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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10774 del 14 marzo 2002
«L'omessa restituzione della cosa e la ritenzione a titolo precario, a garanzia di un preteso diritto di credito, non integra il reato di appropriazione indebita ai sensi dell'art. 646 c.p., in quanto non modifica il rapporto tra il detentore ed il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5499 del 9 giugno 1997
«Si configura il delitto di appropriazione indebita (art. 646 c.p.) nell'ipotesi in cui il soggetto incassi un assegno datogli a garanzia di accordo negoziale successivamente non perfezionatosi: ciò in quanto la condotta realizza una inversione del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1746 del 26 febbraio 1986
«La ritenzione, in compensazione o in garanzia, di merce non costituisce appropriazione indebita ex art. 646 c.p. solo quando il credito vantato dall'agente nei confronti del proprietario della merce medesima è certo, liquido ed esigibile, ossia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9410 del 24 ottobre 1981
«La semplice ritenzione precaria, attuata a garanzia di un preteso diritto di credito, conservando la cosa a disposizione del proprietario a condizione dell'adempimento della prestazione cui lo si ritiene obbligato, non costituisce appropriazione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 17295 del 4 maggio 2011
«Non integra il delitto di appropriazione indebita il creditore che, a fronte dell'inadempimento del debitore, eserciti a fini di garanzia del credito il diritto di ritenzione sulla cosa di proprietà di quest'ultimo legittimamente detenuta in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 30075 del 17 luglio 2003
«Le somme «trattenute» dal datore di lavoro sulla retribuzione del dipendente e destinate a terzi a vario titolo (per legge, per contratto collettivo, o per ogni altro atto o fatto idoneo a far sorgere nello stesso datore di lavoro un obbligo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1151 del 1 giugno 2000
«Integra il delitto di cui all'art. 646 c.p. la condotta del prenditore che ponga all'incasso un assegno bancario, appropriandosi della somma riscossa, in violazione del patto di garanzia concluso con l'emittente. (Nell'occasione la Corte ha...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5785 del 7 maggio 1999
«Le somme «trattenute» dal datore di lavoro sulla retribuzione del dipendente e destinate a terzi a vario titolo (per legge, per contratto collettivo o per ogni altro atto o fatto idoneo a far sorgere nello stesso datore di lavoro un obbligo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3764 del 25 marzo 1998
«Poiché la ratio dell'art. 651 c.p. è quella di salvaguardare l'esigenza di consentire al pubblico ufficiale una pronta e compiuta identificazione del soggetto in circostanze di interesse generale, e allo scopo precipuo di evitare intralci...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5162 del 3 febbraio 2014
«Qualora venga eseguita un'ordinanza applicativa della custodia in carcere in sostituzione di una misura non detentiva, a causa della violazione delle relative prescrizioni da parte dell'imputato, l'avviso dato dalla polizia giudiziaria ad un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42269 del 28 ottobre 2004
«La previsione incriminatrice dell'art. 684 c.p., che tutela il segreto processuale, deve ritenersi a carattere plurioffensivo, essendo preordinata a garanzia non solo dell'interesse dello Stato al retto funzionamento dell'attività giudiziaria, ma...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4320 del 29 gennaio 2013
«Non sussistono gli estremi della fattispecie costitutiva del reato di somministrazione di bevande alcooliche a persona in stato di manifesta ubriachezza, qualora quest'ultima abbia direttamente prelevato la bevanda dal frigo bar (servendosi da sé,...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 17663 del 2 settembre 2004
«È ammissibile il regolamento di competenza d'ufficio, anche con riguardo a materie attribuite alla competenza del giudice di pace, atteso che l'art. 46 c.p.c., nel disporre che gli «artt. 42 e 43 non si applicano nei giudizi davanti al giudice di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3841 del 17 aprile 1999
«In relazione al fallimento dell'agente di cambio (espressamente previsto dall'art. 4 L. fall.), non si pone alcun problema di incompatibilità tra la disciplina del R.D.L. n. 815 del 1932 (che, all'art. 9, istituisce un fondo comune di garanzia a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11190 del 27 ottobre 1995
«L'istituto della legittimazione ad agire o a contraddire in giudizio (legittimazione attiva o passiva) si ricollega al principio dettato dall'art. 81 c.p.c., secondo cui nessuno può far valere nel processo un diritto altrui in nome proprio fuori...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12225 del 20 agosto 2003
