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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5430 del 16 novembre 1995
«Qualora il pubblico ministero convalidi la perquisizione ed il conseguente sequestro eseguiti di propria iniziativa dalla polizia giudiziaria, il provvedimento così emanato, impugnabile con la richiesta di riesame, costituisce un autonomo titolo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11431 del 17 novembre 1994
«In tema di tutela delle acque dall'inquinamento, i processi verbali di prelevamento di campioni e quelli di analisi dei campioni stessi, essendo atti irripetibili compiuti dalla polizia giudiziaria (artt. 431, lettera b, c.p.p. e 223, comma 3,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 613 del 20 marzo 1996
«È legittima la convalida di un sequestro probatorio eseguito da un semplice agente di polizia giudiziaria fuori dei casi di particolare necessità ed urgenza previsti dall'art. 113 delle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1394 del 15 maggio 1995
«Il sequestro operato dalla polizia giudiziaria in esecuzione di un decreto di perquisizione adottato dal procuratore della Repubblica, in relazione ad indagini per il reato di associazione di stampo mafioso, al fine di «rinvenire cose pertinenti...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 41178 del 10 dicembre 2002
«Ai fini della convalida del sequestro probatorio, il pubblico ministero deve motivare il relativo provvedimento solo ove si discosti dalle ragioni indicate dalla polizia giudiziaria; qualora, invece, dette ragioni siano ritenute, anche...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 366 del 21 gennaio 1999
«In tema di sequestro probatorio, l'attività della polizia giudiziaria necessita di convalida ex art. 355 c.p.p. ogniqualvolta il decreto del P.M. non indichi l'oggetto specifico della misura, ma contenga un generico richiamo a quanto rinvenuto;...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4112 del 20 gennaio 1997
«Il decreto dell'autorità giudiziaria che dispone il sequestro probatorio deve essere motivato e nella motivazione occorre dare conto delle ragioni per le quali la cosa sequestrata sia configurabile come corpo di reato ovvero, quando si tratti di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2015 del 23 agosto 1994
«Ai fini della convalida del sequestro, il P.M. deve motivare il suo provvedimento soltanto quando le ragioni da lui accolte si discostino dalle indicazioni della polizia giudiziaria; qualora invece queste ultime siano ritenute corrette è...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 431 del 18 marzo 1992
«Il controllo nel merito relativo ad un provvedimento di sequestro non esige la cognizione della sussistenza dei reati, essendo sufficiente la deliberazione prima facie che il fatto, per il quale si procede, sia preveduto dalla legge come reato....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1799 del 25 agosto 1993
«In tema di sequestro del corpo del reato o di cose ad esso pertinenti a iniziativa della polizia giudiziaria, l'art. 355, secondo comma, c.p.p. sancisce l'obbligo di notificare copia del decreto di convalida del P.M. solo «alla persona alla quale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3442 del 30 ottobre 1995
«L'art. 319 ter c.p. (Corruzione in atti giudiziari) configura un reato autonomo e non una circostanza aggravante ad effetto speciale rispetto ai delitti di corruzione previsti dagli artt. 318 e 319 c.p. Quanto sopra si ricava dalla circostanza che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9626 del 4 settembre 1998
«Qualora ricorra il pericolo che le tracce di un reato si alterino o si disperdano, gli ufficiali del P.G. hanno la facoltà di compiere accertamenti e rilievi al fine di conservare tali tracce e i relativi verbali possono essere acquisiti al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1343 del 4 febbraio 1994
«Ai sensi dell'art. 354, secondo comma, c.p.p., qualora ricorra il pericolo che le tracce di un reato si alterino o si disperdano, gli ufficiali di polizia giudiziaria hanno facoltà di compiere accertamenti e rilievi al fine di conservare tali...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 649 del 19 gennaio 1996
«L'inutilizzabilità dibattimentale delle dichiarazioni rese dall'arrestato alla polizia giudiziaria stabilita dall'art. 350 comma 7 (con la salvezza relativa alla possibilità di contestazioni) è determinata da specifiche finalità di tutela del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 440 del 8 marzo 1993
«L'obbligo di verbalizzazione degli atti indicati nell'art. 357 comma secondo c.p.p. non è prescritto a pena di nullità, sicché è da ritenere che qualora la loro documentazione sia avvenuta in altro modo che ne consenta comunque l'individuazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 34022 del 11 ottobre 2006
