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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1948 del 21 gennaio 2011
«Il Pubblico Ministero, che abbia formulato un'unica richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di molteplici imputati quali concorrenti o autori di reati connessi, non è legittimato ad impugnare la sentenza di non luogo a procedere nei confronti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1662 del 1 agosto 2000
«La sentenza di non luogo a procedere emessa all'esito della udienza preliminare, a norma dell'art. 425 c.p.p., anche dopo le modifiche recate dall'art. 24 della legge 16 dicembre 1999 n. 479, mantiene la sua natura «processuale», destinata...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 16908 del 3 maggio 2007
«L'annullamento della sentenza di non luogo a procedere per accoglimento del ricorso della parte civile deve essere disposto senza rinvio, non potendo comportare, in assenza del ricorso del pubblico ministero, né il rinvio al tribunale per un nuovo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 243 del 11 marzo 1999
«Nel caso in cui il pubblico ministero proponga ricorso per saltum avverso la sentenza di non luogo a procedere, ai sensi dell'art. 428 c.p.p., deducendo a sostegno del gravame oltre che il vizio di violazione di legge anche quello di motivazione,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1946 del 8 febbraio 1993
«Ed infatti la sentenza n. 68/91 Corte cost., che ha dichiarato l'illegittimità dell'art. 233, secondo comma, norme di coordinamento c.p.p., laddove prevede che il pubblico ministero procede al giudizio direttissimo per i reati commessi col mezzo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1173 del 4 maggio 1994
«L'impugnativa del pubblico ministero avverso la sentenza pronunziata dal giudice per le indagini preliminari — dichiarativa «di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste» — devolve al giudizio della corte di appello competente il punto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1471 del 25 maggio 1994
«Nel caso di impugnazione proposta avverso sentenza di non luogo a procedere pronunciata dal giudice dell'udienza preliminare, il giudice di secondo grado che rilevi che il primo giudice si è pronunciato su un fatto corrispondente a quello...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3348 del 16 marzo 2000
«...comprenda anche l'eventuale protrazione della permanenza, di cui pertanto può tenere conto il giudice del dibattimento ad ogni effetto penale, senza che sia richiesta a tal fine un'ulteriore contestazione da parte del pubblico ministero.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6276 del 22 giugno 1996
«In tema di requisiti del decreto di citazione a giudizio, la mancanza della data e del luogo del commesso reato può costituire vizio di «insufficiente motivazione», soltanto quando non sia possibile collocare nel tempo e nello spazio l'episodio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7491 del 1 luglio 1994
«Detta violazione, infatti, non rientra fra quelle espressamente sanzionate da nullità, ai sensi del comma 2 del citato art. 429, ed è anche da escludere una sua riconducibilità alle disposizioni in materia di nullità di ordine generale, ex art....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1077 del 7 febbraio 1992
«È nullo il decreto di citazione a giudizio, quando il pubblico ministero non rispetti l'obbligo di formulare la contestazione in modo chiaro, preciso e completo sotto il profilo materiale e soggettivo. Nel nuovo rito è più difficile integrare...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11724 del 24 novembre 1994
«Per la qualità d'incaricato di pubblico servizio, sulla scorta del disposto dell'art. 358 c.p. (nella sua formulazione originaria e dopo la sostituzione apportata con la L. 26 aprile 1990, n. 86), bisogna tener conto anche dell'esercizio di fatto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2140 del 15 marzo 1993
«...citazione a giudizio, per effetto della mancata notifica dello stesso alla persona offesa dal reato ed ordini la trasmissione degli atti al pubblico ministero, determinando così la regressione del processo ad una fase ormai ritualmente superata.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4685 del 14 aprile 1999
«...vengono inserite nel fascicolo del pubblico ministero, sono poste a disposizione delle parti e sono, quindi, da queste conosciute preventivamente, con conseguente salvezza sia del diritto di difesa, sia del principio della parità delle parti.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 36826 del 22 settembre 2009
«Il divieto posto dall'art. 430 bis c.p.p. alla polizia giudiziaria, al pubblico ministero e ai difensori di assumere informazioni “dalla persona ammessa ai sensi dell'art. 507 o indicata nella richiesta di incidente probatorio o ai sensi dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2527 del 24 gennaio 2004
