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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1511 del 29 marzo 1989
«Il potere del giudice di determinare il corrispettivo dell'appalto ai sensi dell'art. 1657 cod. civ., essendo integrativo della volontà negoziale, sussiste allorquando nel contratto non siano stati stabiliti specifici criteri di determinazione del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3922 del 11 settembre 1989
«La responsabilità precontrattuale — la quale presuppone che il contratto non sia stato concluso e comunque non validamente concluso — può configurarsi tanto in relazione al processo formativo del contratto quanto in rapporto alle semplici...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1546 del 1 marzo 1990
«In tema di sanzioni amministrative, i criteri di determinazione della sanzione, stabiliti dall'art. 11 della L. 24 novembre 1981 n. 689, pur non identificandosi interamente con quelli previsti dall'art. 133 c.p., rispecchiano, tuttavia, anch'essi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8010 del 8 agosto 1990
«Il lodo per biancosegno configura un arbitrato irrituale, caratterizzato dal fatto che le parti conferiscono ad arbitri l'incarico di determinare il contenuto sostanziale di un accordo per la composizione di una lite tra loro insorta,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8342 del 17 agosto 1990
«Ai fini dell'impugnazione per revocazione, ai sensi dell'art. 395 n. 3 c.p.c., è decisivo il documento, trovato dopo la sentenza, che, se acquisito agli atti, sarebbe stato in astratto idoneo a formare un diverso convincimento del giudice, e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12747 del 28 novembre 1992
«In presenza di irregolare funzionamento di uffici giudiziari, dovuto a sciopero del personale ad essi addetto, come la ricognizione dell'impedimento, con apposito decreto ministeriale, secondo le modalità del D.L.G. 9 aprile 1948, n. 437, preclude...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4676 del 16 aprile 1992
«Nel rito del lavoro, per individuare, ai fini della litispendenza (e della continenza), il giudice preventivamente adito, deve farsi riferimento al deposito del ricorso presso la cancelleria, realizzandosi in tale momento, con l'adizione del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8476 del 13 luglio 1992
«L'inosservanza di una clausola contrattuale che obblighi le parti, prima di promuovere l'azione giudiziaria, ad esperire un tentativo di amichevole componimento della lite può determinare unicamente conseguenze di natura sostanziale, come...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9727 del 27 settembre 1993
«L'arbitrato libero non postula necessariamente che la composizione della lite abbia natura transattiva con reciproche concessioni, atteso che l'intento delle parti può essere quello di eliminare l'incertezza in ordine alle contestazioni fra loro...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6 del 3 gennaio 1994
«L'inadempimento dell'obbligazione assunta dal notaio rogante di verifica delle iscrizioni ipotecarie relative all'immobile compravenduto, garantito come libero dal venditore e risultato poi gravato da ipoteca e sottoposto a procedura esecutiva,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6172 del 27 giugno 1994
«Nel caso di impugnazione del licenziamento con richiesta di reintegrazione nel posto di lavoro, la causa petendi è costituita dall'inesistenza, in capo al datore di lavoro, del potere di determinare l'estinzione del rapporto, incombendo sul...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2243 del 27 febbraio 1995
«L'atto di transazione della lite dopo la proposizione del ricorso per cassazione, qualora, pur contenendo la rinuncia all'impugnazione, non sia idoneo a determinare l'estinzione del processo ai sensi degli artt. 390 e 391 c.p.c. (perché non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5312 del 15 maggio 1995
«In tema di risarcimento del danno, nel caso di giudizio sull'an separato da quello sul quantum le circostanze imputabili al danneggiato ed idonee a determinare un suo concorso di colpa vanno dedotte ed esaminate in sede di accertamento generico...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7976 del 21 luglio 1995
«La morte della parte contumace nel corso di un grado di merito del processo non è idonea a determinare immediatamente l'interruzione del processo stesso, occorrendo a tal fine che l'evento sia notificato o sia certificato dall'ufficiale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2629 del 25 marzo 1996
«Ai sensi dell'art. 384 c.p.c., nel testo novellato dall'art. 66 della legge 26 novembre 1990, n. 353, la cassazione sostitutiva, con giudizio nel merito, è consentita nei soli casi in cui, dopo l'enunciazione del principio di diritto, la...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5303 del 12 giugno 1997
