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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9037 del 7 settembre 1991
«È legittima, nel corso del giudizio di secondo grado, la riemissione — su richiesta del P.G. — di un nuovo provvedimento restrittivo della libertà personale, senza previamente procedere ad un nuovo interrogatorio dell'imputato, qualora nella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 34119 del 18 settembre 2001
«Il numero 3 bis dell'art. 303, comma 1, lett. b), c.p.p. (inserito dall'art. 2, comma 1, del D.L. 24 novembre 2000 n. 341, convertito, con modifiche, in legge 19 gennaio 2001 n. 4), nel disporre - dopo aver stabilito l'aumento fino a sei mesi dei...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 31338 del 19 agosto 2005
«Intervenuto, in sede di giudizio, il riconoscimento di una circostanza attenuante, esso non può operare retroattivamente ai fini della rideterminazione, in senso favorevole all'imputato, del termine di durata massima della custodia cautelare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 29941 del 27 luglio 2001
«La sospensione dei termini di custodia cautelare, disposta ai sensi dell'art. 304, comma 2, c.p.p., cessa di operare qualora sopravvenga una causa di sospensione del procedimento a tempo indeterminato, come si verifica nel caso di rimessione degli...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2488 del 19 maggio 2000
«In forza del principio dell'autonomia dei termini di fase prefissati dall'art. 303 comma 1 c.p.p., l'imputato ha diritto alla scarcerazione per il vano decorso del termine massimo proprio della fase o grado in cui pende il procedimento, e non già...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 284 del 13 marzo 1997
«In forza del principio dell'autonomia dei termini di fase prefissati dall'art. 303, comma primo, c.p.p., l'imputato ha diritto alla scarcerazione per il vano decorso del termine massimo proprio della fase o grado in cui pende il procedimento, e...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 23016 del 17 maggio 2004
«In tema di durata della custodia cautelare, quando ha luogo il regresso del procedimento, ai fini del computo del doppio del termine di fase e del conseguente diritto alla scarcerazione dell'imputato detenuto, si deve tenere conto anche dei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3521 del 21 giugno 1999
«Nel caso di regressione del procedimento ad una fase diversa, con conseguente decorso ex novo dei termini di durata massima della custodia cautelare previsti per quella fase, ai sensi dell'art. 302, comma 2, c.p.p., deve tenersi conto, qualora...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4597 del 5 maggio 1993
«In materia di termini di durata della custodia cautelare, l'ampia formula della disposizione di cui all'art. 303, comma secondo, c.p.p., comprende nella previsione normativa anche l'ipotesi che il procedimento regredisca dalla fase del giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35872 del 3 ottobre 2001
«In tema di durata massima della custodia cautelare, nell'ipotesi di regressione del procedimento, il limite, costituito dal doppio dei termini di fase, di cui all'art. 304, comma 6, c.p.p., deve essere computato tenendo conto dei periodi di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3090 del 9 dicembre 1999
«In caso di regressione del procedimento, il termine «finale» del doppio del termine di fase, in base al combinato disposto degli artt. 303, secondo comma, e 304, sesto comma, c.p.p., decorre dal primo termine iniziale della fase in cui il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4271 del 12 settembre 1998
«Ai fini del computo dei termini della custodia cautelare, in essi si deve tener conto delle circostanze aggravanti per le quali la legge stabilisce una pena di specie diversa da quella ordinaria del reato e di quelle ad effetto speciale....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1893 del 21 maggio 1992
«L'imputato nei confronti del quale si sia proceduto per delitti di diversa gravità, in relazione ai quali siano previsti dalla legge termini differenziati di durata massima della custodia cautelare, ha diritto di ottenere, «ora per allora», un...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 23381 del 14 giugno 2007
«La sospensione per particolare complessità del dibattimento dei termini di custodia cautelare pera anche per il coimputato nei cui confronti non sia contestato uno dei reati indicati nell'art. 407, comma 2, lett. a) c.p.p., essendo sufficiente che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 160 del 11 febbraio 1999
«Qualora, in presenza di condanna non definitiva per più reati uniti per continuazione, si faccia questione di superamento dei termini di fase della custodia cautelare per taluno di essi, diverso da quello ritenuto più grave, e la relativa pena non...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1246 del 6 giugno 1997
