-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10156 del 12 marzo 2002
«All'annullamento da parte della Cassazione della sentenza di appello non consegue automaticamente la cessazione della misura cautelare in atto, dovendosi interpretare l'art. 624 bis c.p.p. (introdotto dalla legge 26 marzo 2001, n. 128) nel senso...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3923 del 1 febbraio 2002
«Nel caso in cui il ricorso straordinario per la correzione di un errore di fatto è inammissibile, perché riferito ad una decisione della Corte di cassazione anteriore all'entrata in vigore della legge 26 marzo 2001, n. 128, che nell'introdurre il...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 595 del 11 aprile 1994
«Deve escludersi, secondo la disciplina del nuovo codice di proc. pen. in tema di revisione, che la «novità» della prova diretta a dimostrare la causa estintiva possa essere intesa nel senso di ricomprendere anche elementi probatori già acquisiti...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5596 del 5 maggio 1999
«Il reato di rifiuto di atto di ufficio non è integrato qualora l'atto, pur rispondente alle ragioni indicate dall'art. 328, comma secondo, c.p., non riveste carattere di indifferibilità e di doverosità. (Fattispecie nella quale la Suprema Corte ha...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11251 del 13 marzo 2008
«In tema di danni provocati dall'attività giudiziaria, l'ordinamento vigente prevede la riparazione del danno, patrimoniale e non patrimoniale, patito segnatamente a seguito delle situazioni di custodia cautelare ingiusta ex art. 314 c.p.p., di...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1555 del 9 marzo 1994
«Attesa la natura essenzialmente civilistica (salvo specifici aggiustamenti) della procedura per il riconoscimento del diritto alla riparazione per errore giudiziario (così come di quella per il riconoscimento del diritto alla riparazione per...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 23650 del 23 giugno 2005
«L'esecuzione di una sentenza di condanna pronunziata nell'ambito di un processo plurisoggettivo non può essere sospesa nei confronti dell'imputato non impugnante (o l'impugnazione del quale sia stata dichiarata inammissibile) nell'attesa del...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4961 del 2 marzo 2010
«L'art. 654 c.p.p., diversamente dall'art. 652 relativo ai giudizi civili di risarcimento del danno, esclude che possa avere efficacia in un successivo giudizio civile la sentenza penale di condanna o di assoluzione, con riferimento ai soggetti che...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10792 del 20 ottobre 1994
«L'art. 654 c.p.p. ha implicitamente abrogato l'art. 12 del D.L. 10 luglio 1982 n. 429, conv. con modif. in L. 7 agosto 1982, n. 516. Pertanto, prevedendo esso, tra l'altro, a differenza del citato art. 12 del D.L. n. 429/82, che la sentenza penale...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4943 del 7 settembre 2000
«Qualora la persona condannata con sentenza irrevocabile lamenti sia l'erronea indicazione delle generalità nella sentenza stessa, sia la propria estraneità al fatto, adducendone le prove, sono configurabili due distinte questioni: la prima,...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2974 del 7 novembre 1996
«In tema di persona condannata per errore di nome, qualora il processo si sia svolto nei confronti di persona diversa da quella contro cui si sarebbe dovuto procedere, non può applicarsi la procedura di cui all'art. 130 c.p.p., non potendosi...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26031 del 14 luglio 2005
«La regola di cui all'art. 669 c.p.p., pur se concepita con riguardo alle decisioni irrevocabili intervenute nel processo di cognizione, allo scopo di superare, con l'applicazione del criterio del favor rei, l'anomalia costituita dal contrasto di...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 24443 del 14 luglio 2006
«Gli adempimenti conseguenti all'ordine di ripristinazione degli atti dichiarati falsi, seppure impartito già dal giudice della cognizione, rientrano nelle attribuzioni del giudice dell'esecuzione, che procede con anticipazione delle spese a carico...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37 del 12 febbraio 1999
«Ai fini della pronuncia di sentenza favorevole all'estradizione, la valutazione dei gravi indizi di colpevolezza a carico dell'estradando è richiesta soltanto se non esista una convenzione internazionale di estradizione tra lo Stato italiano e lo...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 138 del 30 marzo 1993
«Ai fini della pronuncia di sentenza favorevole all'estradizione la valutazione dei gravi indizi di colpevolezza a carico dell'estradando è richiesta soltanto se non esiste una convenzione di estradizione tra lo Stato italiano e lo Stato...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 400 del 11 gennaio 2007