«L'errore di fatto, che può dar luogo a revocazione della sentenza ai sensi dell'art. 395 n. 4) c.p.c., richiamato dall'art. 391 bis c.p.c., consiste nell'erronea percezione degli atti di causa che si sostanzia nella supposizione di un fatto la cui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5559 del 5 giugno 1998
«La notificazione della sentenza al procuratore costituito, qualora nella relata redatta sulla copia dell'atto consegnato al destinatario manchi l'indicazione della data e questa non sia altrimenti ricavabile dal contenuto dell'atto stesso, è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12155 del 29 ottobre 1999
«Allorquando le parti di un rapporto giuridico conferiscono ad un terzo l'incarico di svolgere, in base alla sua specifica capacità tecnica, constatazioni e accertamenti, il cui esito esse si impegnano ad accettare, ricorre l'ipotesi della perizia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13037 del 24 novembre 1999
«Nessun ostacolo alla devoluzione ex art. 704 c.p.c. al giudice della causa petitoria della cognizione del merito possessorio può derivare dall'avvenuta definizione della prima, essendo soltanto necessario, onde determinare lo spostamento di cui...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3183 del 2 aprile 1999
«La decisività richiesta dall'art. 360 n. 5 c.p.c. per integrare il vizio di motivazione è costituita dalla potenziale idoneità di un elemento, risultante dal processo e non sottoposto ad adeguata critica da parte del giudicante, a determinare una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 329 del 14 gennaio 1999
«Il principio secondo cui solo la notifica ad istanza di parte è idonea a determinare la decorrenza del termine breve per l'impugnazione delle sentenze (per cui deve escludersi che la loro conoscenza, acquisita aliunde, anche per iniziativa dovuta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5358 del 2 giugno 1999
«La impugnazione del lodo per nullità non si configura come giudizio di gravame, bensì di nullità. Ne consegue che colui che impugna la sentenza arbitrale ha l'onere di identificare il principio di diritto che assume violato, e non soltanto il capo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7182 del 9 luglio 1999
«L'errore di fatto (di cui all'art. 395, n. 4 c.p.c.) idoneo a determinare la revocabilità (tra le altre) delle sentenze della Corte di cassazione ex art. 391 bis c.p.c. consiste in un errore di percezione, o in una mera svista materiale, che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5390 del 27 aprile 2000
«La rinunzia da parte dell'appellante, nel corso del giudizio di secondo grado, all'eccezione di decadenza della controparte dal diritto in contestazione, riguardando unicamente una questione preliminare di merito, non concretizza, di per sé, una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5962 del 10 maggio 2000
«Un evento dannoso è da considerare causato da un altro se, ferme restando le altre condizioni, il primo non si sarebbe verificato in assenza del secondo (cosiddetta teoria della conditio sine qua non): ma nel contempo non è sufficiente tale...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 15426 del 5 dicembre 2001
«L'errore di fatto previsto dall'art. 395, n. 4. c.p.c. e idoneo a determinare la revocabilità delle sentenze, comprese quelle della Corte di cassazione, consiste in un errore di percezione o in una mera svista materiale che abbia indotto il...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 15979 del 18 dicembre 2001
«L'errore di fatto di cui all'art. 395, n. 4, c.p.c., idoneo a determinare la revocazione delle sentenze della Corte di cassazione, consiste in un errore di percezione, o in una mera svista materiale, che abbia indotto il giudice ad affermare...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9 del 2 gennaio 2001
«In ipotesi di svolgimento di mansioni promiscue, allo scopo di determinare l'inquadramento spettante al lavoratore devono considerarsi congiuntamente i dati quantitativi e quelli qualitativi, per giungere a stabilire quali attribuzioni assumano...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11006 del 26 luglio 2002
«Il giudice, che nella liquidazione delle spese processuali deve sempre mettere le parti in grado di controllare l'osservanza dei limiti indicati dalle tariffe, legittimamente liquida le spese, i diritti e gli onorari in un'unica somma se ha cura...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1115 del 24 gennaio 2003
«In materia di disciplina delle spese processuali, nel caso di inesistenza della procura ad litem, l'attività del difensore non riverbera alcun effetto sulla parte e resta attività processuale di cui il legale assume esclusivamente la...»