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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1 del 2 aprile 1977
«A seguito della dichiarazione di illegittimità costituzionale delle norme che attribuivano al Ministero della difesa il potere di provvedere in ordine alla liberazione condizionale dei militari condannati, la competenza a decidere appartiene, in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10323 del 10 ottobre 1980
«La norma di cui all'art. 468 c.p. punisce solo la contraffazione di sigilli, ma anche l'uso, senza avere concorso alla stessa, di sigilli contraffatti. Pertanto, ai fini del giudizio di responsabilità, non rileva che l'imputato non sia l'autore...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5678 del 8 giugno 1982
«Ai fini della sussistenza del delitto di falso giuramento il giudice deve limitarsi ad accertare se il soggetto attivo abbia giurato il falso su uno o più punti della formula deferitagli poichè l'antigiuridicità di tale reato prescinde dal...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6202 del 24 giugno 1982
«Perché si configuri la minaccia che rappresenta l'elemento materiale costitutivo del delitto di cui all'art. 628 c.p., è sufficiente che il pregiudizio minacciato, con parole o con atti, in modo espresso o tacito, sia astrattamente idoneo a...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9477 del 30 settembre 1982
«Per la sussistenza del reato di cui all'art. 374 c.p. è sufficiente che l'immutazione artificiosa dei luoghi avvenga dopo l'instaurazione del giudizio civile, ciò che avviene, con la notifica dell'atto di citazione.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4116 del 2 maggio 1983
«Il delitto di falso in scrittura privata, previsto dall'art. 485 c.p., richiede per la sua consumazione non soltanto l'attività di formazione di una falsa scrittura o di alterazione di una scrittura vera, ma anche il successivo uso della scrittura...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3232 del 11 aprile 1984
«In tema di delitto di estorsione sussistono gli estremi dell'idoneità della minaccia tutte le volte che, nell'apprezzamento dell'intera fattispecie e con riguardo alla volontà sopraffattrice dell'agente e alle particolari condizioni della vittima...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8040 del 4 ottobre 1984
«La circostanza aggravante di cui all'art. 61 n. 7 c.p. è compatibile con il reato di pericolo, qual è l'incendio colposo, allorché il fatto costitutivo non abbia soltanto determinato il pericolo di pregiudizio per i beni tutelati, ma abbia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9549 del 22 ottobre 1985
«L'ipotesi del sequestro di persona a scopo di estorsione, cui segua, cagionata volontariamente dal colpevole, la morte del sequestrato, ha natura di reato complesso e l'evento di omicidio volontario del sequestrato costituisce aggravante oggettiva...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11029 del 15 ottobre 1986
«Ai fini della sussistenza del delitto di falso giuramento, di cui all'art. 371 c.p., il giudice penale deve limitarsi ad accertare se la parte aveva giurato il falso su uno o più punti della formula deferitagli, prescindendo da qualsiasi indagine...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11069 del 16 ottobre 1986
«Il delitto di estorsione è configurabile anche in un comportamento apparentemente corretto ma implicitamente portatore di minacce, anche indeterminate, così da far sorgere nella persona offesa la preoccupazione di un ineludibile pregiudizio....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1553 del 19 febbraio 1986
«La previsione del quarto comma dell'art. 630 c.p. (applicazione delle minori pene previste dall'art. 605 c.p. al concorrente che, dissociandosi dagli altri, si adopera in modo che il soggetto passivo riacquisti la libertà, senza che tale risultato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2102 del 14 marzo 1986
«Nel corso di un procedimento instaurato per il reato di calunnia, il giudice che ha la cognizione di questo reato ha pure competenza nel valutare autonomamente e direttamente i fatti oggetto della calunniosa incolpazione, per cui non deve...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4153 del 4 aprile 1987
«La persona offesa dal reato alla quale spetta il diritto di querela ai sensi dell'art. 120 c.p. è il titolare dell'interesse direttamente protetto dalla norma penale, la lesione o esposizione a pericolo del quale costituisce l'essenza del reato, e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8783 del 28 luglio 1987
«L'introduzione nel luogo di abitazione — favorita, come nella specie, dalle circostanze (uso di lasciare aperta la porta di ingresso; portone lasciato sbadatamente aperto) — non giustificata, o giustificata in modo inaccettabile, costituisce, con...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8958 del 10 agosto 1987
