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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 37372 del 10 novembre 2006
«In tema di autorizzazione all'intercettazione di comunicazioni telefoniche disposte ai sensi dell'art. 13 del D.L. 13 maggio 1991 n. 152, conv. con L. 12 luglio 1991 n. 203, l'emissione del decreto da parte di G.i.p. incompetente è priva di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 6 del 8 maggio 2000
«Ai fini dell'acquisizione dei tabulati contenenti i dati esterni identificativi delle comunicazioni telefoniche conservati in archivi informatici dal gestore del servizio è sufficiente il decreto motivato dell'autorita giudiziaria, non essendo...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 17 del 21 settembre 2000
«Il vizio di motivazione di un'ordinanza dibattimentale diversa da quella dichiarativa della contumacia non può mai tradursi in una ragione di nullità del giudizio, specie quando il giudice abbia ribadito la decisione dibattimentale con la sentenza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1831 del 10 giugno 1998
«Ai fini della individuazione delle condizioni e dei limiti di ammissibilità delle intercettazioni di comunicazioni tra presenti, rientrano nel concetto di privata dimora tutti quei luoghi che, oltre all'abitazione, assolvano alla funzione di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3133 del 12 marzo 1998
«I limiti imposti dall'art. 270 c.p.p., circa l'utilizzabilità dei risultati di intercettazioni in procedimenti diversi da quelli nei quali sono state disposte, riguardano l'utilizzabilità come elementi di prova, ma non precludono la possibilità di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, ordinanza n. 10772 del 9 marzo 2004
«In tema di disposizioni per l'attuazione dell'art. 68 della Costituzione, con riferimento alla disciplina sulla utilizzabilità delle intercettazioni, delle conversazioni o delle comunicazioni, l'espressione «alle quali hanno preso parte membri del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 46056 del 12 dicembre 2008
«In tema di intercettazioni di conversazioni o comunicazioni, è legittima la motivazione "per relationem" dei decreti autorizzativi quando in essi il giudice faccia richiamo alle richieste del P.M. ed alle relazioni di servizio della polizia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 32667 del 1 ottobre 2002
«È legittima la motivazione per relationem dei provvedimenti adottati dal giudice in materia di intercettazione di comunicazioni quando l'atto al quale si fa riferimento sia a sua volta congruamente motivato, nonché conosciuto o conoscibile...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 42792 del 28 novembre 2001
«In tema di impugnazioni, allorché sia dedotto, mediante ricorso per cassazione, un error in procedendo ai sensi dell'art. 606, comma 1, lett. c) c.p.p., la corte di cassazione è giudice anche del fatto e, per risolvere la relativa questione, può...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1625 del 15 gennaio 2003
«In materia di intercettazioni telefoniche e ambientali disposte nell'ambito di procedimenti riguardanti delitti di criminalità organizzata, la motivazione del decreto autorizzativo del Gip in ordine al presupposto dei «sufficienti indizi di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1495 del 4 maggio 1998
«È legittimo il provvedimento del Gip di autorizzazione ad eseguire intercettazioni telefoniche che sia motivato per relationem rispetto alle richieste del P.M. o alle informazioni di polizia, purché il giudice non si limiti a un mero rinvio, ma,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 788 del 6 aprile 1998
«La mancanza di trasmissione al Gip dei decreti autorizzativi delle intercettazioni telefoniche (esistenti e regolari) costituisce una irregolarità che va eccepita immediatamente, con richiesta di riesame, per consentire alla difesa di verificare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5415 del 11 maggio 1995
«Il limite di durata apposto dall'art. 267, comma terzo, c.p.p., alle operazioni di intercettazione telefonica riguarda, non soltanto quelle direttamente disposte dal P.M., senza previa autorizzazione e salvo convalida, ma anche quelle autorizzate...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1868 del 21 maggio 1993
«Durante le indagini preliminari nessuno assume la qualità di testimone: al pubblico ministero sono fornite solo informazioni o dichiarazioni (artt. 362 e 500 c.p.p.; art. 371 bis c.p.). Pertanto, non si applicano le regole stabilite dall'art. 499...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7671 del 23 febbraio 2001
«Ai fini della configurabilità dell'ipotesi delittuosa di intermediazione nel sequestro di persona a scopo di estorsione, prevista dall'art. 1, comma 4, D.L. n. 8 del 1991, convertito in legge n. 82 del 1991, è sufficiente qualsiasi comportamento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35043 del 18 settembre 2007
