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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1889 del 28 gennaio 2013
«L'indennizzo ex art. 2041 c.c., in quanto credito di valore, va liquidato alla stregua dei valori monetari corrispondenti al momento della relativa pronuncia ed il giudice deve tenere conto della svalutazione monetaria sopravvenuta fino alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4043 del 19 febbraio 2013
«Il danno non patrimoniale costituisce una categoria unitaria ed omogenea, all'interno della quale le distinzioni tradizionali (come quella tra danno morale e danno biologico) possono continuare ad essere utilizzate al solo fine di indicare in modo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22909 del 13 dicembre 2012
«Poiché il danno non patrimoniale patito dai prossimi congiunti della vittima di lesioni personali va liquidato tenendo conto di tutte le circostanze del caso concreto e senza alcun automatismo, è illogico ed erroneo il criterio di liquidazione del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13956 del 3 agosto 2012
«La responsabilità dell'imprenditore ex art. 2087 c.c. non configura un'ipotesi di responsabilità oggettiva, ma non è circoscritta alla violazione di regole d'esperienza o di regole tecniche preesistenti e collaudate, sanzionando anche, alla luce...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 7963 del 18 maggio 2012
«In tema di mansioni, il comportamento del datore di lavoro che lascia in condizione di inattività il dipendente non solo viola l'art. 2103 c.c., ma è al tempo stesso lesivo del fondamentale diritto al lavoro, inteso soprattutto come mezzo di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2758 del 23 febbraio 2012
«Il diritto del socio ad una chiara, corretta e veritiera rappresentazione di bilancio, ed il conseguente interesse ad impugnare la deliberazione che lo approva, sussiste anche allorché la società abbia perduto il proprio capitale e se il valore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6207 del 13 marzo 2013
«In tema di recesso da società di capitali, laddove le azioni possedute dal socio receduto siano quotate nel mercato dei titoli, il valore di rimborso a lui spettante deve tener conto esclusivamente delle indicazioni di prezzo fornite dal mercato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7902 del 28 marzo 2013
«In tema di società di capitali, ed ai fini dell'accertamento della sussistenza del vincolo di collaborazione continuativa previsto dall'art. 2399 c.c. (nel testo, applicabile "ratione temporis", anteriore al d.l.vo 17 gennaio 2003, n. 6) come...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7787 del 28 febbraio 2012
«Integra il delitto di false comunicazioni sociali in danno dei soci l'amministratore che apposta artificiosamente nel bilancio come anticipazioni in conto capitale somme versate dai soci medesimi a diverso titolo, determinandone successivamente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5397 del 5 marzo 2013
«La trascrizione della domanda giudiziale, ai sensi dell'art. 2652, n. 2, c.c., ha la funzione di prenotare, nei confronti dei terzi, gli effetti della pronuncia che verrà successivamente emessa, realizzando una tutela anticipata del diritto che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4378 del 20 marzo 2012
«In tema di esecuzione forzata, gli arredi e le suppellettili di un immobile non costituiscono di norma pertinenze dello stesso e non sono, perciò, ricompresi nel pignoramento di quest'ultimo.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21248 del 29 novembre 2012
«A norma dell'art. 2944 c.c., la prescrizione è interrotta dal riconoscimento del diritto da parte di colui contro il quale il diritto stesso può essere fatto valere, e, pertanto, il riconoscimento deve provenire dal soggetto che abbia poteri...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22421 del 21 maggio 2003
«In presenza di un'ordinanza che applica la custodia cautelare a carico di un parlamentare, quest'ultimo può chiedere il riesame fin dal momento in cui ha conoscenza del provvedimento — anche attraverso la richiesta di autorizzazione all'arresto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4591 del 25 maggio 2000
«In tema di impugnazioni de libertate, la circostanza che il giudice per le indagini preliminari, investito della richiesta di revoca per ragioni attinenti alla sussistenza delle esigenze cautelari, abbia esorbitato dalla richiesta effettuando...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1633 del 2 luglio 1993
«Le nuove acquisizioni probatorie, di cui il tribunale del riesame può tener conto ai sensi dell'art. 309, nono comma, c.p.p., possono essere successive non solo a quelle sulla cui base è stata fondata la richiesta della misura cautelare da parte...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2459 del 8 giugno 2000
