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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7259 del 24 maggio 1990
«L'attenzione dell'interprete, per valutare la contrarietà o meno della condotta del pubblico ufficiale ai suoi doveri, deve incentrarsi non sui singoli atti, ma sull'insieme del servizio reso al privato, per cui, anche se ogni atto separatamente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7530 del 30 maggio 1990
«Configura il delitto di resistenza ad un pubblico ufficiale l'illecita iniziativa del prevenuto di marciare con un'auto in direzione vietata, mettendo in pericolo l'incolumità degli inseguitori e di terzi, al fine di sottrarsi con la fuga alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2439 del 23 febbraio 1991
«In tema di appropriazione di denaro della P.A. mediante falso, la distinzione tra peculato e truffa non va ravvisata nella precedenza cronologica dell'appropriazione rispetto al falso o viceversa, ma nel modo in cui il pubblico ufficiale viene in...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3394 del 23 marzo 1992
«...ipotesi, c.p.), di violenza e resistenza aggravata a pubblico ufficiale (art. 339 c.p.), di estorsione aggravata (art. 629 cpv. c.p.), di minaccia aggravata (art. 612 cpv. c.p.), o quando venga portato indosso nella commissione del reato di furto.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6143 del 22 maggio 1992
«La circostanza aggravante di cui al secondo comma, n. 2 dell'art. 605 c.p., ossia l'esser stato il sequestro di persona commesso da un pubblico ufficiale con abuso dei poteri inerenti alle sue funzioni, è di natura soggettiva, ma rientrando tra...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7249 del 24 giugno 1992
«La rilevazione dell'orario di lavoro dei medici dipendenti da enti pubblici, quando avviene a mezzo di indicazioni fornite dagli stessi interessati, dà luogo al sorgere di atti pubblici, in quanto redatti dal pubblico ufficiale, nell'esercizio...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9 del 4 febbraio 1992
«...22 del D.P.R. 22 settembre 1988, n. 449, di delegare le funzioni del pubblico ministero nell'udienza dibattimentale a uno dei soggetti diversi dai magistrati professionali ivi indicati, e in particolare a un ufficiale di polizia giudiziaria.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2001 del 3 marzo 1993
«In tema di violazione della pubblica custodia di cose non è richiesto, per la costituzione della custodia, l'uso di formule particolari o di determinate procedure, bensì che l'apprensione della cosa da parte del pubblico ufficiale sia avvenuta in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2991 del 26 marzo 1993
«Poiché dal momento consumativo del delitto di corruzione esula l'effettivo compimento dell'atto — tanto che il reato si consuma anche se il pubblico ufficiale non faccia seguire alla promessa o alla ricezione dell'utilità l'atto che si è impegnato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5227 del 20 maggio 1993
«Il pubblico ufficiale risponde del reato di corruzione anche quando pone in essere un atto contrario non ad un dovere specifico d'ufficio, ma al generico dovere di fedeltà, obbedienza, segretezza, imparzialità, onestà, vigilanza, con esclusione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8282 del 30 agosto 1993
«Non sussiste violazione del divieto del ne bis in idem quando, intervenuta assoluzione di taluno dal reato di corruzione passiva, si proceda a carico del medesimo soggetto, con riguardo alla medesima vicenda, per il reato di concussione, non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3052 del 22 marzo 1995
«Ai fini della configurabilità del delitto di corruzione propria previsto dall'art. 319 c.p. sono da considerare atti contrari ai doveri di ufficio sia quelli illeciti o illegittimi che siano cioè vietati da norme imperative o che si pongano in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3354 del 28 marzo 1995
«...della esercitata violenza contro il pubblico ufficiale; pertanto non può ritenersi operante alcuna preclusione processuale a giudicare separatamente, in distinti processi, le plurime violazioni di legge ancorché riferite ad una condotta unitaria.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 798 del 24 gennaio 1995
«L'unica condotta criminosa ha carattere plurioffensivo, ledendo sia il bene giuridico della pubblica amministrazione sia l'onere o il prestigio personale del pubblico ufficiale, per cui l'indagine in ordine all'elemento soggettivo si risolve...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5340 del 28 maggio 1996
«In tema di corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio (art. 319 c.p.) si deve ritenere che la mancata individuazione in concreto del singolo «atto» che avrebbe dovuto essere omesso, ritardato o compiuto dal pubblico ufficiale, contro i...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2561 del 27 settembre 1997
