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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7489 del 26 settembre 1984
«Ai fini della sussistenza del delitto di strage, di cui all'art. 422 c.p., il fine di uccidere, proprio perché integra il dolo specifico del reato, non può essere mai surrogato del dolo omicida eventuale. Pertanto, la morte di una o più persone...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4506 del 26 aprile 1995
«Sussiste il delitto di incendio di cui all'art. 423 c.p. quando l'azione di appiccare il fuoco è finalizzata a cagionare l'evento con fiamme che per le loro caratteristiche e per la loro violenza tendano a propagarsi in modo da creare effettivo...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2805 del 20 febbraio 1989
«In tema di reati di pericolo, va fatta distinzione tra il concetto di fuoco e quello d'incendio, in quanto si ha incendio solo quando il fuoco divampi irrefrenabilmente, in vaste proporzioni, con fiamme divoratrici che si propaghino con potenza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1495 del 8 febbraio 1979
«Per la sussistenza del delitto di incendio, di cui all'art. 423 c.p., non occorre la forza prorompente e distruttrice delle fiamme, ma è sufficiente che il fuoco tenda a diffondersi e non possa facilmente spegnersi ed è necessaria la volontà di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 217 del 9 aprile 1997
«L'elemento psicologico nel delitto di cui all'art. 423 c.p. consiste nel dolo generico. Ne consegue che, nel caso di incendio commesso al fine di danneggiare, quando a tale ulteriore e specifica finalità si associa la coscienza e volontà di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25781 del 13 giugno 2003
«Il discrimine tra il reato di danneggiamento seguito da incendio (art. 424 c.p.) e quello di incendio (art. 423 c.p.) è segnato dall'elemento psicologico del reato. Nell'ipotesi prevista dall'art. 423 c.p. esso consiste nel dolo generico, cioè...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16295 del 27 aprile 2010
«Il reato di danneggiamento seguito da incendio richiede, come elemento costitutivo, il sorgere di un pericolo di incendio, sicché non è ravvisabile qualora il fuoco appiccato abbia caratteristiche tali che da esso non possa sorgere detto pericolo;...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2252 del 31 maggio 1996
«Ai fini dell'applicazione dell'art. 424, comma 1, c.p., è richiesto non il verificarsi di un incendio, ma soltanto il pericolo, inteso come rilevante probabilità che l'evento in questione si verifichi.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11688 del 23 ottobre 1986
«Il primo comma dell'art. 424 c.p. prevede, rispetto al capoverso, un'ipotesi meno grave che esclude l'evento incendio, cioè esclude l'evento in cui il fuoco assuma i caratteri propri dell'incendio per le proporzioni, la diffusività, la difficoltà...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4040 del 3 febbraio 2004
«L'evento di frana, rilevante agli effetti della legge penale nella fattispecie dolosa prevista dall'art. 426 c.p. ed in quella colposa prevista dall'art. 449 c.p., consiste in un fenomeno di proporzioni ragguardevoli per vastità e difficoltà di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 33577 del 13 settembre 2001
«Il fatto che taluno sia titolare di una posizione di garanzia e risulti colposamente venuto meno all'osservanza di adempimenti connessi a detta posizione non implica, di per sè, che egli possa essere automaticamente ritenuto responsabile di ogni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 21833 del 22 giugno 2006
«Il delitto previsto dall'art. 432 c.p. è un reato a forma libera con evento di pericolo, posto a tutela della pubblica incolumità, con il limite applicativo determinato dalla necessità che la sicurezza messa in pericolo attenga ai trasporti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10023 del 23 settembre 2000
«Il reato previsto dall'art. 432, comma primo, c.p. (attentato alla sicurezza dei trasporti), è un reato a forma libera con evento di pericolo, la cui valutazione deve essere riferita alle circostanze del caso concreto e non effettuata in astratto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10560 del 25 luglio 1990
«Il reato previsto dall'art. 432 comma primo, c.p. è reato di condotta a forma libera che può essere costituito da qualsiasi comportamento, attivo o omissivo, idoneo a determinare un evento di pericolo concreto, non necessariamente un danno materiale.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1686 del 8 febbraio 1990
«I delitti di omicidio colposo e di disastro colposo concorrono fra loro poiché la morte di una o più persone non è considerata dalla legge come elemento costitutivo né come circostanza aggravante del reato di disastro, che costituisce un'autonoma...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7387 del 22 luglio 1981
