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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 25701 del 25 giugno 2008
«In tema di giudizio di comparazione tra circostanze, il divieto di riconoscere la prevalenza delle attenuanti in caso di riconoscimento della recidiva reiterata sussiste anche con riguardo alle circostanze attenuanti ad effetto speciale....»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9148 del 17 ottobre 1996
«Non esiste incompatibilità fra gli istituti della recidiva e della continuazione, sicché, sussistendone le condizioni, vanno applicati entrambi, praticando sul reato base, se del caso, l'aumento di pena per la recidiva e, quindi, quello per la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 542 del 5 aprile 1995
«La detenzione domiciliare, al pari di altre misure alternative alla detenzione in carcere, ha come finalità il reinserimento sociale del condannato e come presupposto, nel caso previsto dall'art. 47 ter n. 2 della L. 26 luglio 1975, n. 354...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 432 del 5 aprile 1995
«L'amnistia impropria fa cessare l'esecuzione della condanna e le pene accessorie, ma non estingue gli altri effetti penali, tra cui quello della condanna ai fini della recidiva, della dichiarazione di abitualità a delinquere, e della revoca...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 198 del 1 marzo 1993
«L'amnistia impropria, mentre fa cessare l'esecuzione della pena principale, della pena accessoria e delle misure di sicurezza personali, oltre a non estinguere le obbligazioni civili nascenti dal reato — ad eccezione di quelle previste dagli artt....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2794 del 7 luglio 1992
«L'amnistia impropria estingue soltanto le pene accessorie, le misure di sicurezza e gli effetti civili e amministrativi della sentenza di condanna, ma non ha incidenza su altri effetti quali, in particolare, la recidiva, l'abitualità o la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2126 del 15 gennaio 2008
«In tema di prescrizione dei reati contravvenzionali non è consentita la simultanea applicazione di disposizioni introdotte dalla L. 5 dicembre 2005 n. 251 (modifiche al c.p. in materia di attenuanti generiche, di recidiva, di giudizio di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 20309 del 30 aprile 2004
«Ai fini dell'ammissibilità dell'oblazione speciale, la recidiva reiterata, pur in mancanza di una precedente apposita dichiarazione giudiziale dello status di recidivo - dichiarazione che non ha natura costitutiva - è ostativa all'applicazione del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8601 del 23 settembre 1996
«Poiché la sentenza emessa all'esito della procedura di applicazione della pena su richiesta delle parti prevista dagli artt. 444 ss. c.p.p. non ha natura di sentenza di condanna, in essa non può essere identificata la condizione ostativa della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2153 del 25 giugno 1993
«La reiterazione del beneficio della sospensione condizionale della pena non è consentita a favore di chi ne abbia già usufruito due volte, quale che sia la specie e l'entità delle pene sospese inflitte con le due precedenti condanne. Ciò perché la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 34040 del 11 ottobre 2006
«È legittimo il provvedimento con cui il Tribunale di sorveglianza rigetta l'istanza di affidamento in prova al servizio sociale - proposta da un condannato al quale sia stata applicata la recidiva reiterata di cui all'art. 99, comma quarto, c.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3881 del 10 ottobre 2000
«La disciplina della revoca della patente prevista dal nuovo codice della strada è più favorevole all'imputato di quella precedente in quanto, mentre nella vigenza del codice della strada abrogato spettava alla discrezionalità del giudicante...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1265 del 3 maggio 1996
«In tema di reati edilizi la richiesta ed il rilascio della concessione in sanatoria nei casi in cui nei confronti del richiedente sia già intervenuta sentenza definitiva di condanna sono esclusivamente quelli previsti dall'art. 38 comma 3 della L....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 43288 del 23 ottobre 2013
«La decisione di escludere la recidiva non è incompatibile con la fissazione di una pena base superiore ai limiti edittali, neanche se questa è giustificata con la gravità del reato e la personalità del reo, stante l'assenza di automatismi...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 5859 del 15 febbraio 2012
«In tema di recidiva facoltativa, è richiesto al giudice uno specifico dovere di motivazione sia ove egli ritenga sia ove egli escluda la rilevanza della stessa.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 36915 del 22 settembre 2009