«L'art. 1945 c.c., se consente al fideiussore di opporre contro il creditore tutte le eccezioni che spettano al debitore principale, non gli riconosce tuttavia, per ciò solo, una legittimazione sostitutiva in ordine al proponimento delle azioni che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8091 del 28 aprile 2004
«Nella fase che precede la dichiarazione di fallimento, al fine di garantire al debitore l'effettivo esercizio del diritto di difesa, se è indispensabile che egli sia informato dell'iniziativa assunta nei suoi confronti, è altresì necessario che la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5817 del 16 marzo 2006
«Il difensore fornito di procura solo per proporre istanze che si collochino nell'ambito originario della lite non può proporre domande fondate su un titolo diverso e autonomo rispetto alla domanda dell'attore, che eccedano l'ambito della lite...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5083 del 21 maggio 1998
«Perché il procuratore di una parte possa promuovere giudizio di garanzia contro un terzo e chiamare in causa quest'ultimo, non occorre il rilascio di una nuova e diversa procura in calce o a margine della citazione per chiamata in garanzia, se...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10307 del 22 novembre 1996
«Il difensore munito di procura per una determinata controversia non può in base alla stessa effettuare la chiamata in garanzia di un terzo introducendo nel processo una nuova e distinta controversia che ecceda i limiti dell'originario rapporto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3274 del 17 maggio 1986
«La procura conferita per resistere alla domanda attrice abilita il difensore del convenuto a chiamare in causa un terzo in garanzia cosiddetta propria, o comunque per esigenze difensive, non anche ad esperire contro detto terzo azioni fondate su...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5783 del 15 marzo 2006
«Il potere di compensazione delle spese processuali può ritenersi legittimamente esercitato da parte del giudice in quanto risulti affermata e giustificata, in sentenza, la sussistenza dei presupposti cui esso è subordinato, sicché il suo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18736 del 9 dicembre 2003
«Il principio contenuto nell'art. 100 c.p.c., secondo il quale per proporre una domanda o per resistere ad essa è necessario avervi interesse, si applica anche al giudizio di impugnazione, nel quale, in particolare, l'interesse ad impugnare una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12049 del 9 agosto 2003
«In tema di assicurazione della responsabilità civile, nel caso di confluenza nello stesso processo della causa di risarcimento dei danni proposta dal danneggiato contro il responsabile e della causa di garanzia proposta da questo contro...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5400 del 5 marzo 2013
«Diversamente dall'ipotesi in cui il convenuto in giudizio chiami in causa un terzo, indicandolo come il soggetto tenuto a rispondere della pretesa dell'attore (caso, questo, in cui la domanda attorea si estende automaticamente al terzo, pur in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 254 del 11 gennaio 2006
«La contestazione della legittimazione passiva da parte del convenuto che abbia chiesto la chiamata in causa di un terzo ritenuto obbligato in sua vece è logicamente e giuridicamente incompatibile con la qualificazione dell'evocazione del terzo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16935 del 11 novembre 2003
«In caso di chiamata in causa del terzo, egli assume per effetto della stessa chiamata in causa la posizione di contraddittore nei confronti della domande originaria solo se viene chiamato in causa quale unico responsabile del fatto dannoso, e non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20610 del 7 ottobre 2011
«Nell'ipotesi in cui la parte convenuta in un giudizio di risarcimento dei danni, derivanti dalla realizzazione di una nuova costruzione, nel dedurre il difetto della propria legittimazione passiva, chiami in causa un terzo, con il quale non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17688 del 29 luglio 2009
«In materia di procedimento civile, si ha garanzia propria quando la domanda principale e quella di garanzia hanno lo stesso titolo, o quando si verifica una connessione obiettiva tra i titoli delle due domande o quando sia unico il fatto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7273 del 12 maggio 2003
«Nell'ipotesi di chiamata in causa di un terzo per comunanza di causa, la domanda del convenuto si estende direttamente al terzo senza necessità di apposita istanza quando la chiamata stessa sia rivolta a sentire affermare la esclusiva...»