«In tema di inutilizzabilità dei risultati di intercettazioni telefoniche disposte in altri procedimenti ed acquisite al procedimento in corso è onere della parte produrre al giudice gli elementi dai quali si desume l'eccepita inutilizzabilità....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3642 del 29 ottobre 1998
«In materia di divieto di utilizzazione delle intercettazioni di conversazioni o comunicazioni, occorre distinguere tra la possibile violazione di norme che rendono di per sè stesse illegittime le intercettazioni, come mezzo di indagine (nella...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 32469 del 25 agosto 2005
«I «casi di urgenza» che abilitano il pubblico ministero ad emettere il decreto di intercettazione di conversazione o comunicazioni a norma dell'art. 267, comma 2, c.p.p. comprendono, di norma, le «eccezionali ragioni di urgenza» che legittimano,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6015 del 25 giugno 2001
«L'invalidità dell'interrogatorio di garanzia (nella specie derivante da mancato avviso ad uno dei due difensori di fiducia dell'imputato), equivale, ai fini di cui all'art. 302 c.p.p., ad omessa effettuazione dell'interrogatorio stesso. Ne...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10166 del 14 marzo 2011
«In tema di limiti di utilizzazione di intercettazioni telefoniche in altri procedimenti, qualora le registrazioni non rappresentino una conversazione su circostanze relative al fatto reato per cui siano state disposte, ma una comunicazione che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9185 del 8 marzo 2012
«I risultati delle intercettazioni disposte per agevolare le ricerche di latitanti possono essere utilizzati a fini probatori, stante l'espresso rinvio operato dall'art. 295, comma terzo, all'art. 270 cod. proc. pen., rinvio che ha un senso solo se...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12717 del 29 maggio 2009
«Al fine di riscontrare il presupposto dei “gravi elementi di fondatezza dell'azione disciplinare” per l'adozione della misura cautelare del trasferimento d'ufficio, nel corso di un procedimento disciplinare per addebiti punibili con una sanzione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 31402 del 19 agosto 2005
«Ai fini dell'applicabilità della disciplina dettata dall'art. 270 c.p.p. per l'utilizzazione dei risultati di intercettazioni disposte nell'ambito di procedimenti diversi, debbono ritenersi tali solo quelli in cui le indagini non siano tra loro...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 30996 del 6 settembre 2002
«Il mancato deposito, contestualmente all'avviso di conclusione delle indagini preliminari, degli atti relativi alle intercettazioni telefoniche non determina l'inutilizzabilità delle stesse, allorché si tratti di intercettazioni disposte in un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33187 del 4 settembre 2001
«In tema di limiti di utilizzazione di intercettazioni telefoniche in altri procedimenti, anche quando le registrazioni non rappresentano una conversazione su circostanze relative al fatto-reato per cui siano state disposte, ma una comunicazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 790 del 22 gennaio 2000
«Deve escludersi che possa dar luogo a inutilizzabilità dei risultati di intercettazioni in processo diverso da quello in cui le intercettazioni stesse sono state disposte il mancato deposito, in violazione dell'art. 270, comma 2, c.p.p., dei...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4408 del 15 aprile 1998
«In tema di diritto transitorio, l'individuazione dei requisiti e dei presupposti legittimanti i mezzi di ricerca della prova e l'utilizzazione dei relativi elementi è regolata dal principio tempus regit actum e, quindi, dalla regola della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2502 del 4 giugno 1996
«Non rientra nel divieto di cui all'art. 270 c.p.p. l'utilizzazione, quale notizia di un diverso illecito penale e come punto di partenza per le relative indagini ed acquisizioni probatorie, delle intercettazioni di conversazioni o comunicazioni...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8670 del 23 settembre 1993
«Le limitazioni probatorie, in tema di intercettazioni telefoniche da utilizzare in altri procedimenti, non valgono allorquando la bobina della registrazione viene ad essere essa stessa corpo di reato. (Nella specie, erano state disposte...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 603 del 11 maggio 1992
«Ai fini dell'utilizzazione dei risultati delle intercettazioni in procedimenti diversi da quelli nei quali sono state disposte, il presupposto della indispensabilità per l'accertamento di delitti per i quali è obbligatorio l'arresto in flagranza,...»