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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4607 del 8 luglio 1983
«In considerazione dell'esistenza di una agevole circolazione dei titoli cambiari, fondata sul carattere astratto e formale degli stessi, e tenuta presente l'espressa previsione di una loro lecita e valida emissione «in bianco», il debitore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7122 del 29 marzo 2006
«Il possesso del titolo cambiario da parte del debitore vale a stabilire una presunzione iuris tantum di pagamento del titolo stesso; sicché, trattandosi di una presunzione non assoluta, rientra nella valutazione di competenza del giudice del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9778 del 3 ottobre 1990
«Il possesso materiale del titolo di credito costituisce presupposto essenziale per l'esercizio delle azioni cartolari, poiché la posizione di legittimo portatore — che, sul piano probatorio, al di fuori dei casi eccezionali di ammortamento e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11043 del 22 dicembre 1994
«In tema di trasporto marittimo, il legittimo possessore della polizza di carico, secondo la legge di circolazione dei titoli di credito, oltre ad avere diritto alla riconsegna della merce, é abilitato a pretendere il risarcimento dei danni per la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5290 del 10 marzo 2006
«Il pegno di un libretto di deposito bancario, costituito a favore della banca depositaria, o di certificati di deposito al portatore, emessi dallo stesso creditore pignoratizio, si configura come pegno irregolare soltanto quando sia conferita...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10526 del 23 ottobre 1998
«Il pegno di titoli di credito, quale vero e proprio diritto reale limitato sui titoli, si attua mediante spossessamento del debitore pignoratizio e deve, ai fini dell'efficacia erga omnes del vincolo sul diritto cartolare, essere attuato sul...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9528 del 29 settembre 1997
«Il pegno di un libretto di deposito bancario, escluso che possa avere per oggetto il libretto in sé e non la somma che da esso risulta, si configura come pegno regolare di credito quando sia costituito a favore di un soggetto diverso dalla banca...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8060 del 4 settembre 1996
«Nel caso di sequestro conservativo eseguito su titoli di credito, l'osservanza delle forme previste dall'art. 1997 c.c. per l'imposizione del vincolo non è richiesta per la validità del vincolo stesso tra le parti, ma al solo scopo di renderlo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5592 del 18 giugno 1996
«Qualora il cliente della banca vincoli, a garanzia del proprio adempimento, un titolo di credito od un documento di legittimazione individuati, quale un libretto di deposito a risparmio (rispettivamente al portatore o nominativo), e non conferisca...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 336 del 12 gennaio 1995
«Il libretto di risparmio «nominativo pagabile al portatore», al pari di quello «al portatore», è un titolo di credito, in virtù della sua idoneità alla circolazione, per cui il mero possesso del titolo conferisce al portatore la legittimazione a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 351 del 14 gennaio 2002
«La ricevuta rilasciata dall'agenzia ippica, al pari della bolletta del lotto e del biglietto della lotteria, non è riconducibile tra i titoli di credito ex art. 1992 c.c., perché non dotata dei requisiti di letteralità ed autonomia che connotano i...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10694 del 3 agosto 2001
«In tema , di titoli al portatore, il principio secondo cui, per il trasferimento effettivo della titolarità del diritto incorporato, è necessaria l'esistenza di un valido negozio di trasferimento, il cui onere probatorio non grava sull' accipiens...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4571 del 15 aprile 1992
«In caso di smarrimento o sottrazione di un titolo al portatore, il differimento della prestazione, in favore di chi abbia denunciato tale evento all'emittente, al termine della prescrizione del titolo medesimo, stabilito dall'art. 2006 c.c., è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10253 del 1 dicembre 1994
«Nel caso in cui il traente giri (o sconti) una cambiale tratta non ancora accettata dal trattario, ha girata non comporta il trasferimento del credito verso il trattario (che richiede l'accettazione), né costituisce prova di una siffatta cessione,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1442 del 23 febbraio 1996
«La semplice girata di una tratta non accettata, anche se autorizzata, non costituisce, di per sé, cessione del credito sottostante al rapporto cambiario, data l'astrattezza di quest'ultimo e dei diritti che con la girata vengono trasferiti; mentre...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1350 del 17 marzo 1978
