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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 15856 del 13 agosto 2004
«In tema di prova documentale, l'onere di disconoscere la conformità tra l'originale della scrittura e la copia fotostatica prodotta in giudizio, pur non implicando necessariamente l'uso di formule sacramentali, va assolto mediante una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 547 del 21 gennaio 1999
«In base all'art. 2732 c.c. alla parte che abbia reso confessione non è concesso di poter fornire dimostrazione diversa da quella della «revoca» (o invalidità) della confessione stessa in conseguenza di errore di fatto in cui incorse o di violenza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1483 del 10 febbraio 1995
«L'art. 2732 c.c. limita tassativamente alla violenza ed all'errore di fatto le cause di invalidazione della dichiarazione confessoria. Pertanto resta esclusa la possibilità di applicare alla confessione la normativa generale in materia di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4082 del 15 giugno 1988
«L'indicazione del grado di uno dei privilegi generali sui beni mobili, di cui agli artt. 2751 ss. c.c., non fa parte del petitum della domanda diretta al riconoscimento del relativo credito, essendo l'ordine dei privilegi sottratto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20006 del 22 settembre 2010
«Tassa sulla salute), successivamente abrogato, deve essere riconosciuta natura tributaria, ragione per cui deve negarsi l'ammissione, in via privilegiata, al passivo fallimentare dell'importo corrispondente ai sensi dell'art. 2754 c.c. trattandosi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18188 del 9 settembre 2004
«L'annotazione nei registri immobiliari dei negozi dispositivi del grado di ipoteca (al pari degli altri atti dispositivi presi in considerazione, con elencazione non tassativa, dal primo comma dell'art. 2843 c.c.) ha carattere necessario e,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13310 del 6 ottobre 2000
«La pendenza di un procedimento penale per un reato la cui cognizione può influire sulla decisione di un giudizio civile da instaurare per la tutela di un diritto non sospende il decorso della prescrizione del diritti stesso, non rientrando tale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4191 del 19 dicembre 1975
«I casi di sospensione della prescrizione sono tassativamente indicati dalla legge e sono insuscettibili di applicazione analogica e di interpretazione estensiva, in quanto il legislatore regola inderogabilmente le cause di sospensione. Limitandole...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12556 del 19 luglio 2012
«Il decreto che pronunzia l'adozione di persone di maggiore età (art. 314 c.c.) ha natura costitutiva, produce effetti direttamente incidenti sullo "status" dell'adottato ed è connotato dalla stabilità, comprovata dalla circostanza della previsione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5508 del 5 aprile 2012
«L'indicazione dei soggetti a favore dei quali ha luogo la successione per rappresentazione, quale preveduta dagli artt. 467 e 468 c.c., è tassativa, essendo il risultato d'una scelta operata dal legislatore, sicché non è data rappresentazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9116 del 6 giugno 2012
«In materia di servitù di passaggio coattivo, la disposizione dell'art. 1051, quarto comma, c.c., che esenta da detta servitù le case, i cortili, i giardini e le aie ad esse attinenti, contiene un'elencazione tassativa che trova la sua "ratio"...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3190 del 16 gennaio 1997
«Per l'omessa osservanza degli artt. 17, 18 e 19 c.p.p., che contengono la disciplina dei provvedimenti di separazione o di riunione, il codice non prevede alcuna sanzione di nullità né alcun mezzo di impugnazione, sicché, per il principio di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1328 del 10 febbraio 1995
«Nessuna forma d'impugnazione è prevista dal nuovo codice di rito per i provvedimenti di riunione (o di separazione) dei processi. E poiché nel sistema processuale vigente è conservata la regola della tassatività delle impugnazioni, ne deriva che...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4143 del 3 aprile 1998
«Ai fini della perseguibilità d'ufficio dei delitti contro la libertà sessuale, la connessione prevista dall'art. 542 c.p. non si identifica nell'istituto processuale di cui all'art. 12 c.p.p., essendo sufficiente che tra il reato di violenza...»
