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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 13040 del 28 marzo 2006
«È legittima, da parte del g.i.p. che autorizza la prosecuzione delle indagini nei procedimenti contro ignoti, l'apposizione del termine di sei mesi di cui all'art. 406, comma 2 bis c.p.p., dovendosi applicare a detti procedimenti, per il rinvio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5902 del 15 febbraio 2012
«L'instaurazione del giudizio immediato per reati per i quali l'esercizio dell'azione penale deve avvenire con citazione diretta, precludendo all'imputato il diritto a ricevere la notifica dell'avviso di conclusione delle indagini ex art. 415 bis...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32655 del 31 agosto 2001
«...la posizione dell'indagato nei cui confronti la proroga viene richiesta in relazione all'imputazione contestata ovvero, se relativi ad altri, devono essere tali da incidere direttamente su di essa sotto il profilo acquisitivo e probatorio.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9205 del 27 febbraio 2003
«È abnorme l'ordinanza con cui il Tribunale, in composizione monocratica, dichiari, ex art. 552, comma 2, c.p.p., la nullità del decreto di citazione a giudizio — perché non preceduto dalla notifica all'indagato dell'avviso di conclusione delle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5364 del 7 giugno 1997
«Purtuttavia detti atti possono essere acquisiti, e conseguentemente utilizzati, dal giudice del dibattimento ex art. 507 c.p.p., attesa la natura sostanziale di tale norma che è diretta alla ricerca della verità, indipendentemente dalle vicende...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 937 del 10 gennaio 2002
«...resa dal terzo in ordine a circostanze apprese direttamente dal dichiarante, quando quest'ultima apporti autonomi elementi di prova circa l'attendibilità del chiamante diretto sul thema probandum, cioè sul fatto di cui all'imputazione.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 45276 del 24 novembre 2003
«Il giudizio celebrato in contumacia nei confronti di imputato detenuto all'estero per reati colà commessi, la cui richiesta di presenziare al dibattimento sia stata respinta dalla competente autorità straniera, non essendone consentita...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12845 del 4 aprile 2002
«...sussistente il requisito dei gravi indizi di colpevolezza, con grave disparità di trattamento rispetto al caso dell'imputato il quale sia stato tratto a giudizio con citazione diretta da parte del pubblico ministero, ai sensi dell'art. 550 c.p.p.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7836 del 16 giugno 1999
«...stretti limiti concernenti la condanna alle spese anticipate dallo Stato, nel quadro di un rapporto in cui l'imputato resta estraneo, essendo, nella specie, l'impugnazione diretta esclusivamente a evitare il giudicato nei riguardi del querelante.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4075 del 15 giugno 2000
«È abnorme l'ordinanza con la quale il tribunale, ritenuta la nullità del decreto dispositivo del giudizio per generica associazione del fatto, non si limiti a rilevare l'indeterminatezza del capo di imputazione, ma richieda al Gup di precisare...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3559 del 18 marzo 1999
«...del decreto che dispone il giudizio attiene alla contestazione dell'accusa che richiede, a tutela del diritto di difesa, la diretta e personale conoscenza dell'imputazione contenuta nell'atto che costituisce il passaggio alla fase del giudizio.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 44711 del 18 novembre 2004
«Ne consegue che il giudice dibattimentale il quale abbia respinto in limine litis la richiesta di accesso al rito abbreviato - «rinnovata» dopo il precedente rigetto del giudice per le indagini preliminari ovvero proposta per la prima volta, in...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10795 del 11 marzo 2008
«In particolare è necessario che la regola cautelare violata sia diretta ad evitare anche il rischio dell'atto doloso del terzo, risultando dunque quest'ultimo prevedibile per l'agente. (Fattispecie avente ad oggetto il caso di un medico...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6307 del 8 febbraio 2008
«L'omesso computo da parte del giudice di merito della diminuente prevista dall'art. 442, comma secondo, c.p.p. può essere rettificato direttamente dalla Corte di cassazione, in quanto la diminuente per il rito non è discrezionale ma è fissata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7385 del 23 giugno 2000
«Ciò posto, ne deriva che le norme in questione non possono non soggiacere alla regola del tempus regit actum che vige nella materia processuale in applicazione, del resto, del principio generale dell'irretroattività della legge fissato dall'art....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 627 del 4 giugno 1999
