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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4675 del 9 maggio 1996
«In caso di annullamento parziale da parte della Corte di cassazione che abbia ad oggetto statuizioni diverse ed autonome rispetto al riconoscimento dell'esistenza del fatto-reato e della responsabilità dell'imputato, non può più essere dichiarata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11206 del 9 novembre 1994
«L'espressione condanna è usata per qualificare l'intero provvedimento giurisdizionale, che comprende il riconoscimento della responsabilità dell'imputato in ordine ad un determinato reato e l'applicazione della pena relativa al medesimo. Ne...»
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Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 3036 del 3 ottobre 1996
«Il giudicato implicito sta a significare che l'efficacia vincolante del decisum si estende oltreché ai fatti di cui è stata specificatamente accertata la presenza o la mancanza, anche a quegli altri fatti la cui esistenza o inesistenza funge da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16259 del 9 aprile 2013
«Il principio del "ne bis in idem" non è applicabile in relazione al provvedimento cautelare emesso ai sensi dell'art. 282 ter c.p.p. il cui contenuto contrasta con quello di un ordine di protezione contro gli abusi familiari precedentemente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5099 del 31 gennaio 2013
«Non è deducibile dinanzi alla Corte di cassazione la violazione del divieto del "ne bis in idem", in quanto è precluso, in sede di legittimità, l'accertamento del fatto, necessario per verificare la preclusione derivante dalla coesistenza di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4796 del 7 febbraio 2012
«La preclusione del giudicato assolutorio, modulandosi sul dato formale dell'imputazione, involge tutto l'arco temporale della contestazione della permanenza, dal termine iniziale fino a quello finale se indicato, ovvero, nel caso di contestazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 43806 del 24 novembre 2008
«In tema di applicazione di misure cautelari reali il principio del ne bis in idem è ostativo alla reiterazione della stessa misura solo quando l'autorità procedente sia chiamata a riesaminare nel merito quegli elementi che già siano stati ritenuti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6521 del 28 gennaio 1998
«Non costituisce violazione del principio ne bis in idem la rilevanza data a una sentenza di condanna emessa nei confronti del proposto che già abbia costituito il presupposto di una misura di prevenzione precedentemente inflitta, quando la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 19491 del 16 ottobre 1997
«Nei delitti associativi l'effetto interruttivo della permanenza del reato deve ricollegarsi alla sentenza, anche non irrevocabile, che accerti la responsabilità dell'imputato, da ciò conseguendo che la porzione di condotta illecita successiva a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1316 del 30 maggio 1995
«È illegittima l'emissione del decreto di rinvio a giudizio dell'imputato da parte della corte militare d'appello, investita a seguito di impugnazione del P.M. avverso sentenza di non luogo a procedere emessa, ai sensi degli artt. 442 e 529 c.p.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3586 del 7 febbraio 1994
«La regola del ne bis in idem presenta carattere generale essendo connaturata alla stessa ratio dell'ordinamento processuale e, pertanto, con i dovuti adattamenti, è applicabile alle procedure di cognizione e di esecuzione, al processum libertatis...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 26725 del 19 giugno 2013
«In tema di associazione per delinquere di stampo mafioso, non può invocarsi il principio del "ne bis in idem" quando la partecipazione all'associazione venga desunta anche dalla commissione di altro reato per il quale sia già intervenuta condanna...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7953 del 7 luglio 1998
«Il principio del ne bis in idem statuito dall'art. 649 c.p.p. postula una preclusione derivante dal giudicato formatosi per l'eadem res e l'eadem persona, e presuppone la produzione innanzi al giudice di merito della sentenza irrevocabile, per il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 459 del 24 gennaio 1997
«Per medesimo fatto, ai fini dell'applicazione del principio del ne bis in idem di cui all'art. 649 c.p.p., deve intendersi identità degli elementi costitutivi del reato, e cioè di condotta, evento e nesso causale, considerati non solo nella loro...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3116 del 15 marzo 1994
«Attesa la non necessaria coincidenza tra fatto in senso naturalistico e fatto in senso giuridico, può verificarsi che all'unicità di un determinato fatto storico faccia riscontro una pluralità di fatti giuridici. Ciò è quanto si verifica nel...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3986 del 2 febbraio 1998