«L'inutilizzabilità delle informazioni unilateralmente assunte dal pubblico ministero, dalla polizia giudiziaria o dal difensore, in violazione del divieto di cui all'art. 430 bis c.p.p. (divieto non derogabile neppure in base alla disciplina...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35213 del 27 settembre 2001
«Nel procedimento di patteggiamento ai sensi dell'art. 444 c.p.p. la parte civile deve formulare istanza di condanna dell'imputato al pagamento delle spese processuali non appena il pubblico ministero abbia espresso il consenso alla richiesta di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9284 del 12 agosto 1998
«L'accertamento realizzato in sede investigativa dal pubblico ministero non urgente e sicuramente ripetibile non può essere inserito nel fascicolo di cui all'art. 431 c.p.p. e non può essere utilizzato in dibattimento, neppure attraverso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4332 del 2 agosto 1996
«Devono ritenersi legittimamente acquisiti, e quindi pienamente utilizzabili ai fini cautelari, gli elementi raccolti dal pubblico ministero al fine di presentare al giudice per le indagini preliminari la richiesta di revoca della sentenza di non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41099 del 6 dicembre 2002
«...atti contenuti nel fascicolo del pubblico ministero, nonché l'eventuale esito negativo dell'interrogatorio richiesto, che può dipendere dall'esercizio, prevedibile per chi chieda il giudizio abbreviato, di una facoltà riconosciuta dalla legge.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4887 del 4 febbraio 2010
«La richiesta di accesso al rito abbreviato "condizionato" non comporta l'obbligo per il giudice, di ordinare prima della decisione, l'esibizione degli atti contenuti nel fascicolo del pubblico ministero, in quanto l'art. 135 disp. att. c.p.p., che...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 44711 del 18 novembre 2004
«In tema di giudizio abbreviato, quando l'imputato «rinnova» prima della dichiarazione di apertura del dibattimento una richiesta condizionata di accesso al rito già respinta dal giudice per le indagini preliminari (secondo il meccanismo di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 11060 del 5 novembre 1991
«...526 c.p.p., e vige, invece, il principio della decisione «allo stato degli atti», stabilito dall'art. 440, primo comma, c.p.p., che comporta la facoltà di utilizzare tutti gli atti legittimamente acquisiti al fascicolo del pubblico ministero.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 219 del 12 gennaio 2005
«...di controprova che il pubblico ministero potrebbe verosimilmente richiedere, mentre non va tenuto conto delle prove che il giudice decida possa eventualmente decidere di assumere d'ufficio, ai sensi dell'art. 441, comma 5, c.p.p. (Mass. redaz.).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2043 del 3 marzo 1993
«Anzitutto la Corte ha indicato, in relazione al pubblico ministero, l'esigenza non di un mero dovere di comportamento da ricondurre al parametro indicato dall'art. 124 c.p.p., ma ha ad esso assegnato una precisa valenza processuale, quale primo...»
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Cassazione penale, Sez. II, ordinanza n. 694 del 16 maggio 1998
«In tema di giudizio abbreviato, la parte che invoca l'applicazione della diminuente di cui all'art. 442 c.p.p., dolendosi del rigetto della richiesta di adozione del rito speciale a causa dell'ingiustificato dissenso del pubblico ministero, ha...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8767 del 8 luglio 1999
«Le limitazioni all'appellabilità delle sentenze da parte del pubblico ministero fissate dall'art. 443 c.p.p. in relazione al giudizio abbreviato sono di stretta interpretazione in quanto fanno eccezione alla regola generale della appellabilità di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7247 del 23 luglio 1993
«Ne consegue che nel giudizio abbreviato il pubblico ministero non può proporre appello incidentale quando quello principale gli sia precluso a norma dell'art. 443 comma 3 c.p.p., mentre analogamente nel “patteggiamento” l'imputato non può proporre...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1299 del 20 gennaio 2004
«Il ricorso per cassazione del pubblico ministero avverso una sentenza di condanna pronunciata all'esito di giudizio abbreviato, si converte in appello, qualora il medesimo provvedimento sia oggetto di appello da parte dell'imputato, a nulla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4753 del 13 dicembre 1994
«Poiché la competenza territoriale, funzionale e per materia degli organi del pubblico ministero è di carattere derivato, in quanto connessa a quella del giudice presso il quale essi sono costituiti, il P.M. può esercitare le proprie funzioni solo...»