«In tema di difetto di motivazione, il giudice di merito non ha l'obbligo di soffermarsi a dare conto di ogni singolo elemento indiziario o probatorio acquisito in atti, potendo egli invece limitarsi a porre in luce quelli che, in base al giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1086 del 25 giugno 1993
«Al fine dell'individuazione del giudice per le indagini preliminari territorialmente competente ai sensi dell'art. 328, primo comma bis, c.p.p., il criterio per stabilire quando e come si debba ritenere che un delitto sia stato commesso...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1676 del 17 luglio 1999
«In tema di procedimento d'appello de libertate, il giudice investito ai sensi dell'art. 310 c.p.p. dell'impugnazione avverso il rigetto di un'istanza di revoca della misura della custodia in carcere nella quale siano stati dedotti cessazione o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 506 del 4 maggio 1999
«Per i provvedimenti in materia cautelare, diversi da quelli genetici e soggetti, come tali ad appello ex articolo 310 c.p.p., la preclusione del c.d. giudicato cautelare vale, relativamente alle censure che ne potevano formare oggetto, anche in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3391 del 26 giugno 1996
«In tema di misure cautelari, l'obbligo di tener conto anche del tempo trascorso dalla commissione del reato, previsto dall'art. 292, lett. c), nella nuova formulazione introdotta dall'art. 9, comma 1, della L. 8 agosto 1995, n. 332, non incide...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3183 del 28 gennaio 1997
«In materia di impugnazione di ordinanze che dispongono misure cautelari, il divieto di produrre nuovi atti o documenti in appello, scaturente dall'art. 310, comma secondo, c.p.p., non si estende agli atti interni del processo, quali le sentenze e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6016 del 12 gennaio 1996
«Nel procedimento di appello avverso provvedimenti in materia di misure cautelari, disciplinato dall'art. 310 c.p.p., atteso il mancato richiamo, in detta norma, del disposto di cui all'art. 309, comma 9, c.p.p. (che consente l'annullamento e la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1613 del 24 aprile 1995
«Gli elementi in base ai quali il tribunale deve decidere sull'appello proposto, ex art. 310 c.p.p., avverso il rigetto della richiesta di revoca della misura cautelare, devono essere quelli già entrati nella sfera di disponibilità del giudice che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2753 del 20 ottobre 1992
«Il divieto di produrre nuovi atti e documenti in sede di appello, in tema di misure cautelari personali, scaturente dall'art. 310, secondo comma, c.p.p., non si estende agli atti interni del processo, quali le sentenze ed i provvedimenti resi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 333 del 28 febbraio 1998
«Qualora nei confronti di soggetto sottoposto in via provvisoria alla misura di sicurezza del ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario, ai sensi degli artt. 312 e 313 c.p.p., venga disposta la proroga dei termini di custodia cautelare ai sensi...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 37026 del 29 settembre 2008
«In tema di riparazione per l'ingiusta detenzione, ai fini della valutazione circa la sussistenza del dolo o della colpa grave che ostano alla riparazione, il giudice può tener conto degli atti che nell'ambito del giudizio di cognizione sono...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12784 del 10 marzo 2003
«In materia di riparazione per ingiusta detenzione, il diritto alla riparazione sorge solo in presenza di una delle formule di proscioglimento previste dal primo comma dell'art. 314 c.p.p. e detto principio di tassatività opera anche nel caso...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2815 del 24 agosto 2000
«Il sindacato di legittimità in tema di regolamento delle spese processuali, derivanti da procedimento per la riparazione per l'ingiusta detenzione, è limitato alla violazione del principio per cui le spese non possono essere poste a carico della...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4994 del 5 febbraio 2001
«In tema di riparazione per ingiusta detenzione, poiché il relativo diritto non può che essere realizzato per via giudiziaria e sorge, pertanto, solo con la pronuncia giudiziale di accoglimento della richiesta avanzata dall'interessato, il giudice,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 17440 del 13 luglio 1998
«In tema di riparazione per l'ingiusta detenzione, il giudice, nel far ricorso alla liquidazione equitativa, deve sintetizzare i fattori di analisi presi in esame ed esprimere la valutazione fattane ai fini della decisione, non potendo il giudizio...»