«In tema di misure cautelari la preesistenza di una diversa decisione da parte del Gip non integra il cd. giudicato cautelare; questo si forma solo a seguito di giudizio impugnatorio e quindi di pronunce emesse dalla Corte di cassazione o dal...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 445 del 15 gennaio 1998
«In tema di ricorso per Cassazione non è più consentita la presentazione in Cassazione di “nuovi documenti”, quanto meno nel senso dell'irricevibilità di quei documenti che la parte non ha depositato tempestivamente nella sede di merito, giacché il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22033 del 19 maggio 2003
«Qualora i motivi di ricorso per cassazione siano stati sottoscritti solo dall'imputato, l'avviso di udienza è legittimamente comunicato all'avvocato cassazionista che ha assistito la parte nell'ultimo giudizio (art. 613, comma 2 c.p.p.), a nulla...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14380 del 21 dicembre 1999
«Nel giudizio di Cassazione, se solo uno dei due difensori nominati dal ricorrente ha sottoscritto il ricorso e/o gli eventuali motivi nuovi, si deve ritenere che l'altro non abbia dato esecuzione all'incarico ricevuto, in quanto l'importanza della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 389 del 14 gennaio 1998
«In tema di false dichiarazioni a pubblico ufficiale (art. 495 c.p.) è affetta da vizio logico di motivazione la sentenza che escluda l'elemento psicologico del reato per ignoranza da parte dell'imputato di una precedente sentenza dichiarativa di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5854 del 31 ottobre 1986
«Nel giudizio d'opposizione avverso la sentenza dichiarativa del fallimento, il pubblico ministero, pur non essendo parte necessaria, ha facoltà di intervenire e di prendere conclusioni, fermo restando che tali conclusioni, come quelle delle altre...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11431 del 12 novembre 1998
«Il conferimento di una procura ai propri difensori da parte di lavoratori di un'impresa istante per il concordato preventivo mediante apposizione in calce ad una memoria illustrativa diretta al tribunale fallimentare, pur conservando, in astratto,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13582 del 4 dicembre 1999
«In tema di concordato preventivo, dopo la manifestazione di voto da parte dei creditori ai sensi dell'art. 175 legge fallimentare, e in caso di mancata approvazione della proposta di concordato, il debitore non ha più la possibilità di formulare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6901 del 22 marzo 2010
«In tema di concordato preventivo, l'art. 177 della legge fall., nella parte in cui, anche nel testo modificato dal d.l.vo n. 5 del 2006, non riconosce ai creditori privilegiati il diritto di voto sulla proposta concordataria, conferma - per il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3521 del 24 marzo 2000
«In tema di concordato preventivo, nel procedimento di reclamo promosso dal debitore concordatario avverso il provvedimento del giudice delegato dichiarativo del mancato conseguimento delle maggioranze richieste, ex art. 177 l. fall., per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13282 del 5 ottobre 2000
«Nella procedura di concordato preventivo, ai creditori che non abbiano partecipato all'adunanza prevista dagli artt. 174 ss. l. fall. (sede preposta naturaliter alla risoluzione delle eventuali contestazioni) è consentita, ex art. 178 quarto comma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6715 del 23 maggio 2000
«Nella procedura di concordato preventivo, ai creditori che non hanno partecipato all'adunanza prevista dagli artt. 174 ss. l. fall. per la deliberazione sulla proposta di concordato è consentita l'adesione successiva (art. 178, comma quarto, l....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7152 del 10 giugno 1992
«In sede di omologazione del concordato preventivo, il commissario giudiziale, pur dovendo partecipare necessariamente al procedimento, conserva la posizione giuridica di ausiliare del giudice, e non è portatore di specifici interessi da far...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3535 del 17 febbraio 2006
«Nel giudizio di omologazione del concordato preventivo proposto da una società di persone e non anche dai singoli soci, questi ultimi non assumono la posizione di litisconsorti necessari, né risultando legittimati ad impugnare la sentenza che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12934 del 4 dicembre 1992
«Ai fini dell'omologazione del concordato preventivo è necessario che sussistano tutte le condizioni, di ordine soggettivo ed oggettivo, previste dai numeri da 1 a 4 dell'art. 181 legge fall., mentre per il rigetto dell'istanza è sufficiente il...»