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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6128 del 19 ottobre 1983
«Qualora l'opposizione a decreto ingiuntivo sia soggetta al rito delle controversie di lavoro, e debba quindi essere proposta con ricorso, a norma dell'art. 415 c.p.c., il tempestivo deposito del ricorso in opposizione nel termine di venti giorni...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14225 del 17 dicembre 1999
«Sussiste continenza di cause tra l'opposizione a decreto ingiuntivo per mancanza causale del titolo di credito in base al quale detto provvedimento è stato ottenuto, con contrapposta riconvenzionale dell'opposto per la condanna dell'opponente al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2421 del 3 febbraio 2006
«L'opposizione a decreto ingiuntivo dà luogo ad un ordinario giudizio di cognizione, nel quale il giudice deve accertare la fondatezza della pretesa fatta valere dall'opposto, che assume la posizione sostanziale di attore, mentre l'opponente, il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7539 del 12 aprile 2005
«Nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo l'opponente assume la veste sostanziale di convenuto e, quindi, l'eccezione con la quale deduce la nullità delle clausole del contratto posto a base del provvedimento monitorio non costituisce una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6421 del 22 aprile 2003
«Nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, solo da un punto di vista formale l'opponente assume la posizione di attore e l'opposto quella di convenuto, perché è il creditore ad avere veste sostanziale di attore ed a soggiacere ai...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11417 del 17 novembre 1997
«L'opposizione al decreto ingiuntivo si configura come atto introduttivo di un giudizio ordinario di cognizione, nel quale il giudice deve accertare la fondatezza della pretesa fatta valere dall'ingiungente opposto (che ha posizione sostanziale di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4286 del 4 maggio 1994
«Poiché l'opposizione a decreto ingiuntivo trasforma il procedimento per ingiunzione in un giudizio a cognizione ordinaria, nel quale il creditore opposto riveste la qualità di attore ed il debitore opponente quella di convenuto, rispetto alla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13272 del 16 luglio 2004
«In tema di procedimento di ingiunzione, l'opponente-debitore, che mantiene la posizione naturale di convenuto — qualora intenda chiamare in causa un terzo — ha l'onere di chiederne l'autorizzazione al giudice, a pena di decadenza con l'atto di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8718 del 27 giugno 2000
«In tema di procedimento per ingiunzione, per effetto dell'opposizione non si verifica alcuna inversione della posizione sostanziale delle parti nel giudizio contenzioso, nel senso che il creditore mantiene la veste di attore, l'opponente quella di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9685 del 21 maggio 2004
«Nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo — nel quale attore in senso formale è l'opponente, che propone le sue domande nella forma dell'atto di citazione (art. 645 c.p.c.), e, quindi, con il rispetto dei requisiti di contenuto indicati...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4837 del 18 maggio 1994
«Nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo spettano all'opposto tutti i poteri che il codice di rito ricollega alla posizione processuale di convenuto, compreso quello di proporre domanda riconvenzionale, a fondamento della quale può essere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6202 del 29 marzo 2004
«Nell'ordinario giudizio di cognizione che si instaura a seguito dell'opposizione a decreto ingiuntivo, solo l'opponente, nella sua sostanziale posizione di convenuto, può proporre domande riconvenzionali, mentre l'opposto, rivestendo la qualità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18205 del 3 luglio 2008
«Il decreto ingiuntivo divenuto inoppugnabile, che sia stato ottenuto dal creditore per una frazione soltanto del suo credito, non produce alcun effetto di giudicato (né interno, trattandosi di diverso processo, né esterno od implicito, vertendosi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 986 del 16 gennaio 2009
«La differenza tra la disciplina ordinaria della convalida della licenza per finita locazione (art. 657 e ss. cod. proc. civ.) e quella speciale (art. 30 della legge n. 392 del 1978) della convalida della licenza data in base a disdetta motivata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2908 del 28 luglio 1975
«Tanto la licenza per finita locazione che lo sfratto per morosità sono intimazioni del locatore o del concedente per la formazione del titolo esecutivo mediante il procedimento per convalida; l'intimazione convalidata, in assenza o senza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6862 del 16 dicembre 1988