«L'obbligo di redazione degli atti indicati dall'art. 357 comma secondo, c.p.p., tra i quali rientrano le operazioni e gli accertamenti urgenti, nelle forme previste dall'art. 373 c.p.p., non è previsto a pena di nullità od inutilizzabilità. Per le...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24586 del 4 luglio 2005
«È utilizzabile, a fini di prova, il campione di sangue prelevato all'imputato nell'ambito degli ordinari accertamenti sanitari effettuati ai sensi dell'ordinamento penitenziario, essendo irrilevante la mancanza di uno specifico consenso a tal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2999 del 26 marzo 1993
«Nel caso in cui si proceda con giudizio abbreviato, i risultati della consulenza tecnica disposta dal P.M. su sostanze non soggette a modificazioni in tempi brevi (nella specie trattavasi di eroina e cocaina) e pertanto, senza l'osservanza delle...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 37708 del 3 ottobre 2008
«Il prelievo di tracce biologiche su un oggetto rinvenuto nel luogo del commesso reato e le successive analisi dei polimorfismi del DNA., per l'individuazione del profilo genetico per eventuali confronti, sono utilizzabili se non sia stato...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 33404 del 12 agosto 2008
«Il pubblico ministero che procede ad un accertamento tecnico non ripetibile deve darne avviso non solo alla persona il cui nominativo è già iscritto nel registro degli indagati, ma anche a quella che risulta nello stesso momento raggiunta da...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 37147 del 9 ottobre 2007
«In tema di reati sessuali in danno di minori di età, la valutazione giudiziale delle dichiarazioni accusatorie rese dalle vittime degli abusi, che richiede specifiche cognizioni tecniche mediante il ricorso al sapere scientifico esterno, non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3066 del 26 marzo 1996
«La sanzione della inutilizzabilità non è prescritta dall'art. 360, comma 5, c.p.p. per il caso in cui non siano stati avvisati la persona sottoposta alle indagini, la persona offesa dal reato ed i difensori, ma per il solo caso in cui il P.M.,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1332 del 11 giugno 1994
«Il divieto di assumere come persona informata sui fatti l'indagato per lo stesso reato o per reato connesso, senza le formalità di cui all'art. 210, commi 2, 3 e 4, c.p.p. presuppone che chi deve rendere la deposizione abbia acquisito la qualità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1679 del 7 settembre 1993
«Una volta che taluno abbia assunto veste di indagato per reato connesso o interprobatoriamente collegato ad altro per il quale siano in corso indagini preliminari, il pubblico ministero non può più, a sua discrezione, assumere ugualmente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 215 del 15 marzo 1993
«La persona che rende dichiarazioni al giudice o al pubblico ministero ha l'obbligo di rispondere secondo verità alle domande che gli sono rivolte, ai sensi degli artt. 198, primo comma e 362 c.p.p. e di quest'obbligo dev'essere avvertita sia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 42020 del 5 novembre 2003
«In tema di guida in stato di ebbrezza, l'omesso avviso di deposito, previsto dall'art. 366 c.p.p., del verbale contenente i risultati dell'alcooltest integra gli estremi della nullità relativa, la quale, se ritualmente eccepita, comporta...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12276 del 30 marzo 2005
«L'omesso avviso del deposito, previsto dall'articolo 366 del c.p.p., riguardante i verbali degli atti compiuti dal pubblico ministero e dalla polizia giudiziaria ai quali il difensore ha diritto di assistere, laddove ravvisabile, costituisce...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1402 del 14 giugno 1994
«Quando il sequestro preventivo viene disposto, come può esserlo, prima che all'indagato sia stata inviata informazione di garanzia, il relativo decreto deve contenere tutti gli elementi elencati nell'art. 369 c.p.p. e, cioè, non solo l'indicazione...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2780 del 15 marzo 1996
«Ai fini della legge penale anche la Comunità economica europea (CEE), il cui strumento finanziario di attuazione della politica agricola è il Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (Feoga), deve essere considerata come un ente pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2787 del 24 gennaio 2006
«L'invito a presentarsi davanti al Pubblico Ministero ha efficacia interruttiva della prescrizione del reato, anche se all'interrogatorio abbia proceduto un ufficiale della polizia giudiziaria all'uopo delegato dal P.M.»