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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1799 del 14 gennaio 2008
«Il difensore di ufficio dell'imputato è legittimato a proporre opposizione al decreto penale di condanna.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 42682 del 7 novembre 2003
«Il difensore «eventualmente nominato» che, ai sensi dell'art. 461, comma 1, c.p.p., è legittimato a proporre opposizione al decreto penale può essere solo quello nominato di fiducia dall'imputato e non quello d'ufficio. (Mass. redaz.).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9914 del 4 marzo 2003
«L'opposizione a decreto penale di condanna può essere proposta oltre che nella cancelleria del Gip che ha emesso il decreto anche in quella dell'ufficio giudiziario in cui si trovano la parte o il suo difensore, atteso che con il termine opponente...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2737 del 30 novembre 1998
«...(Nella specie la Corte ha ritenuto inammissibile l'opposizione indirizzata alla procura della Repubblica presso la pretura osservando che la segreteria di tale ufficio è distinta dalla cancelleria del giudice presso cui essa è costituita).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4062 del 4 dicembre 1991
«...che il decreto col quale il Gip fissa il termine, entro il quale il P.M. deve esprimere il consenso al rito abbreviato chiesto a seguito dell'opposizione debba essere dall'ufficio del Gip comunicato alle parti intervenute ovvero al suo difensore.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9536 del 7 marzo 2001
«...loro volta avanzato esplicita richiesta volta ad ottenere la citazione di detta persona, non implica che a siffatto incombente debba provvedere, d'ufficio, il giudice e non incide, quindi, sulla legittimità dell'avvenuta acquisizione del verbale.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 510 del 16 marzo 1998
«...aveva prosciolto, con la formula «il fatto non è più previsto dalla legge come reato», un imputato che era stato tratto a giudizio per rispondere del reato di cui all'art. 328 c.p., per aver indebitamente ritardato un atto del suo ufficio)»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 123 del 28 marzo 1994
«Il giudice dell'equo indennizzo per l'ingiusta detenzione ha il dovere di analizzare ed interpretare la sostanza del decisum e di adottare la conseguenziale deliberazione. (Nella fattispecie, relativa ad assoluzione con formula piena della...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 43261 del 5 novembre 2004
«...del difensore, nominato d'ufficio, sicché ritualmente ne viene dichiarata la contumacia e legittimamente viene omessa la notificazione in suo favore dell'avviso dell'udienza di rinvio fissata dal giudice a seguito dell'impedimento predetto.»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 8006 del 7 luglio 1998
«Il difensore di ufficio che, non limitandosi a svolgere il patrocinio obbligatorio dell'imputato, insiste nella richiesta di rinvio del dibattimento presentata dal difensore di fiducia, agisce, in relazione a tale istanza, in nome e per conto di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8915 del 2 ottobre 1997
«Nel caso in cui il dibattimento sia rinviato a causa dell'adesione del difensore d'ufficio dell'imputato allo sciopero della categoria, tale attività di rinvio del dibattimento de plano deve assolutamente precedere la dichiarazione di contumacia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7061 del 11 febbraio 2010
«Il consenso all'acquisizione al fascicolo del dibattimento di atti contenuti in quello del pubblico ministero può essere validamente prestato anche dal difensore dell'imputato, sia esso di fiducia o d'ufficio, in quanto estrinsecazione del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34472 del 12 settembre 2007
«Nei procedimenti con udienza preliminare, la questione dell'incompetenza derivante da connessione, anche quando la connessione incida sulla competenza per materia affidando tutti i procedimenti connessi alla cognizione del giudice superiore, può...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5998 del 21 maggio 1998
«La questione concernente l'incompetenza, ancorché per connessione, non può essere più eccepita o rilevata di ufficio oltre il termine fissato dall'art. 491 c.p.p., neppure nel caso in cui la possibilità concreta di proporla o rilevarla sia sorta...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9931 del 2 novembre 1993
«Per effetto dell'art. 491, primo comma, c.p.p., la questione di incompetenza territoriale è definitivamente preclusa, se non venga eccepita o sollevata di ufficio subito dopo compiuto per la prima volta l'accertamento della costituzione delle...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11277 del 11 marzo 2013