«In tale ipotesi l'attestazione del contenuto dell'atto fatta da un pubblico ufficiale o dal P.M., (che oltre che parte è magistrato ed in quanto tale responsabile, anche penalmente, della completa e fedele corrispondenza all'atto originario) che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2616 del 10 marzo 1997
«In materia di falsità commessa dal pubblico ufficiale, non si configura il delitto previsto dall'art. 476 c.p., con riferimento al documento riproduttivo del contenuto di una pubblica registrazione — anche se quest'ultima avviene utilizzando...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3850 del 24 aprile 1997
«...fatto poiché, per la procedibilità d'ufficio, ora la legge richiede non solo che l'atto sia compiuto da un pubblico ufficiale, ma che questi sia «nell'esercizio delle sue funzioni» secondo quanto previsto dall'art. 609 septies comma 4 punto 3 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10136 del 25 settembre 1998
«In tema di abuso d'ufficio, secondo la formulazione dell'art. 323 c.p. nel testo risultante dall'art. 1 della L. 16 luglio 1997, n. 234, sussiste il reato solamente se, per effetto dell'indebita condotta posta in essere dall'agente mediante un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10786 del 16 ottobre 1998
«Ai fini della configurabilità del delitto di corruzione propria ex art. 319 c.p., per valutare se la condotta del pubblico ufficiale sia o no contraria ai suoi doveri, occorre avere riguardo non ai singoli atti, ma all'insieme del servizio reso al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11265 del 26 ottobre 1998
«Posto, infatti, che il conferimento di tale incarico attribuisce al libero professionista la qualifica di pubblico ufficiale, la predetta attività deve considerarsi posta in essere in violazione dell'obbligo di fedeltà, dal quale l'assuntore...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11507 del 4 novembre 1998
«In tema di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, nel caso in cui il compenso indebito venga corrisposto dal privato al pubblico ufficiale appartenente alla Guardia di Finanza in occasione di una verifica fiscale presso un'impresa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1192 del 29 gennaio 1998
«...materia dell'abuso funzionale del pubblico ufficiale, deve individuare e applicare quella più favorevole al reo, essendogli inibito di “costruire” una terza disposizione che contenga gli elementi più favorevoli dell'una e dell'altra norma.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11984 del 18 novembre 1998
«La nuova formulazione della fattispecie di abuso di ufficio ad opera della legge 16 luglio 1997, n. 234 implica che la condotta abusiva del pubblico ufficiale rilevi solo quando sia stata posta in essere in violazione di legge o di regolamento....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12357 del 25 novembre 1998
«...della competenza e della concreta sfera di intervento del pubblico ufficiale, così da essere suscettibile di specificarsi in una pluralità di singoli atti non preventivamente fissati o programmati, ma, pur sempre, appartenenti al genus previsto.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1316 del 4 febbraio 1998
«Nella previsione dell'art. 323 c.p., come novellato dalla legge 16 luglio 1997, n. 234, l'interesse proprio — in presenza del quale il pubblico ufficiale ha l'obbligo di astensione, che già non derivi da specifica disposizione — non solo non deve...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3508 del 11 dicembre 1998
«...è idoneo a ledere, oltre all'interesse pubblico al buon andamento e alla trasparenza della pubblica amministrazione, il concorrente interesse del privato a non essere turbato nei suoi diritti dal comportamento illegittimo del pubblico ufficiale.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4707 del 21 aprile 1998
«In tema di abuso d'ufficio, l'ingiustizia del vantaggio deve essere valutata con riferimento alla situazione esistente all'epoca della condotta, conformemente alla ratio della norma che è diretta ad assicurare la retta applicazione della legge al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5118 del 29 aprile 1998
«...fini della integrazione dell'elemento oggettivo del reato è richiesto che l'abuso si realizzi attraverso l'esercizio da parte del pubblico ufficiale di un potere per scopi diversi da quelli imposti dalla natura della funzione ad esso attribuita.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5752 del 18 febbraio 1998
«In tale ultima ipotesi, tuttavia, la mancanza dell'invito di cui all'art. 369 c.p.p. diviene irrilevante ai fini della validità dell'atto qualora il pubblico ministero ovvero l'ufficiale della polizia giudiziaria abbiano chiesto all'indagato...»