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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5799 del 26 ottobre 1988
«I giusti motivi per la revisione dell'assegno di divorzio, anche nel vigore della L. 6 marzo 1987 n. 74 (che non ha introdotto innovazioni in proposito), vanno individuati sulla base di una indagine comparativa delle condizioni economiche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18367 del 23 agosto 2006
«Ove, a sostegno della richiesta di revisione nel senso della diminuzione o della soppressione dell'assegno di divorzio, siano allegati sopravvenuti oneri familiari dell'obbligato (derivanti, nella specie, dalla nascita di due figli, generati dalla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3080 del 20 maggio 1985
«La facoltà di chiedere una revisione dell'assegno di divorzio, ai sensi dell'art. 9 della legge 1 dicembre 1970, n. 898, non può trovare ostacolo in una transazione circa i rapporti economici di divorzio, in considerazione della nullità per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11913 del 22 maggio 2009
«In materia di revisione dell'assegno di divorzio, il diritto a percepirlo di un coniuge ed il corrispondente obbligo a versarlo dell'altro, nella misura e nei modi stabiliti dalla sentenza di divorzio, conservano la loro efficacia, sino a quando...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5717 del 20 novembre 1985
«La disposizione dell'art. 5 penultimo comma della L. 1 dicembre 1970, n. 898, secondo la quale l'obbligo alla corresponsione dell'assegno di divorzio cessa con il nuovo matrimonio del coniuge creditore, trova giustificazione nel sorgere del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1546 del 26 gennaio 2006
«Il diritto all'assegno di divorzio non viene meno se chi lo chiede abbia instaurato una convivenza more uxorio con altra persona, rappresentando detta convivenza soltanto un elemento valutabile al fine di accertare se la parte che richiede...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17195 del 11 agosto 2011
«In tema di diritto alla corresponsione dell'assegno di divorzio in caso di cessazione degli effetti civili del matrimonio, il parametro dell'adeguatezza dei mezzi rispetto al tenore di vita goduto durante la convivenza matrimoniale da uno dei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12557 del 8 luglio 2004
«In assenza di un nuovo matrimonio, il diritto all'assegno di divorzio, in linea di principio, di per sè permane, nella misura stabilita dalla sentenza di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio, anche se il suo titolare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10291 del 28 maggio 2004
«Qualora non sussistano i presupposti per il riconoscimento del diritto alla percezione dell'assegno divorzile (per non avere nella fattispecie concreta quest'ultimo mai svolto funzioni di carattere alimentare), le somme corrisposte al coniuge più...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9058 del 5 luglio 2001
«Nel procedimento di divorzio trovano applicazione i principi della domanda e del contraddittorio e l'attribuzione dell'assegno divorzile è subordinata, pertanto, alla domanda di parte; peraltro, tale domanda non necessita di formule particolari e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26380 del 7 dicembre 2011
«Nel giudizio di scioglimento degli effetti civili del matrimonio, l'iniziale disponibilità del coniuge a versare l'assegno divorzile all'altro, che non abbia tempestivamente proposto la relativa richiesta, non può considerarsi domanda giudiziale,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3925 del 12 marzo 2012
«Nel giudizio di divorzio, la domanda di assegno deve essere proposta nel rispetto degli istituti processuali propri di quel rito, quindi dovendo essere necessariamente contenuta nell'atto introduttivo del giudizio ovvero nella comparsa di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4615 del 7 maggio 1998
«Nel procedimento per lo scioglimento degli effetti civili del matrimonio, la domanda per l'attribuzione dell'assegno divorzile (art. 5, quarto comma, legge 898/70) ne presuppone la tempestiva proposizione secondo le ordinarie norme processuali,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4903 del 10 marzo 2004
«All'esito delle modifiche apportate, all'art. 4 della legge 1° dicembre 1970, n. 898, dall'art. 8 della legge 6 marzo 1987 (applicabili anche in tema di separazione giudiziale dei coniugi, in virtù e nei limiti della disposizione di cui all'art....»
