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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4265 del 7 aprile 1998
«In tema di istruzione dibattimentale, le disposizioni di cui all'art. 6, L. 7 agosto 1997, n. 267, che contengono la disciplina transitoria della nuova normativa posta dall'art. 513, c.p.p., in ordine alla lettura delle dichiarazioni rese...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 16422 del 24 aprile 2007
«Il principio di correlazione tra sentenza e accusa contestata (articolo 521 del c.p.p.) è violato soltanto quando il fatto ritenuto in sentenza si trovi rispetto a quello contenuto in rapporto di eterogeneità o di incompatibilità sostanziale, nel...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42993 del 18 novembre 2008
«Nel giudizio di legittimità il sindacato sulla correttezza del procedimento indiziario non può consistere nella rivalutazione della gravità, della precisione e della concordanza degli indizi, in quanto ciò comporterebbe inevitabilmente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6753 del 13 gennaio 1998
«Affinché il giudice di appello possa procedere alla rinnovazione dell'istruzione dibattimentale è necessario che la relativa richiesta sia avanzata nelle forme di cui all'art. 603, primo comma, c.p.p. e che il giudice ritenga, nella sua...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 36551 del 13 ottobre 2010
«In tema di correlazione tra imputazione contestata e sentenza, per aversi mutamento del fatto occorre una trasformazione radicale, nei suoi elementi essenziali, della fattispecie concreta nella quale si riassume l'ipotesi astratta prevista dalla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 23455 del 28 maggio 2003
«È legittimo il provvedimento con cui il giudice dell'udienza preliminare, al di fuori di quest'ultima (nella specie dopo una settimana), integri il dispositivo di sentenza con l'indicazione di un termine, per il deposito della motivazione, più...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1708 del 14 febbraio 2000
«Il giudice dibattimentale non può trasmettere gli atti al pubblico ministero sul rilievo che il fatto commesso dall'imputato è diverso da quello contestatogli e, nello stesso tempo, assolvere da quest'ultimo l'imputato, giacché il successivo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 44524 del 28 novembre 2008
«L'acquisizione documentale, a richiesta di parte, nel corso della discussione dibattimentale obbliga alla rinnovazione della discussione, a pena di nullità d'ordine generale, anche della sentenza. (In motivazione, la S.C. ha precisato che alle...»
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Cassazione penale, Sez. II, ordinanza n. 3701 del 30 ottobre 1995
«La decisione emessa in camera di consiglio può essere resa anche dopo l'udienza, riferendosi l'art. 525 c.p.p., che prescrive l'immediatezza della deliberazione, esclusivamente alle sentenze pronunciate a seguito di dibattimento. (Nella specie la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9984 del 8 novembre 1993
«La pubblicazione (art. 545 c.p.p.) e il deposito (art. 548 c.p.p.) della sentenza hanno finalità diverse. La prima conclude la fase della deliberazione in camera di consiglio e consacra la decisione definitiva non più modificabile, il secondo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42509 del 14 novembre 2008
«In tema di nullità, nel caso in cui il giudice collegiale di appello che ha disposto l'acquisizione della prova sia diverso dal collegio che ha proceduto all'assunzione della prova e alla deliberazione, non sussiste alcuna violazione del principio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9151 del 16 luglio 1999
«Atteso il carattere eccezionale della rinnovazione dell'istruzione dibattimentale in appello, il mancato accoglimento della richiesta volta ad ottenere detta rinnovazione in tanto può essere censurato in sede di legittimità in quanto risulti...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 36642 del 11 ottobre 2005
«È censurabile per difetto di motivazione la sentenza di assoluzione pronunciata ai sensi dell'art. 530, comma 2, c.p.p., nella quale non si indichino ragioni atte a giustificare il mancato accoglimento della sollecitazione rivolta dal pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9357 del 13 agosto 1998
«In presenza di una sentenza di assoluzione recante, nel dispositivo, la formula «il fatto non è previsto dalla legge come reato» ma caratterizzata, nella motivazione, anche dalla presenza di ampie ed analitiche argomentazioni volte a dimostrare,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3445 del 3 aprile 1995
«È configurabile il reato di appropriazione indebita aggravata ai sensi dell'art. 61 n. 11 c.p., e non di appropriazione indebita di uso, nel caso in cui l'amministratore e i soci di maggioranza, avvalendosi della loro posizione di ingerenza e di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5356 del 6 maggio 1992
