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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14342 del 16 aprile 2012
«Il dolo eventuale non è compatibile con il delitto tentato. (In applicazione del principio, la Corte ha cassato la sentenza impugnata che aveva configurato un tentativo di lesioni, pur ravvisando l'elemento psicologico nella sola finalità...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 27196 del 14 luglio 2010
«Il dolo del reato di cui agli artt. 30 e 31 L. n. 646 del 1982 (omessa comunicazione delle variazioni patrimoniali da parte dei sottoposti a misura di prevenzione) implica la consapevolezza dell'imputato di essere stato condannato per reati di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6334 del 16 febbraio 2010
«L'affermazione di responsabilità per il delitto di cui agli articoli 30 e 31 della legge 13 settembre 1982 n. 646 (omessa comunicazione al nucleo di polizia tributaria circa la variazione patrimoniale da parte di persona sottoposta alla misura di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9299 del 1 settembre 1995
«L'attività di un agente di polizia che — in esecuzione dell'ordine di servizio ricevuto di inserirsi in un individuato traffico illecito di sostanze stupefacenti, al fine di assicurarne le prove e individuarne i partecipanti — contatti i...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38229 del 7 ottobre 2008
«Il rifiuto opposto da taluno alla richiesta, da parte di un ufficiale o agente di polizia, di dichiarare le proprie generalità legittima l'accompagnamento coattivo del soggetto negli uffici di polizia e giustifica l'uso di un mezzo di coazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6532 del 23 gennaio 1998
«Nel vigente ordinamento penale l'ammissibilità del tentativo punibile è esclusa soltanto con riguardo a tre categorie di reati: a) i reati contravvenzionali, riferendosi l'art. 56 c.p. solo ai “delitti”; b) i reati c.d. a consumazione anticipata,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10496 del 20 novembre 1997
«Nella valutazione sulla responsabilità del direttore di un periodico ai sensi dell'art. 57 c.p., l'esigenza, cui tale disposizione si ispira, di evitare che con il mezzo della stampa vengano commessi reati, deve essere contemperata con il diritto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4169 del 21 marzo 1990
«L'obbligo di restituzione, di cui al primo comma dell'art. 185, c.p., comporta a carico dell'autore del reato non solo l'obbligo della riconsegna delle cose sottratte, ma anche quello della restitutio in integrum, ossia il ripristino della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4060 del 25 gennaio 2008
«I danni non patrimoniali, rappresentati da turbamenti morali della collettività, sono risarcibili a favore degli enti pubblici esponenziali di essa, anche qualora taluno di tali enti sia stato costituito in epoca successiva alla consumazione del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9208 del 22 ottobre 1996
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 337 c.p., sollevata, in riferimento agli artt. 3, 27, terzo comma, e 97, primo comma, Cost., nella parte in cui prevede il limite minimo edittale di sei mesi di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9691 del 3 marzo 2003
«Gli appartenenti all'Arma dei Carabinieri sono considerati in Servizio permanente e non cessano dalle loro qualità di pubblici ufficiali anche quando non sono comandati in servizio. Ne consegue che, ai fini della configurabilità del reato di cui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9870 del 17 settembre 1998
«La sottrazione di beni pignorati integra non il reato di cui all'art. 334 c.p., ma quello, perseguibile a querela di parte, di cui all'art. 388 dello stesso codice, non rilevando che la persona offesa sia una pubblica amministrazione, sia perché...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4090 del 8 maggio 1997
«La sottrazione di cose pignorate su istanza dell'autorità amministrativa integra il reato di cui all'art. 388 c.p., perseguibile a querela di parte, e non l'ipotesi di reato di cui all'art. 334 c.p. Ciò in quanto, a seguito della modifica di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4048 del 7 maggio 1997
«Nell'ipotesi di sottrazione di un bene sottoposto a pignoramento ad istanza dell'Intendenza di Finanza ed affidato al soggetto agente in custodia giudiziale, è configurabile il reato di cui all'art. 388 e non quello di cui all'art. 334 c.p. In...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2752 del 21 marzo 1997
«La sottrazione da parte del custode di cose pignorate per il recupero di spese giudiziarie configura il reato di cui all'art. 388 c.p. e non già quello previsto dall'art. 334 c.p.: ciò alla luce della collocazione sistematica delle due...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 710 del 31 gennaio 1997
