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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1464 del 4 febbraio 1999
«In materia di enti ed associazioni rappresentative di interessi lesi dal reato, gli enti territoriali, come il comune, certamente rappresentativi genericamente degli interessi delle collettività locali, non possono considerarsi esponenziali di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31565 del 9 luglio 2009
«È legittima e non tardiva la costituzione di parte civile del Comune nel giudizio d'appello, in adesione all'azione popolare esercitata nel primo grado di giudizio da un elettore, giacchè l'ente locale, nell'assumere la veste di parte civile, si...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1472 del 4 febbraio 1999
«Il difensore che assuma formalmente l'incarico a favore di un assistito, ma in realtà su impulso e mandato sostanziale di altri soggetti, che provvedono materialmente al compenso, al solo scopo di venire a conoscenza delle dichiarazioni del suo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3507 del 27 settembre 1994
«Qualora la parte non denunci di fatto alcun conflitto, ma si limiti a sollecitare il giudice affinché crei esso stesso la situazione di conflitto contestando la competenza attribuitagli da altro giudice, il giudice, se non ritenga di sollevare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1782 del 21 luglio 1993
«A norma dell'art. 275 c.p.p. così come risulta dalle modifiche e integrazioni apportatevi dal D.L. 13 maggio 1991 n. 152 convertito in L. 12 luglio 1991 n. 203 e dal D.L. 9 settembre 1991 n. 292 convertito in L. 8 novembre 1991 n. 356, l'esistenza...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 28451 del 19 luglio 2011
«La notificazione di un atto all'imputato, che non sia possibile presso il domicilio eletto per il mancato reperimento, nonostante l'assunzione di informazioni sul posto e presso l'ufficio anagrafe, del domiciliatario, che non risulti risiedere o...»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 4140 del 5 ottobre 1998
«È valida la notifica del decreto di citazione a giudizio all'imputato, anche se detenuto, eseguita a norma dell'art. 157, comma ottavo, c.p.p., mediante deposito dell'atto nella casa del comune, l'affissione dell'avviso di deposito sulla porta...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3620 del 19 marzo 1999
«In tema di notificazioni all'imputato secondo la disciplina posta dall'art. 157 c.p.p., ove il notificatore, non avendo trovato il destinatario o altra persona idonea a ricevere l'atto, lo depositi presso la casa del comune di residenza e ne dia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1712 del 18 giugno 1998
«In tema di rispetto del termine per la presentazione della richiesta di convalida dell'arresto, poiché tale formalità non rientra in alcuno degli adempimenti previsti dall'art. 172, comma sesto, c.p.p., caratterizzati dal comune presupposto di una...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 24711 del 26 giugno 2002
«In tema di dichiarazioni provenienti da collaboratore di giustizia che abbia militato all'interno di un'associazione mafiosa, occorre tenere distinte le informazioni che lo stesso sia in grado di rendere in quanto riconducibili ad un patrimonio...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 391 del 18 gennaio 1993
«Il cancelliere che provvede all'iscrizione della causa nel registro degli affari contenziosi civili deve tenere conto solamente degli elementi formali risultanti dalla nota di iscrizione a ruolo redatta, a norma dell'art. 71 att. c.p.c., dalla...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8416 del 3 settembre 1993
«Nel valutare i risultati di una perizia, il giudice deve verificare la stessa validità scientifica dei criteri e dei metodi di indagine utilizzati dal perito, allorché essi si presentino come nuovi e sperimentali e perciò non sottoposti al vaglio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9320 del 5 settembre 1995
«Le dichiarazioni rese da coimputati o da imputati di reato connesso o collegato nel corso delle indagini preliminari sono utilizzabili a fini di decisione, e non soltanto per le contestazioni a norma degli artt. 503, quarto comma, e 500, terzo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3572 del 1 dicembre 1995
«La mancata trasmissione al pubblico ministero, nel termine di cui all'art. 355 c.p.p., del verbale di sequestro probatorio effettuato di propria iniziativa dalla polizia giudiziaria ovvero la mancata convalida del sequestro stesso, ad opera del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2816 del 8 luglio 1995
«La restituzione dell'immobile abusivo deve essere effettuata all'avente diritto. Detto accertamento deve essere rigoroso e comprende in sede di restituzione di immobile costruito abusivamente la sussistenza dei presupposti, dei requisiti e delle...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 31402 del 19 agosto 2005