«Ai fini dell'art. 705, comma 2, lett. a) c.p.p., non sono censurabili, sotto il profilo della contrarietà a disposizioni fondamentali dell'ordinamento italiano, le norme del diritto processuale penale straniero riguardanti le notificazioni e i...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3281 del 27 novembre 1995
«L'art. 3, comma 2 della Convenzione europea di estradizione prevede la possibilità per lo Stato richiesto di rifiutare la estradizione per sospetto di processo politico. Il giudizio sulla eventuale sussistenza di una estradizione cosiddetta...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3125 del 13 ottobre 1995
«Devono ritenersi non sussistere le condizioni per la concessione dell'estradizione di un cittadino italiano condannato all'estero qualora la richiesta di esecuzione della pena venga dal richiedente sollecitata solo per esigenze di cosiddetta...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35658 del 17 settembre 2003
«In tema di estradizione per l'estero, ove il Ministro della Giustizia sospenda l'esecuzione dell'estradizione a norma dell'art. 709 c.p.p., la misure coercitiva a cui l'estradando è eventualmente sottoposto va revocata, venendo a mancare, almeno...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 6624 del 17 febbraio 2012
«In tema di estradizione per l'estero, l'intervenuta consegna allo Stato richiedente comporta l'inammissibilità, per sopraggiunta carenza d'interesse, dell'impugnazione proposta dalla persona reclamata avverso il provvedimento di rigetto della...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 49384 del 24 dicembre 2003
«In tema di estradizione attiva, la competenza a decidere in ordine all'accettazione delle condizioni per la consegna, eventualmente poste dallo Stato estero, appartiene esclusivamente al Ministro della giustizia, ai sensi dell'art.720, comma...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 40014 del 14 ottobre 2009
«Un tema di estradizione, l’eventuale violazione del principio di specialità che si assuma essersi verificata nel corso del processo di cognizione, non è deducibile in fase esecutiva.»
-
Corte costituzionale, sentenza n. 336 del 8 ottobre 1996
«Non è fondata la questione di legittimità costituzionale, degli artt. 723, comma 1, e 725, comma 2, c.p.p., sollevata in riferimento agli artt. 3, 24 e 76 della Costituzione, nella parte in cui includono nelle attività di acquisizione probatoria...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1365 del 18 giugno 1999
«Il procedimento incidentale di esecuzione è un rimedio generale apprestato per la risoluzione di tutti quei problemi che possono insorgere per la esecuzione di un provvedimento giurisdizionale. Come tale, ha per oggetto le questioni attinenti alla...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2442 del 20 gennaio 2012
«In tema di riconoscimento delle sentenze penali straniere, l'ambito del controllo sul requisito della non contrarietà ai principi fondamentali dell'ordinamento giuridico dello Stato non riguarda solo il dispositivo, ma deve investire anche la...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1219 del 23 maggio 1995
«L'art. 733, primo comma, lett. d) c.p.p. prevede, come causa ostativa al riconoscimento della sentenza penale straniera, il fatto che vi siano fondate ragioni per ritenere che considerazioni relative alla razza, alla religione, al sesso, alla...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 15998 del 10 maggio 2006
«Non può essere oggetto dell'istanza di restituzione in termini ex art. 175 c.p.p., come novellato dalla legge n. 60 del 2005, la sentenza pronunziata, ai sensi dell'art. 734 c.p.p. e all'esito di una procedura camerale, dalla Corte d'appello che...»
-
Cassazione civile, Sez. VI-lav., ordinanza n. 4484 del 21 febbraio 2013
«In caso di pronuncia declinatoria della giurisdizione, il processo, tempestivamente riassunto innanzi al giudice indicato come munito di giurisdizione, non è nuovo ma costituisce, per effetto della "translatio judicii", la naturale prosecuzione...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3046 del 13 febbraio 2007
«Il principio sancito dall'art. 5 c.p.c., secondo cui i mutamenti di legge intervenuti nel corso del giudizio non assumono rilevanza ai fini della giurisdizione, la quale si determina con riguardo alla legge vigente al momento della proposizione...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1732 del 27 gennaio 2006
«In materia di integrazione salariale, le posizioni di diritto soggettivo nascenti, a favore dei privati, dal provvedimento di ammissione dell'impresa alla cassa integrazione guadagni degradano, di nuovo, a posizioni di interesse legittimo — con...»