«In tema di recidiva facoltativa, il giudice ha l'obbligo di puntuale motivazione soltanto quando esclude la circostanza, non anche quando la ritiene.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 711 del 11 gennaio 2010
«Non vi è obbligo di specifica motivazione, in assenza di specifiche deduzioni difensive, per la decisione di aumento di pena per la recidiva facoltativa nei casi di cui all'art. 99, commi terzo e quarto, c.p., trattandosi di un aggravamento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31546 del 30 luglio 2009
«La disciplina della recidiva reiterata, introdotta dalla L. n. 251 del 2005, si applica ai reati commessi dopo l'entrata in vigore della suddetta legge anche se i reati pregiudicanti siano stati consumati in epoca anteriore ad essa.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13923 del 31 marzo 2009
«In assenza di deduzioni difensive, l'applicazione dell'aumento di pena per la recidiva facoltativa nei casi di cui all'art. 99, commi terzo e quarto, c.p., non comporta un obbligo di specifica motivazione, trattandosi di un aggravamento previsto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13658 del 27 marzo 2009
«Il divieto di prevalenza, nel giudizio di comparazione, delle circostanze attenuanti nel caso di recidiva reiterata di cui all'art. 99, comma quarto, c.p., opera soltanto se il giudice in concreto ritenga di disporre l'aumento di pena per la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 18302 del 11 maggio 2007
«Il divieto di prevalenza delle circostanze attenuanti sulla recidiva reiterata trova applicazione, unitamente alle altre regole sul giudizio di comparazione, pur quando il giudice ritenga, dopo aver accertato la sussistenza della contestata...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 46452 del 17 dicembre 2008
«L'applicazione dell'aumento di pena per effetto della recidiva rientra - fatti salvi i casi di operatività obbligatoria di cui all'art. 99, comma quinto, c.p. - nell'esercizio dei poteri discrezionali del giudice e richiede adeguata motivazione,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41288 del 5 novembre 2008
«In tema di recidiva, il giudice della cognizione a differenza di quello d'esecuzione può accertare anche i presupposti di una recidiva che non sia stata previamente dichiarata ; ne deriva che la recidiva reiterata può essere riconosciuta in sede...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 46243 del 11 dicembre 2007
«Il divieto di prevalenza, nel giudizio di comparazione, delle circostanze attenuanti nel caso di recidiva reiterata di cui all'art. 99, comma quarto, c.p. opera soltanto se il giudice in concreto ritenga di disporre l'aumento di pena per la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 26412 del 9 luglio 2007
«La recidiva reiterata di cui all'art. 99, comma quarto, c.p., anche dopo le modifiche apportate dalla L. n. 251 del 2005, deve ritenersi facoltativa; ne consegue che, qualora il giudice non ritenga di applicare il relativo aumento di pena, non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11348 del 30 marzo 2006
«La recidiva, per produrre effetti penali ai fini della prescrizione della pena, deve essere ritenuta dal giudice del processo di cognizione, dopo una sua regolare contestazione, ma una volta che ciò è avvenuto diventa uno status ed opera come...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 46229 del 29 novembre 2004
«La recidiva non è un mero status soggettivo desumibile dal certificato penale ovvero dal contenuto dei provvedimenti di condanna emessi nei confronti di una persona, sicché, per produrre effetti penali, deve essere ritenuta dal giudice del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6164 del 27 maggio 1995
«Poiché in relazione alla recidiva il giudice ha la facoltà di non apportare aumenti di pena, correttamente può essere pronunciata sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, qualora le parti stesse abbiano, anche implicitamente,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 185 del 15 gennaio 1990
«Quando la recidiva non esplichi alcuna efficacia sulla determinazione della pena, non difetta di motivazione la sentenza che non precisa i motivi della mancata esclusione, giacchè l'art. 99 c.p., nel testo sostituito dall'art. 9, d.l. 11 aprile...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8579 del 3 agosto 1988
«In virtù della nuova formulazione dell'art. 99 c.p. così come introdotta dall'art. 9 del d.l. 11 aprile 1974, convertito in L. 7 giugno 1974, l'esistenza e la quantità del disvalore della recidiva devono essere accertate in concreto dal giudice,...»