«Ai fini dell'applicabilità della disciplina dettata dall'art. 270 c.p.p. per l'utilizzazione dei risultati di intercettazioni disposte nell'ambito di procedimenti diversi, debbono ritenersi tali solo quelli in cui le indagini non siano tra loro...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 18103 del 16 aprile 2003
«È configurabile il tentativo di favoreggiamento personale — il cui iter esecutivo è frazionabile — quando si pongono in essere atti preparatori ma l'azione diretta ad aiutare taluno ad eludere le investigazioni a sottrarsi alle ricerche della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 124 del 11 febbraio 1999
«Il requisito della gravità degli indizi di colpevolezza non può essere ritenuto insussistente sulla base di una valutazione separata dei vari dati probatori, dovendosi invece verificare se gli stessi, coordinati ed apprezzati globalmente secondo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4656 del 3 febbraio 1994
«La valenza degli indizi necessari ai fini dell'emissione di provvedimenti applicativi di misure cautelari ha spessore diverso e più ridotto rispetto al quadro indiziario idoneo a costituire presupposto di una condanna. Non è infatti richiesto, a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1454 del 4 luglio 1992
«Il «divieto di dimora» di cui all'art. 283 comma primo c.p.p. non deve necessariamente limitarsi ad un comune o frazione di esso (come si verifica invece nel caso dell'«obbligo di dimora» previsto nel comma secondo del medesimo articolo), ma può...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 36767 del 25 settembre 2003
«In tema di valutazione dei gravi indizi di colpevolezza, richiesti per l'adozione di misure cautelari personali, la disposizione dell'art. 273 primo comma bis c.p.p., che rinvia ai criteri di valutazione della prova di cui all'art. 192 terzo e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1763 del 29 agosto 1995
«Pur non potendosi in assoluto affermare che il ruolo dirigenziale o verticistico, di cui taluno risulti investito nell'ambito di un sodalizio mafioso, sia di per sé sufficiente a far ritenere quel soggetto automaticamente responsabile di ogni...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1758 del 27 maggio 1995
«In tema di misure cautelari, ai fini della verifica dei gravi indizi di colpevolezza richiesti dall'art. 273 c.p.p., la sola presunta appartenenza ad organizzazione collegiale di vertice in seno all'organizzazione criminale «Cosa Nostra», può...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4132 del 4 febbraio 2005
«In tema di misure cautelari e con specifico riguardo al disposto di cui all'art. 273, comma 1 bis, c.p.p., deve ritenersi che i riscontri obiettivi alle dichiarazioni accusatorie, pur indispensabili, non devono tuttavia necessariamente raggiungere...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 40535 del 6 novembre 2007
«In tema di esigenze cautelari, il pericolo attuale e concreto per l'acquisizione o la genuinità della prova, richiesto per l'emissione di una misura cautelare personale dall'art.274, lett. a) c.p.p., è riferibile non solo a condotte proprie...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2475 del 23 novembre 1995
«Non può farsi ricorso alla custodia cautelare (neppure sotto la forma degli arresti domiciliari) per l'acquisizione di una prova documentale ex art. 274, lettera a), c.p.p., quando il documento sia rinvenibile indipendentemente dalla condotta...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1699 del 14 agosto 1996
«Il principio dettato dal legislatore con l'art. 275, comma quarto, c.p.p. di attenuazione della custodia cautelare in carcere nei confronti di persone le quali si trovino in particolari condizioni soggettive che di per sè sconsiglierebbero la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1993 del 20 aprile 2000
«In tema di esigenze cautelari, il concetto di «delitti della stessa specie», rilevante ai fini della configurabilità del pericolo di reiterazione dei reati di cui all'art. 274, lett. c), c.p.p., deve essere inteso - avendo il legislatore...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4016 del 17 dicembre 1999
«Il sequestro preventivo di documenti di un procedimento amministrativo, disposto al fine di inibire il protrarsi della ipotizzata attività criminosa ed impedire che questa possa portare a conseguenze ulteriori, essendo diretto a sospendere il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2402 del 17 marzo 1999
«La sosta di un'autovettura negli Spazi comuni condominiali configura una modalità di uso di detti beni, onde la controversia nella quale si discuta della legittimità o meno di tale forma di utilizzazione, perché contraria ad una espressa...»