«Ai fini del computo dei termini di durata massima della custodia cautelare nella fase delle indagini preliminari, allorquando il pubblico ministero, nell'esercitare l'azione penale con la richiesta di rinvio a giudizio, muta l'originaria...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1886 del 4 giugno 1997
«Ai fini del computo dei termini di durata massima della custodia cautelare deve farsi riferimento ai reati per i quali si procede nella fase presa in considerazione, perciò il proscioglimento con la sentenza di primo grado per alcune delle...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8128 del 19 febbraio 2003
«In tema di durata della custodia cautelare nella fase del giudizio (art. 303, comma 1, lett. b, n. 2) — qualora sussista diversità tra il reato contestato nell'ordinanza cautelare e quello contenuto nel decreto di rinvio a giudizio — il reato cui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9378 del 9 marzo 2012
«Nel giudizio a citazione diretta, ai fini dell'individuazione dei termini di durata della custodia cautelare, ex art. 303 cod. proc. pen., la mera emissione del decreto di citazione a giudizio determina il passaggio dalla fase delle indagini a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25058 del 19 luglio 2006
«I termini massimi di custodia cautelare per la «fase» del giudizio abbreviato, previsti dall'art. 303, comma primo, lett. b bis c.p.p., decorrono dall'ordinanza che, in qualunque grado di giudizio di merito, dispone procedersi con il giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4770 del 6 febbraio 2004
«In caso di annullamento con rinvio della sentenza d'appello, con conseguente decorrenza ex novo , ai sensi dell'art. 303, comma 2, c.p.p., del termine di fase della custodia cautelare, con il limite costituito dal non superamento, in totale, del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4602 del 6 dicembre 1996
«In tema di termini massimi di durata della custodia cautelare, in caso di dichiarazione di incompetenza territoriale, trova applicazione il secondo comma dell'art. 302 c.p.p. e perciò i termini di custodia cautelare ricominciano a decorrere dal...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41112 del 6 dicembre 2002
«In tema di durata massima dei termini di fase della custodia cautelare, l'autonomia di ogni singola fase del procedimento, quale contemplata dall'art. 303 c.p.p., postula che i termini ad essa relativi siano commisurati ai fatti così come...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 15 del 10 luglio 2002
«Ai fini della determinazione dei termini di durata massima della custodia cautelare relativi al reato di partecipazione a un'associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti (art. 74 D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309), del quale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29066 del 5 agosto 2002
«In tema di termini di durata massima della custodia cautelare — posto l'interesse dell'imputato ad ottenere, “ora per allora”, la declaratoria di estinzione della suddetta misura per intervenuto superamento dei termini relativi ad una precedente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2840 del 21 gennaio 2013
«Ai fini del ripristino della custodia cautelare nei confronti di imputato scarcerato per decorrenza dei termini, la sussistenza del pericolo di fuga non va ritenuta in astratto, sulla base della presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5740 del 6 febbraio 2008
«In materia cautelare, la convalida del fermo - che ha un valore circoscritto al controllo dell'operato della Polizia Giudiziaria - e l'ordinanza applicativa della custodia cautelare, ancorché emesse contestualmente, sono provvedimenti indipendenti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30972 del 30 luglio 2007
«Ai fini del ripristino della custodia cautelare, contestualmente o successivamente alla sentenza di condanna ai sensi dell'art. 307, comma secondo, lett. b), c.p.p., l'entità della pena inflitta costituisce un elemento di imprescindibile valenza...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 37673 del 23 settembre 2004
«Nel caso di ripristino della custodia cautelare ai sensi dell'art. 307, comma 2, lett. a), c.p.p. (accertata, dolosa trasgressione delle prescrizioni inerenti a misura cautelare disposta ai sensi del primo comma dello stesso articolo), non vi è...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 33125 del 3 ottobre 2002
«Ai fini del ripristino della custodia cautelare di imputato scarcerato per decorrenza dei termini, nei cui confronti è intervenuta nel frattempo sentenza di condanna, la valutazione circa la sussistenza del pericolo di fuga, cui si riferisce...»