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Cassazione penale, Sez. II, ordinanza n. 1611 del 11 aprile 1994
«In tema di impugnazione, il provvedimento con il quale il giudice di cognizione ordina la separazione dei procedimenti, mediante stralcio delle posizioni di taluno degli imputati, ha natura ordinatoria e, per il principio di tassatività delle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5953 del 12 giugno 1996
«La separazione dei processi prevista dall'art. 19 c.p.p. attiene all'esercizio di un potere discrezionale del giudice, che nell'interesse superiore della giustizia, previa audizione delle parti, può adottare tale provvedimento, onde consentire la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12775 del 29 marzo 2007
«Stante il principio di tassatività dei mezzi di impugnazione, la sentenza dichiarativa di incompetenza per qualsiasi causa non è impugnabile e non è ricorribile per cassazione, potendo dar luogo soltanto a un conflitto di giurisdizione o di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4386 del 21 gennaio 1995
«Il provvedimento col quale il Gip dichiara la propria incompetenza funzionale in tema di indagini preliminari relative a reati ministeriali nei confronti dei soggetti qualificati (ministri) ovvero dei concorrenti cosiddetti «laici», non è...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4705 del 25 novembre 1996
«Quando, a seguito del proscioglimento all'udienza preliminare per una parte delle contestazioni mosse, i reati per i quali deve essere disposto il rinvio a giudizio sono di competenza di un giudice inferiore, il Gip presso il tribunale deve...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1760 del 11 maggio 1996
«Poiché le regole sulla competenza risultano tassativamente preordinate anche per il processum libertatis, qualora il giudice del dibattimento dichiari la propria incompetenza, ordinando la trasmissione degli atti al pubblico ministero presso il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4367 del 14 agosto 1996
«In considerazione del principio di tassatività dei mezzi di impugnazione, è inammissibile il ricorso avverso la sentenza con la quale il giudice di primo grado, ai sensi dell'art. 23, comma 1, c.p.p., abbia dichiarato la propria incompetenza per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4146 del 19 aprile 1995
«In base al principio di tassatività dei mezzi di impugnazione deve ritenersi inammissibile il ricorso per cassazione avverso la sentenza dichiarativa di incompetenza non essendo previsto alcun mezzo preventivo per regolare la competenza mediante...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 534 del 20 gennaio 1995
«Ai sensi dell'art. 568, comma 2, c.p.p. sono sempre soggetti a ricorso per cassazione, quando non siano altrimenti impugnabili, i provvedimenti con i quali il giudice decide sulla libertà personale e le sentenze, salvo quelle sulla competenza che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 936 del 4 giugno 1997
«Il termine di venti giorni entro il quale il giudice competente può riemettere la misura dopo la dichiarazione di incompetenza di un altro ufficio decorre tassativamente ed esclusivamente dal momento in cui il giudice dichiara formalmente, con...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16668 del 23 aprile 2001
«In tema di riparto delle «attribuzioni» in relazione alla composizione del giudice, il contrasto negativo tra i due giudici del medesimo tribunale nelle due diverse composizioni, collegiale o monocratica, in merito all'ambito delle rispettive...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 164 del 10 gennaio 1998
«In tema di incompatibilità, nel caso in cui, nelle more tra la sentenza di primo grado e la proposizione dell'appello, sia intervenuta la sentenza della Corte costituzionale n. 155 del 1996, che - conformemente a quanto sostenuto dalla difesa...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 16345 del 3 maggio 2012
«Il provvedimento con cui il presidente del tribunale revoca il suo precedente decreto relativo alla decisione sulla dichiarazione di astensione si sottrae, al pari dell'atto revocato, ad ogni forma di gravame, sia per il principio di tassatività...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3774 del 28 gennaio 2000
«In tema di imparzialità del giudice, alla luce degli interventi della Corte costituzionale, l'esigenza di assicurare la terzietà del giudice va estesa anche alla ipotesi in cui il pregiudizio consegua all'esercizio di funzioni in un diverso...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4750 del 7 febbraio 2002
«Il provvedimento con cui il presidente di sezione decide - in vece del presidente del tribunale, competente ex art. 36, comma 3, c.p.p. - in ordine alla dichiarazione di astensione presentata da un giudice della sezione, ha natura meramente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 734 del 23 marzo 2000
«Il decreto presidenziale che decide senza formalità sulla dichiarazione di astensione è sottratto ad ogni forma di gravame, sia per il principio di tassatività delle impugnazioni, sia perché si tratta di provvedimento meramente ordinatorio, di...»