...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4169 del 19 aprile 1995
«Ai fini di stabilire l'esatta qualificazione giuridica tra concussione e corruzione non è di per sé decisivo l'eventuale vantaggio che arriva al privato dell'accettazione della illiceità proposta del pubblico ufficiale: ciò che conta è sempre e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31061 del 24 luglio 2008
«Integra l'elemento soggettivo del delitto di soppressione, distruzione e occultamento di atti veri (art. 490 c.p. ), la consapevolezza che la condotta nella specie, taglio della parte superiore, in cui sia indicata la data, di alcune bolle di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2658 del 19 marzo 1993
«Il delitto di falso per soppressione non richiede il dolo specifico, ossia l'intenzione di frustrare o eliminare, in tutto o in parte, l'efficacia probatoria dell'atto, o il fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12109 del 3 dicembre 1987
«Il fine specifico di procurare a sé o ad altri un vantaggio è richiesto quale componente essenziale dell'elemento psicologico del reato di cui all'art. 490 c.p., solo quando il documento si identifica in una scrittura privata, in quanto il falso...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3819 del 25 febbraio 2015
«La rinuncia abdicativa della quota di comproprietà di un bene, fatta in modo da avvantaggiare in via riflessa tutti gli altri comunisti, mediante eliminazione dello stato di compressione in cui il diritto di questi ultimi si trovava a causa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2328 del 23 febbraio 1998
«In tema di abuso di ufficio, a seguito della nuova formulazione dell'art. 323 c.p. ad opera della legge 16 luglio 1997, n. 234, occorre verificare, in base all'art. 2 c.p., riguardante la successione delle leggi penali nel tempo, se le condotte...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33760 del 30 luglio 2015
«...collusione tra pubblico ufficiale e privati favoriti dal contesto e dai rapporti di parentela intercorrenti tra gli stessi, dall'evidenza del vantaggio procurato e dall'abnormità degli atti e comportamenti illegalmente posti in essere dal primo).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6587 del 13 giugno 1991
«Il delitto di cui all'art. 317 c.p., oltre che con la forma della «costrizione», si consuma anche con quella della «induzione» per effetto della quale il privato soggiace alla posizione di preminenza del pubblico ufficiale che, abusando della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10851 del 17 dicembre 1996
«Atteso il principio secondo il quale l'ufficio del procuratore della Repubblica si incarna in tutti i suoi componenti, senza che occorra, verso i terzi, una delega formale del titolare, è da escludere che costituisca causa di nullità del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16725 del 20 aprile 2009
«In tema di sequestro preventivo, il prezzo del reato, oggetto della confisca obbligatoria ex art. 322 ter. c.p., non è suscettibile di essere sostituito dal tantundem offerto da un terzo o da un coimputato, posto che il carattere sanzionatorio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4402 del 30 aprile 1996
«La condotta di abuso d'ufficio è compatibile con un comportamento meramente omissivo del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio; peraltro, poiché l'art. 323 c.p. prescrive una espressa riserva alla sua applicabilità nel caso in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8411 del 28 luglio 1992
«In tema di calunnia, e con riguardo all'elemento soggettivo del reato, la certezza dell'innocenza dell'incolpato costituisce l'essenza del dolo e deve essere piena e assoluta nel momento in cui l'incolpazione ha luogo.»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 38236 del 28 settembre 2004
«Ai fini della configurabilità dei reati di favoreggiamento personale e reale (artt. 378 e 379 c.p.) occorre, sotto il profilo soggettivo, che la condotta favoreggiatrice sia stata posta in essere ad esclusivo vantaggio del soggetto favorito, per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13296 del 21 marzo 2013
«In tema di delitto di sostituzione di persona, il dolo specifico consiste nel fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio patrimoniale o non patrimoniale o anche di recare ad altri un danno. (Fattispecie relativa a presentazione a pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2542 del 19 marzo 1985