«Non sussiste litispendenza — la quale va accertata con riguardo alla situazione processuale esistente al momento della pronuncia — nel caso in cui il locatore, dopo aver richiesto la restituzione dell'immobile ad una certa data per finita...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 878 del 14 aprile 1964
«Qualora il locatore convenga in giudizio il conduttore per la licenza per finita locazione, in mancanza di eccezioni da parte del conduttore-convenuto, sull'esistenza e sulla durata del contratto, il locatore-attore non è tenuto a fornire nessuna...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5540 del 5 aprile 2012
«In tema di locazione di immobili urbani, il conduttore che, convenuto in un giudizio di sfratto per morosità, abbia richiesto la concessione del cd. "termine di grazia", manifesta implicitamente, per ciò solo, una volontà incompatibile con quella...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19772 del 23 dicembre 2003
«In tema di locazione di immobili urbani, il conduttore che, convenuto in un giudizio di sfratto per morosità, abbia richiesto in via subordinata la concessione del c.d. «termine di grazia», manifesta implicitamente una prevalente volontà solutoria...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1713 del 11 luglio 1967
«In un procedimento di licenza per finita locazione, convalidata per effetto di mancata comparizione dell'intimato, non può farsi luogo a condanna nelle spese, perché la dichiarazione di diritto non viene pronunciata in dipendenza di un fatto del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25393 del 3 dicembre 2009
«In tema di locazione, qualora il conduttore, convenuto in giudizio per la convalida di sfratto per morosità, contesti il fondamento dell'intimazione e proponga a sua volta domanda riconvenzionale, pur chiedendo e ottenendo termine di grazia e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1777 del 9 marzo 1983
«L'ordinanza di rilascio dell'immobile locato, con riserva delle eccezioni del convenuto, emessa ex art. 665 c.p.c. nelle condizioni di legge, non ha efficacia sostanziale di giudicato, non risolvendo in modo definitivo un contrasto intorno ai...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1917 del 4 marzo 1997
«È manifestamente infondata l'eccezione di incostituzionalità per contrasto con gli artt. 3 e 24 Cost. dell'art. 665 c.p.c. che dispone l'inoppugnabilità dell'ordinanza provvisoria di rilascio perché le eccezioni del convenuto sulla fondatezza del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4319 del 22 aprile 1991
«L'ordinanza di rilascio ex art. 665 c.p.c. conserva efficacia di titolo esecutivo anche nel caso di estinzione del successivo processo di cognizione, restando onere del convenuto iniziare un nuovo giudizio per dimostrare l'infondatezza della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2978 del 24 marzo 1983
«Nel procedimento di convalida di licenza o di sfratto di cui agli artt. 657 e ss. c.p.c., l'ordinanza di rilascio del bene locato con riserva delle eccezioni del convenuto, resa a norma dell'art. 665 c.p.c., pur costituendo titolo esecutivo, ha...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3228 del 11 ottobre 1968
«Nel procedimento per convalida di sfratto, l'ordinanza di rilascio, con riserva delle eccezioni del convenuto, che sia stata pronunciata dal giudice fuori udienza, va comunicata a cura del cancelliere, a sensi degli artt. 136 e 176 c.p.c., alle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15363 del 1 dicembre 2000
«L'ordinanza di convalida dello sfratto, che il giudice adito emette nonostante la comparizione e l'opposizione dell'intimato, rinviando la causa per il prosieguo con riserva delle eccezioni del convenuto, fissando la data per il rilascio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4124 del 9 dicembre 1974
«L'ordinanza con la quale, ritenuta la sussistenza di gravi motivi in contrario, il pretore non accoglie l'istanza del locatore diretta ad ottenere il provvedimento di rilascio con riserva delle eccezioni del convenuto, non è impugnabile con...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3696 del 9 marzo 2012
«Nel procedimento per convalida di sfratto o finita locazione l'intimato, che non ha l'onere di costituirsi in cancelleria potendosi presentare all'udienza fissata per la convalida anche personalmente, con la memoria integrativa depositata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2619 del 30 marzo 1990
«In tema di procedimento di convalida di sfratto, emessa dal giudice ordinanza di rilascio con riserva delle eccezioni del convenuto ai sensi dell'art. 665 c.p.c., la mancata riassunzione del giudizio nel termine perentorio fissato ai sensi...»