«Il principio è valido anche per la Procura Generale che, pur avendo una supremazia gerarchica ed istituzionale, non può sostituire la propria volontà a quella già manifestata, in forza della conoscenza diretta degli elementi concreti acquisiti al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3011 del 9 giugno 1995
«...parte dell'imputato, la Corte di cassazione, accogliendo il ricorso od annullando, quindi, senza rinvio l'impugnata sentenza sul punto concernente la mancata concessione del beneficio, può essa stessa disporre direttamente la concessione medesima.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 47289 del 10 dicembre 2003
«È inammissibile nel giudizio di cassazione la richiesta di applicazione della pena formulata in base all'art. 5 della legge 12 giugno 2003 n. 134 (modifiche al codice di procedura penale in materia di applicazione della pena su richiesta delle...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1418 del 21 aprile 1995
«... A seguito di opposizione del custode, il quale aveva sostenuto che doveva essere rimborsato direttamente dallo Stato, era stata confermata sul punto la precedente ordinanza. Su ricorso per cassazione del custode, il Supremo Collegio ha...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5040 del 9 febbraio 2012
«...non menzione della condanna cui sia stata condizionata la richiesta, discendendo il beneficio richiesto, in caso di applicazione della pena, direttamente dagli artt. 24, comma primo, lett. e) e 25, comma primo, lett. e) del d.P.R. n. 313 del 2002»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1974 del 29 aprile 1999
«...ha provveduto direttamente a disporla, non senza aver chiarito che l'eventuale diritto alla restituzione della somma contenuta nel libretto da parte di chi si ritenga leso dall'azione delittuosa può essere fatto valere in sede civile).»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5791 del 9 giugno 1993
«...«presentati» dovranno essere escussi realizza una lesione del diritto di difesa, posto che le parti si trovano in una posizione «paritaria» assicurata dall'eguale diritto di «presentazione diretta» (e, pertanto, «a sorpresa») dei testimoni.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5355 del 26 maggio 1993
«In tema di giudizio immediato, l'evidenza della prova non è un dato oggettivo presupposto all'instaurazione del giudizio, ma di evenienza normale e fisologica al potere del pubblico ministero di determinarla come risultato di un'indagine...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 18151 del 16 aprile 2003
«Ed invero tale adempimento è previsto quando si procede nelle forme ordinarie con la richiesta di rinvio a giudizio o con la citazione diretta a giudizio, mentre il presupposto del giudizio immediato è l'evidenza della prova la cui sussistenza...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7295 del 20 febbraio 2004
«Nel procedimento davanti al tribunale in composizione monocratica il giudizio immediato è ammesso solo nei casi in cui sia prevista l'udienza preliminare, cioè quando la vocatio in ius non avviene tramite il meccanismo della citazione diretta a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 32722 del 4 agosto 2003
«...deve risultare l'evidenza della prova e non già le eventuali, ulteriori indagini, i cui risultati, direttamente non utilizzabili, potranno però essere acquisiti, con le debite forme, in dibattimento, al fine di arricchire il materiale probatorio.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 31997 del 26 settembre 2002
«In tal caso la presentazione della richiesta al P.M. è produttiva di effetti e costituisce atto equipollente alla notifica, prescritta con riferimento alla originaria disciplina del giudizio abbreviato che prevedeva il preventivo consenso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2027 del 3 marzo 1993
«A norma dell'art. 123, comma primo, c.p.p., le richieste formulate dall'imputato detenuto e ricevute dal direttore dell'istituto penitenziario sono produttive di effetti «come se fossero ricevute direttamente dall'autorità giudiziaria»:...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1129 del 1 febbraio 2000
«Nel giudizio abbreviato, anche allorché esso si instauri ex art. 458 c.p.p., e cioè a seguito di richiesta di giudizio immediato, non può essere contestata l'utilizzabilità degli atti che, legalmente compiuti o formati, non sarebbero direttamente...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 19312 del 24 aprile 2003
«...con determinazione della pena nella stessa misura di cui al decreto ma senza la sospensione della pena, il giudice deve fissare il giudizio ai sensi dell'art. 464, comma 1 c.p.p. e non può dichiarare direttamente esecutivo il decreto.»