«Né occorre che il vantaggio perseguito dall'agente sia effettivamente raggiunto, poiché lo scopo di arrecare a sé o ad altri un vantaggio attiene all'elemento psicologico di tale delitto, costituendone il dolo specifico. Il delitto di sostituzione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 340 del 17 febbraio 1967
«La norma dell'art. 494 c.p., che reprime l'induzione di altri in errore ottenuta con i mezzi indicati dalla legge, richiede il concorso del dolo specifico dell'agente di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno. Ma il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8152 del 7 luglio 1987
«In tema di reati contro la pubblica fede, poiché il delitto di sostituzione di persona ex art. 494 c.p. ha carattere sussidiario, allorquando l'induzione in errore, al fine di vantaggio o di danno, è commessa mediante l'attribuzione di un falso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1760 del 17 aprile 1998
«...casi elencati nel primo comma dell'art. 599, è cosa ben diversa dal patteggiamento regolato dagli artt. 444-448 c.p.p., non comportando il primo, in contropartita dell'economia processuale, diminuzioni di pena o vantaggi premiali di alcun genere.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15712 del 8 aprile 2014
«Ai fini della configurabilità del reato di bancarotta preferenziale è necessaria la violazione della "par condicio creditorum" nella procedura fallimentare (elemento oggettivo) e il dolo specifico costituito dalla volontà di recare un vantaggio al...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31168 del 28 luglio 2009
«La bancarotta preferenziale (art. 216, comma terzo, L. fall.), sul piano oggettivo richiede la violazione della "par condicio creditorum" nella procedura fallimentare e, sul piano soggettivo, la ricorrenza della forma peculiare del dolo,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1748 del 29 gennaio 2016
«Ai detti fini risarcitori, rileva la notorietà della persona, nel senso che ove questa sia in condizione di trarre vantaggi patrimoniali proprio consentendo a terzi l'uso della sua immagine a scopo pubblicitario, l'illegittima divulgazione operata...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5551 del 21 marzo 2016
«A norma dell'art. 840 c.c., la proprietà del sottosuolo spetta al proprietario del suolo, salvo che in senso contrario disponga lo stesso titolo di acquisto di quest'ultimo oppure che detta proprietà risulti spettare ad altri in base ad un titolo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 26812 del 28 giugno 2016
«...olografo, cambiale e titoli di credito trasmissibili per girata o al portatore), sempre che il fine avuto di mira dall'agente sia quello di recare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno. (Fattispecie in tema di cambiali).»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2085 del 24 maggio 1993
«La norma di cui all'art. 644 c.p. (usura) non fornisce alcuna precisazione sulla natura usuraria degli interessi e degli altri vantaggi pattuiti come corrispettivo della prestazione, limitandosi a richiedere tautologicamente che essi siano...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11287 del 10 maggio 2018
«...(od in contrasto) al regime legale delle distanze, di vere e proprie servitù a vantaggio e a carico delle unità immobiliari di proprietà esclusiva dei singoli acquirenti, secondo lo schema della servitù per destinazione del padre di famiglia.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18540 del 21 settembre 2015
«...le regole del mercato e della concorrenza ove si consentisse a chi viola la legge sull'immigrazione di fruire di condizioni più vantaggiose rispetto a quelle cui è soggetto il datore di lavoro che rispetti la disciplina in tema di immigrazione.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9033 del 4 luglio 2001
«...ove risulti che dalla stessa non derivi, sotto il profilo del minor godimento della cosa comune, alcun pregiudizio, non essendo necessariamente previsto che dall'innovazione debba derivare per il condomino dissenziente un vantaggio compensativo.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3435 del 7 marzo 2003
«Il divieto assoluto previsto dal regolamento condominiale di innovazioni e modificazioni costituisce un diritto di servitù a vantaggio delle altre singole unità immobiliari e la reciprocità dei vincoli di tal genere collega singolarmente, in senso...»