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Cassazione penale, sentenza n. 3426 del 26 gennaio 2009
«In tema di reati contro la famiglia, il delitto previsto dall'art. 12 sexies della L. 1° dicembre 1970, n. 898, si configura per il semplice inadempimento dell'obbligo di corresponsione dell'assegno nella misura disposta dal giudice in sede di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16789 del 17 luglio 2009
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 5, comma sesto, della legge 1° dicembre 1970, n. 898, sollevata in relazione agli artt. 29, 3, 31 Cost., nella parte in cui contempla il diritto all'assegno per il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5434 del 29 febbraio 2008
«In tema di divorzio, è manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 5, sesto comma, della legge 1º dicembre 1970, n. 898, nella parte in cui consente di assoggettare all'obbligo di corrispondere l'assegno anche il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10791 del 4 novembre 1997
«La ratio legis ed il tenore letterale della norma di cui al secondo comma dell'art. 6 della legge n. 898 del 1970, come sostituito dall'art. 11 della legge n. 74 del 1987 (a mente del quale il tribunale, pronunciando lo scioglimento o la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6312 del 22 giugno 1999
«Nella materia dell'affidamento di figli minori, in cui il giudice della separazione e del divorzio devono attenersi al criterio fondamentale dell'interesse della prole, la circostanza che uno dei genitori risieda all'estero non limita di per sè...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 259 del 20 gennaio 1978
«Nell'ipotesi di separazione tra i coniugi o di divorzio, anche il coniuge non affidatario ha il dovere di vigilare e collaborare allo sviluppo fisico e psichico del figlio; ne consegue che il giudice, pur avendo in materia un potere discrezionale,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11138 del 13 dicembre 1996
«In tema di divorzio, l'obbligo del genitore affidatario di provvedere, pur con il concorso dell'altro ex coniuge, il mantenimento dei figli minori è tendenzialmente illimitato, in quanto l'affidatario medesimo deve permanentemente sopportare le...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3777 del 11 giugno 1981
«In tema di divorzio, il preventivo accordo con cui gli interessati stabiliscono, in costanza di matrimonio, il relativo regime giuridico, anche in riferimento ai figli minori, convenendone l'immodificabilità per un dato periodo di tempo, è...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 19238 del 16 dicembre 2003
«In tema di redditi prodotti in forma associata, qualora nel corso di un esercizio sociale di una società di persone si sia verificato il mutamento della compagine sociale, con il subentro di un socio nella posizione giuridica di un altro, i...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 12953 del 23 maggio 2017
«Dopo la riforma del diritto societario, attuata dal D.Lgs. n. 6/2003, qualora all'estinzione della società, di persone o di capitali, conseguente alla cancellazione dal Registro delle imprese, non corrisponda il venir meno di ogni rapporto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9238 del 23 ottobre 1996
«Quando nel corso di una fase di impugnazione di capo della sentenza di divorzio — passata in giudicato quanto alla cessazione degli effetti civili del matrimonio — relativo alla quantificazione della misura dell'assegno stabilito, per il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4969 del 15 novembre 1977
«Nel procedimento di divorzio, il riconoscimento del diritto di un coniuge ad ottenere, ai sensi dell'art. 6 della L. 1° dicembre 1970, n. 898, un concorso dell'altro coniuge nelle spese di mantenimento del figlio maggiorenne, che non sia ancora in...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11297 del 28 ottobre 1995
«Anche nel vigore della L. 6 marzo 1987, n. 74, il cui art. 11 ha sostituito l'art. 6 della L. 1 dicembre 1970, n. 898, la disposizione del comma 6 di quest'ultima norma, in tema di assegnazione della casa familiare, non attribuisce al giudice il...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4089 del 28 aprile 1987
«La disposizione dell'art. 155, quarto comma, c.c. (nel testo novellato con la L. 19 maggio 1975, n. 151), che attribuisce al giudice della separazione personale il potere di assegnare l'abitazione della casa familiare al coniuge cui vengono...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9163 del 30 agosto 1995
«In tema di separazione e di divorzio, sia l'art. 155, quarto comma, c.c., sia l'art. 6, sesto comma, della L. n. 898 del 1970, nel testo sostituito dall'art. 11 della L. n. 74 del 1987, nel prevedere l'assegnazione della casa familiare, non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4620 del 26 aprile 1991
«In tema di divorzio, l'art. 6 sesto comma della L. 1 dicembre 1970, n. 898, nel testo introdotto dall'art. 11 della L. 6 marzo 1987, n. 74, il quale contempla la possibilità di attribuire l'abitazione della casa familiare, oltre che al genitore...»