«Nell'ipotesi di censura sulla logicità della motivazione fornita in ordine al dubbio sulla sufficienza della prova, ovvero, sul bilanciamento degli elementi probatori, vanno ribaditi i limiti alla cognizione della Corte di cassazione in tema di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14699 del 23 dicembre 1999
«L'interesse all'impugnazione, sebbene non possa essere confinato nell'area dei soli pregiudizi penali derivanti dal provvedimento giurisdizionale, non può neppure essere concepito come aspirazione soggettiva al conseguimento di una pronuncia dalla...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2110 del 23 febbraio 1996
«Il delitto di calunnia può essere commesso non solo nella forma diretta, cioè attraverso una denuncia presentata all'autorità giudiziaria, ma anche in forma indiretta, cioè attraverso una segnalazione del fatto-reato a un'altra autorità che a...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11302 del 1 ottobre 1999
«La omessa indicazione dei criteri di determinazione della pena, anche nel caso che riguardi più reati unificati nella continuazione, non configura una nullità di ordine generale; neppure configura una nullità specifica, giacché il precetto di cui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9412 del 22 luglio 1997
«Con riferimento alla liquidazione delle spese di costituzione di parte civile, la determinazione degli onorari di avvocato, delle competenze di procuratore e delle spese, nei limiti minimi e massimi della tariffa e in relazione al numero e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 36549 del 24 settembre 2008
«In tema di termini per il deposito della sentenza, il giudice che ritenga di avvalersi del termine superiore a giorni quindici, previsto dall'art. 544, comma secondo, c.p.p. per i casi di particolare complessità nella stesura della motivazione, ha...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4 del 17 giugno 1997
«Qualora il giudice ritardi il deposito della motivazione della sentenza, senza aver preventivamente indicato un termine nel dispositivo letto in udienza, ai sensi dell'art. 544, comma 3, c.p.p., il termine di impugnazione è quello di trenta giorni...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11499 del 12 marzo 2003
«In tema di computo dei termini processuali, ai fini della tempestività della proposizione dell'impugnazione - nel caso di imputato presente al dibattimento e di sentenza emessa con la sola lettura del dispositivo e riserva del deposito della...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12665 del 22 dicembre 1993
«Il provvedimento di sospensione del magistrato dalle funzioni e dallo stipendio, adottato ai sensi dell'art. 31, terzo comma del R.D.L. 31 maggio 1946, n. 511, in relazione all'art. 58 del D.P.R. 16 settembre 1958, n. 916, pur avendo una funzione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12158 del 28 marzo 2002
«Non è affetta da nullità la sentenza la cui motivazione sia stata estesa da giudice di pace in tirocinio, che sia persona diversa dal magistrato onorario, il quale ha diretto il dibattimento e letto il dispositivo, atteso che l'atto decisionale è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9620 del 4 settembre 1998
«Il presidente del collegio può redigere personalmente la motivazione della sentenza o designare un estensore tra i componenti del collegio e tale potere gli deriva dalla sua qualità nell'ambito del collegio giudicante, indipendentemente dalle...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 21383 del 25 maggio 2001
«Nel caso in cui il giudice riporti nella motivazione della propria decisione la massima della Corte di cassazione relativa al precedente giurisprudenziale, con enunciazione del principio giuridico formulato e con la esposizione delle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8090 del 3 aprile 2013
«Ai sensi degli artt. 1 e 18 della legge 24 dicembre 1969, n. 990 (applicabile "ratione temporis") l'azione diretta, spettante al danneggiato da un sinistro stradale nei confronti dell'assicuratore del responsabile, è ammessa anche per i sinistri...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10163 del 12 marzo 2002
«In tema di vizio della motivazione, la possibilità di procedere all'integrazione delle sentenze di primo e secondo grado, così da farle confluire in un prodotto unico cui il giudice di legittimità deve fare riferimento, richiede che le due...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6674 del 9 luglio 1997
«In tema di pubblicazione della sentenza, nell'ipotesi di contestuale redazione del dispositivo e della motivazione, è legittimo, sull'accordo delle parti, “dare per letta” la motivazione, con la conseguenza che il termine per la impugnazione...»