«Qualora il decreto che dispone il giudizio destinato all'imputato venga per errore notificato presso lo studio del difensore di fiducia invece che al domicilio validamente, eletto sussiste una nullità non assoluta, ma a regime intermedio, come...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44491 del 19 novembre 2009
«L’acquisizione al fascicolo del dibattimento delle dichiarazioni predibattimentali rese dal testimone, ai sensi dell’art. 500, comma 4, c.p.p., può essere disposta anche d’ufficio, quando siano già emersi (anche sulla base della legittima...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9714 del 13 novembre 1996
«La «ricitazione» di ufficio, da parte del giudice di testi già escussi non è un provvedimento abnorme né dà luogo a nullità. Invero come il giudice, terminata l'acquisizione delle prove, può disporre nuovi mezzi, a maggior ragione può escutere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 18362 del 14 maggio 2002
«Al fine dell'assolvimento dell'onere di trasmissione al Gip, con la richiesta di rinvio a giudizio, della documentazione relativa alle indagini espletate, il P.M. ha il potere di individuare e allegare gli atti che attengono strettamente ai...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23436 del 8 giugno 2001
«Il potere del giudice di disporre anche d'ufficio l'assunzione di nuovi mezzi di prova, previsto dall'art. 507 c.p.p., deve essere esercitato, a pena di nullità della sentenza, anche con riferimento ai testimoni del pubblico ministero,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10015 del 10 novembre 1997
«Il potere di ammissione di ufficio di nuove prove, ex art. 507 c.p.p., deve essere esercitato quando risulti assolutamente necessario integrare la prova in relazione alle esigenze di ricerca della verità, ed il carattere della novità, secondo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5747 del 17 giugno 1997
«Il giudice ha l'obbligo di ricorrere al potere che l'art. 507 c.p.p. gli conferisce in ordine all'acquisizione anche d'ufficio di mezzi di prova quando ciò sia indispensabile per decidere non essendo rimessa alla sua mera discrezionalità la scelta...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2542 del 17 marzo 1997
«Pertanto, il mancato adempimento dell'onere di formulare la richiesta dei mezzi di prova nei modi e nei termini di legge non comporta l'impossibilità assoluta della loro assunzione, ma fa sì che la parte sia esposta alla decisione discrezionale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 363 del 15 gennaio 1996
«Il potere del giudice di disporre d'ufficio nuove prove di cui all'art. 507 c.p.p. è stato previsto in funzione di riequilibrio per supplire alle carenze probatorie delle parti, quando tali carenze possano incidere in modo determinante sulla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9707 del 18 settembre 1995
«Per nuovi mezzi di prova, che, ai sensi dell'art. 507 c.p.p., il giudice può disporre anche d'ufficio, si devono intendere quelli non introdotti in dibattimento ovvero provenienti da fonti probatorie esaminate in detta fase su circostanze diverse...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 11227 del 21 novembre 1992
«Il potere del giudice di disporre anche d'ufficio l'assunzione di nuovi mezzi di prova previsto dall'art. 507 c.p.p. può esser esercitato anche con riferimento a quelle prove che le parti avrebbero potuto richiedere e non hanno richiesto. (La...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9909 del 14 settembre 1994
«In tema di istruzione dibattimentale, il potere del giudice di disporre anche di ufficio l'assunzione di nuovi mezzi di prova, ove risulti assolutamente necessario, ai sensi dell'art. 507 c.p.p., non può essere limitato dal principio della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10819 del 25 novembre 1993
«Il potere del giudice di disporre d'ufficio l'assunzione di nuovi mezzi di prova, previsto dall'art. 507 c.p.p., può essere esercitato anche a conclusione del dibattimento, terminata la discussione, dal momento che non sussiste alcuna preclusione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1759 del 12 febbraio 1999
«L'ordinanza del giudice che interrompa la discussione ex art. 507 e 523, comma 6, c.p.p. e disponga l'acquisizione dei verbali di constatazione del reato (nella specie utilizzazione di fatture emesse per operazioni inesistenti) al fine di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9104 del 4 agosto 1998
«Il potere del giudice di disporre d'ufficio nuove prove a norma dell'art. 507 c.p.p. non incontra limitazioni di sorta derivanti dal comportamento delle parti: in ordine all'esercizio di tale potere discrezionale, diretto allo scopo fondamentale...»