«In tema di associazione per delinquere, la prova, mancando di norma un atto costitutivo, deve essere desunta da facta concludentia, nei quali possono assumere rilievo anche i delitti programmati effettivamente realizzati, qualora dalle modalità di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1737 del 11 febbraio 1988
«L'elemento materiale del delitto di calunnia consiste nell'incolpare falsamente taluno di un reato, di un fatto, cioè, che alla stregua della descrizione fattane dall'agente nella denuncia, corrisponda in ogni suo estremo ad una ben determinabile...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2416 del 23 febbraio 1988
«Ai fini della sussistenza del delitto di estorsione, è irrilevante l'individuazione del momento in cui si è avuto il pregiudizio patrimoniale del soggetto passivo a seguito della condotta impostagli, una volta che sia rimasto accertato il rapporto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3742 del 22 marzo 1988
«In tema di ricettazione di moduli di assegni bancari di c/c è ammissibile la richiesta di risarcimento del danno anche nel caso in cui il correntista non abbia subito alcun pregiudizio per essere riuscito a bloccare in tempo utile qualsiasi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8528 del 29 luglio 1988
«Per la sussistenza del delitto di apologia di reato non è sufficiente l'espressione di un giudizio positivo su di un fatto delittuoso, ma è necessario che le forme di manifestazione di tale giudizio siano tali, per la loro forza di suggestione e...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4240 del 22 marzo 1989
«Agli effetti della circostanza attenuante prevista dall'art. 62, n. 4 c.p. la durata del danno nel reato di furto assume rilevanza solo come elemento complementare — e non alternativo — di quello del valore della cosa sottratta. Ne consegue che,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10379 del 17 luglio 1990
«Ai fini del giudizio di comparazione fra circostanze aggravanti e circostanze attenuanti, anche la sola enunciazione dell'eseguita valutazione delle circostanze concorrenti esaurisce l'obbligo della motivazione in quanto, rientrando tale giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11149 del 4 agosto 1990
«Ai fini della concessione dell'attenuante del danno risarcito, l'integralità del risarcimento deve essere accertata dal giudice di merito — il cui giudizio, se motivato, non è sindacabile in sede di legittimità — e non può essere desunta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13348 del 11 ottobre 1990
«L'art. 2, terzo comma, c.p. prevede le ipotesi in cui una legge posteriore al tempo del commesso reato modifichi la fattispecie incriminatrice anteriore, senza abolire l'incriminazione né crearne di nuove, e fissa il principio dell'applicabilità...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 14204 del 26 ottobre 1990
«Per la concessione dell'attenuante della riparazione del danno (art. 62 n. 6 c.p.) è necessario che il ristoro abbia luogo prima del giudizio e che sia effettivo ed integrale. Tale requisito non è adempiuto quando l'offerta o il pagamento sia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15335 del 21 novembre 1990
«L'opera dell'agente provocatore che determini il delitto non esclude la punibilità ai sensi dell'art. 49 capoverso c.p., perché l'impossibilità del verificarsi dell'evento va considerata in funzione dell'inidoneità dell'azione: la quale deve...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 16401 del 13 dicembre 1990
«Ai fini della concessione dell'attenuante del risarcimento del danno, il risarcimento, oltre che volontario, integrale e antecedente al giudizio di primo grado, deve essere effettivo, nel senso che deve consistere in una reale e concreta elisione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1679 del 8 febbraio 1990
«Nel giudizio di comparazione fra circostanze attenuanti ed aggravanti, ex art. 69 c.p., il giudice non è tenuto a specificare le ragioni che lo hanno indotto a dichiarare l'equivalenza piuttosto che la prevalenza, a meno che non vi sia stata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2042 del 18 luglio 1990
«In tema di liberazione condizionale il tribunale di sorveglianza deve aver riguardo al comportamento tenuto dal condannato durante tutto il tempo dell'esecuzione della pena al fine di pervenire al giudizio, positivo o negativo, sul suo...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3860 del 17 marzo 1990
«Ai fini della concessione della circostanza attenuante della riparazione del danno, di cui all'art. 62, n. 6, c.p., è correttamente negato dal giudice d'appello qualsiasi valore probatorio alla esibita copia informale di un atto di transazione e...»