«A seguito delle modifiche apportate dall'art. 86 della legge 24 novembre 1981, n. 689, la sottrazione di beni pignorati ad istanza dello Stato o di altro ente pubblico integra il reato di cui all'art. 388 c.p. (mancata esecuzione dolosa di un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16657 del 12 aprile 2013
«In tema di rifiuto di atti d’ufficio, non rientra tra le ragioni (in particolare, quelle di giustizia) per le quali, ai sensi dell’art. 328, comma primo, c.p., un atto d’ufficio debba essere compiuto “senza ritardo”, sì che l’indebito rifiuto di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14599 del 15 aprile 2010
«In tema di omissione di atti di ufficio, per atto di ufficio che per ragione di giustizia deve essere compiuto senza ritardo si intende qualunque ordine o provvedimento autorizzato da una norma giuridica per la tempestiva attuazione del diritto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 19039 del 26 maggio 2006
«In tema di rifiuto ed omissione di atti di ufficio, rientrano negli atti di ufficio per ragioni di «sanità» a cui fa riferimento l'art. 328 c.p. esclusivamente quegli atti, con carattere di indifferibilità e doverosità, aventi natura propriamente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10599 del 24 novembre 1981
«I modi di realizzazione dell'azione delittuosa prevista dall'art. 326 c.p. sono sostanziati da una varietà di forme di abuso della qualità e dei poteri del pubblico ufficiale, per modo che l'inosservanza del segreto d'ufficio non è disgiungibile...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5947 del 20 maggio 1998
«I reati di favoreggiamento personale e quello di rivelazione di segreti di ufficio, oltre a presentare una diversità di bene giuridico sottoposto a tutela, differiscono anche per le condotte, in quanto quella prevista dall'art. 378 c.p. è a forma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 47840 del 2 dicembre 2013
«Ai fini della configurabilità dell'attenuante della provocazione occorrono: a) lo "stato d'ira", costituito da un'alterazione emotiva che può anche protrarsi nel tempo e non essere in rapporto di immediatezza con il "fatto ingiusto altrui"; b) il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10234 del 19 ottobre 1988
«Per la configurabilità della circostanza attenuante comune di avere agito per suggestione di una folla in tumulto, prevista dall'art. 62, n. 3, c.p. sono richiesti - oltre che si tratti di riunioni o assembramenti non vietati dalla legge o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 29700 del 16 luglio 2003
«A seguito dell'intervenuta abrogazione degli articoli 341 e 344 c.p., disposta dall'articolo 18 L. 25 giugno 1999, n. 205, per i fatti commessi prima della sua entrata in vigore e già contestati come oltraggio, non può trovare applicazione la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2804 del 25 gennaio 2007
«Qualora l'oltraggio ad un Corpo politico, amministrativo o giudiziario venga consumato, come prevede l'art. 342, comma secondo c.p., con uno scritto diretto al Corpo, alla rappresentanza o al collegio, non è necessario che esso avvenga al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7498 del 24 giugno 1998
«Ai fini della sussistenza del reato di oltraggio a un corpo politico, amministrativo o giudiziario, di cui all'art. 342 c.p., è necessario che l'espressione oltraggiosa sia rivolta ad uno dei predetti consessi al «cospetto del corpo», cioè nel...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 660 del 29 gennaio 1997
«Ai fini della sussistenza del delitto di cui all'art. 342 c.p. (Oltraggio a un corpo politico amministrativo o giudiziario), per «corpo amministrativo» deve intendersi l'organo pubblico dello Stato o dell'amministrazione statale indiretta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21112 del 5 maggio 2004
«Ai fini della configurabilità del reato di oltraggio a magistrato in udienza, non rientrano nell'ambito del legittimo esercizio del diritto di critica gli apprezzamenti rivolti non al merito dell'atto del magistrato (o, in genere, al contesto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 29789 del 11 luglio 2013
«Il delitto di traffico di influenze, di cui all'art. 346 bis c.p., (norma introdotta dall'art. 1, comma 75, della l. n. 190 del 2012) si differenzia, dal punto di vista strutturale, dalle fattispecie di corruzione per la connotazione causale del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 22422 del 14 giugno 2005
«Il reato previsto dall'art. 340 c.p. tutela non solo l'effettivo funzionamento di un ufficio ovvero di un servizio pubblico o di pubblica necessità, ma anche l'ordinato e regolare svolgimento di esso, sicché ai fini della sussistenza dell'elemento...»