«Stante l'astrattezza del rapporto cambiario, la semplice girata di una tratta non accettata, persino se autorizzata, non può di per sé costituire cessione di credito; onde, perché possa ritenersi fondata una domanda proposta sulla base di una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2928 del 25 marzo 1994
«La girata di una cambiale «per l'incasso» (artt. 2013 c.c. e 22 R.D. n. 1669 del 1933) autorizza il giratario ad esercitare tutti i diritti inerenti alla cambiale — esclusa la sola facoltà di girarla, se non può per procura — e, alla pari del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9686 del 20 agosto 1992
«Nel caso di smarrimento di assegno di conto corrente, denunciato dal titolare del conto, l'istituto di credito che, nella sua qualità di trattario e mandatario, ha pagato l'assegno bancario al possessore, è liberato sinché non viene data la prova...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1046 del 6 aprile 1968
«Poiché l'opposizione al decreto di ammortamento tende a far risolvere la questione se il documento (e quindi la legittimazione) spetti all'opponente oppure al convenuto, la struttura del relativo giudizio corrisponde in sostanza — sia pure previa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20469 del 25 luglio 2008
«In tema di ammortamento di un assegno bancario, l'opposizione al relativo decreto pronunciato dal pretore (competente ratione temporis ) va proposta nel termine di quindici giorni dalla pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale , ai...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13513 del 16 settembre 2002
«Ai sensi degli artt. 2016 c.c., 82 (Recte: 89 - N.d.R.) e 102 del R.D. 14 dicembre 1933, n. 1669, legittimato a promuovere la procedura di ammortamento di una cambiale o di un vaglia cambiario è il titolare del credito cartolare, in base al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 550 del 8 febbraio 1977
«La procedura per l'ammortamento di un titolo di credito ed il rilascio di duplicato, in quanto tendente esclusivamente alla reintegrazione nel possesso del legittimo portatore del titolo, non può avere alcuna incidenza sui rapporti giuridici fra...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2462 del 19 giugno 1975
«Dagli articoli 2019 codice civile e 74 (richiamato dall'articolo 86) del R.D. 21 dicembre 1933, n. 1736, può desumersi che il decreto di ammortamento dell'assegno circolare, divenuto definitivo per mancanza di opposizione, attribuisce a chi lo ha...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1222 del 30 gennaio 2002
«Il credito dell'utile gestore ex art. 2031 c.c. è un credito di valuta; pertanto, poiché il fenomeno inflattivo non consente un automatico adeguamento dell'ammontare di un debito pecuniario né costituisce di per sé un danno risarcibile, in caso di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5624 del 9 marzo 2009
«L'art.2033 cod. civ., pur essendo formulato con riferimento all'ipotesi del pagamento "ab origine" indebito, è applicabile per analogia anche alle ipotesi di indebito oggettivo sopravvenuto per essere venuta meno, in dipendenza di qualsiasi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4760 del 12 maggio 1998
«Il pagamento di un debito oggettivamente esistente, ma a persona diversa dal creditore (cosiddetto indebito ex latere accipientis ), dà luogo ad una specie di indebito da assimilarsi a quella di cosiddetto «indebito oggettivo», con la conseguenza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1690 del 12 marzo 1984
«La proponibilità dell'azione di ripetizione d'indebito oggettivo non è esclusa dall'avere il solvens effettuato il pagamento non già nell'erronea consapevolezza dell esistenza dell'obbligazione, ma, al contrario, nella convinzione di non essere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 198 del 5 gennaio 2011
«In tema di indebito previdenziale, il pensionato, ove chieda, quale attore, l'accertamento negativo della sussistenza del suo obbligo di restituire quanto percepito, ha l'onere di provare i fatti costitutivi del diritto alla prestazione già...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 22872 del 10 novembre 2010
«In tema di ripetizione di indebito oggettivo, la prova dell'inesistenza della "causa debendi" (nella specie, relativa al pagamento al lavoratore di compensi non pattuiti) incombe sulla parte che propone la domanda, trattandosi di elemento...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 9604 del 21 luglio 2000
«In tema di ripetizione d'indebito, deve ritenersi operante il normale principio dell'onere della prova gravante sul creditore istante, il quale è, pertanto, tenuto a dimostrare sia l'avvenuto pagamento, sia la mancanza di una causa che lo...»