«Deve intendersi per disastro un evento di danno, che espone a pericolo collettivamente, con effetti gravi, complessi ed estesi, un numero indeterminato di persone, generando pubblica commozione.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 24732 del 1 luglio 2010
«In tema di causalità, un sisma non costituisce di per sé causa sopravvenuta da sola sufficiente a determinare l'evento (nella specie consistito nel crollo totale di tre sole costruzioni di un centro abitato), in assenza del crollo totale di tutte...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 19342 del 18 maggio 2007
«Per la configurabilità del reato di disastro innominato colposo di cui agli articoli 449 e 434 c.p. è necessaria una concreta situazione di pericolo per la pubblica incolumità, nel senso della ricorrenza di un giudizio di probabilità relativo...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 31462 del 22 settembre 2006
«In tema di disastro colposo, la responsabilità dei titolari di una tipografia per il crollo dello stabile, causata da lavori di ampliamento dei locali destinati alla predetta attività, non può essere affermata in base alla mancata verifica della...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 17492 del 18 dicembre 1989
«In tema di crollo colposo di costruzioni, il progettista, il costruttore e il direttore dei lavori di un edificio eretto in zona non dichiarata sismica non sono tenuti ad adottare quelle cautele che, particolarmente, la legge prescrive per le...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 36626 del 11 ottobre 2011
«Il disastro innominato di cui all'art. 434 c.p. è un delitto a consumazione anticipata, in quanto la realizzazione del mero pericolo concreto del disastro è idonea a consumare il reato mentre il verificarsi dell'evento funge da circostanza...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8171 del 25 settembre 1985
«L'evento del delitto di crollo, sia nell'ipotesi dolosa (art. 434 c.p.) che in quella colposa (art. 449 in relazione all'art. 434 c.p.) deve possedere modi di essere ed effetti tanto gravi ed estesi da colpire collettivamente, costituendo un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4871 del 16 aprile 1987
«In tema di crollo di costruzioni o di altri disastri dolosi, la inidoneità dell'azione, valida per integrare tali fattispecie criminose, deve essere considerata sotto il profilo potenziale, indipendentemente da ogni altro evento esterno o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2953 del 28 marzo 1997
«Il reato di adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari — previsto dall'art. 440 c.p. — è di mero pericolo, di guisa che, perfezionandosi con la semplice adulterazione o contraffazione di una sostanza destinata alla alimentazione, da cui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4436 del 16 aprile 1994
«Il reato previsto dall'art. 440 c.p. e quello di cui all'art. 76 D.P.R. n. 162 del 1965 non tutelano lo stesso bene giuridico, in quanto, mentre il primo tutela la salute pubblica, il secondo tende solo alla repressione delle frodi nella...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9969 del 11 marzo 2010
«I delitti colposi di pericolo contro l'incolumità pubblica di cui all'art. 450 c.p. si perfezionano al momento dell'effettiva esistenza di un pericolo che l'evento temuto si verifichi, in quanto incriminano anche le condotte che fanno solo sorgere...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5822 del 19 giugno 1986
«Per la configurabilità dell'ipotesi delittuosa di cui all'art. 450 c.p. è sufficiente che un disastro possa verificarsi anche se, nonostante l'idoneità dell'azione, l'evento non si verifichi o il danno cagionato alle cose o alle persone non sia di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4810 del 3 febbraio 2003
«Il titolare di una ditta di produzione e commercio di prodotti alimentari ha l'obbligo di rispettare non solo le disposizioni di legge che presiedono alla disciplina di quel settore di produzione ma anche le generali norme che impongono la massima...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 145 del 7 gennaio 1984
«Anche nei riguardi dei reati contro la fede pubblica è applicabile l'attenuante dell'attivo ravvedimento di cui all'art. 62 n. 6 c.p., ben potendo il colpevole, dopo la realizzazione dell'evento, adoperarsi per elidere o attenuare quelle...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1145 del 13 novembre 1973
«Il reato di falso nummario è un reato contro la fede pubblica che ha lo scopo di tutelare la regolarità della circolazione monetaria e quindi è essenzialmente un reato di pericolo, diretto anche a salvaguardare gli interessi patrimoniali e...»