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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10743 del 21 settembre 1999
«Quando una persona, che non sia concorrente nel reato di furto, sottrae al controllo dell'autorità la cosa oggetto del delitto, al fine di verificare se ricorra l'ipotesi di favoreggiamento reale o quella di favoreggiamento personale occorre...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11709 del 24 novembre 1994
«Il delitto di favoreggiamento reale è una figura criminosa sussidiaria rispetto a quella del riciclaggio di denaro di cui all'art. 648 bis c.p., allorquando siano ravvisabili gli estremi di detta ipotesi delittuosa. Ne consegue che, in tal caso,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 905 del 20 ottobre 1992
«Per la sussistenza del reato di detenzione di sostanze stupefacenti è del tutto irrilevante il fine che l'agente intende conseguire mediante la detenzione della droga, sicché è ravvisabile il detto reato, e non quello di favoreggiamento reale,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14668 del 9 novembre 1990
«In tema di concorso di persone nel reato, il sistema positivo si basa sulla teoria monistica del reato secondo cui nella fattispecie plurisoggettiva, l'attività antigiuridica di ciascuno, ponendosi inscindibilmente con quelle degli altri correi,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12523 del 20 settembre 1990
«Il punto centrale di distinzione del reato di favoreggiamento rispetto ai reati presupposti è costituito dalla circostanza che questi ultimi siano stati già commessi. Sicché la condotta criminosa dell'autore sarà qualificabile a titolo di concorso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9773 del 6 luglio 1989
«Nei casi in cui un soggetto diverso dal colpevole sottrae al controllo della polizia il prodotto del delitto, l'elemento discretivo fra il delitto di favoreggiamento reale e quello di favoreggiamento personale consiste nell'attitudine della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6524 del 28 aprile 1989
«Non risponde di ricettazione, ma di favoreggiamento reale il soggetto il quale si ripromette di ricevere un vantaggio economico non già dalla ricezione della merce furtiva, bensì da un rapporto diverso, quale la concessione del proprio locale per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9912 del 13 ottobre 1988
«Sussiste il concorso nel reato ogni qualvolta si pone in essere un'attività di cooperazione o di collaborazione che comporta appoggio e comunque agevola la commissione del reato. Tale attività di collaborazione e di appoggio, comunque prestata,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7100 del 17 giugno 1988
«Ai fini della sussistenza del reato di favoreggiamento reale oppure di quello di ricettazione, occorre osservare che quest'ultimo è comprensivo di una vasta gamma di ipotesi di attività successive ed autonome, rispetto alla consumazione di altra...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10411 del 7 ottobre 1987
«La competenza territoriale del giudice nella ipotesi di consumazione del delitto di associazione per delinquere, sia di diritto comune che rivolta alla commissione dei reati previsti dalla legge sugli stupefacenti, si incardina nel luogo in cui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7382 del 12 giugno 1987
«Il dettato normativo dell'art. 648 bis c.p. (che contiene la espressa previsione che, tra gli scopi che l'agente può avere di mira nella realizzazione della condotta vietata, sia da ricomprendersi anche quello di aiutare gli autori dei delitti...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3558 del 21 marzo 1987
«Per la configurabilità del reato di favoreggiamento reale è necessario che l'aiuto venga prestato nell'interesse esclusivo dell'autore del reato principale; se esso venga, invece, prestato, o anche solo offerto, per una qualità di profitto,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 14442 del 23 dicembre 1986
«Il reato di favoreggiamento reale, di cui all'art. 379 c.p., è ipotizzabile anche durante lo stato di permanenza (successivo alla consumazione) del delitto di sequestro di persona a scopo di estorsione, di cui all'art. 630 c.p., a condizione,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10271 del 5 marzo 2013
«In tema di reati contro l'amministrazione della giustizia, l'esimente prevista dall'art. 384, comma primo, c.p. non può essere invocata sulla base del mero timore, anche solo presunto o ipotetico, di un danno alla libertà o all'onore, in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 17186 del 3 maggio 2011
«Sussistono i presupposti di operatività dell'art. 384 c.p. qualora l'imputato renda dichiarazioni mendaci alla polizia stradale in ordine alla identità del prossimo congiunto (nella specie nipote) - resosi appena prima responsabile del reato di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37398 del 17 ottobre 2011
«In tema di favoreggiamento personale, la causa di esclusione della punibilità prevista per chi ha commesso il fatto per essere stato costretto dalla necessità di salvare sé stesso o un prossimo congiunto da un grave e inevitabile nocumento nella...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7203 del 24 maggio 1990
«La causa di non punibilità prevista dal primo comma dell'art. 384 c.p. in relazione ai singoli delitti contro la P.A. in esso considerati, postula, come condizione, che ne costituisce anche la ragione giustificatrice, uno stato di necessità, ossia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5759 del 14 aprile 1989
«La causa di non punibilità di cui all'art. 384 c.p. sussiste anche quando il nocumento temuto concerne la incolumità fisica dell'autore (o del prossimo congiunto) di uno dei fatti criminosi ivi richiamati. (Fattispecie in tema di favoreggiamento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3861 del 30 giugno 1997
«Il reato di favoreggiamento personale ha come presupposto la commissione, da parte di un altro soggetto, di un altro delitto per il cui accertamento siano in corso indagini, e si concreta con l'agevolazione prestata a sottrarsi alle indagini...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11487 del 28 novembre 1988
«Il reato di favoreggiamento personale prevede, come condotta punibile, l'aiuto finalizzato alla elusione delle investigazioni: quindi il termine «aiuta» contenuto nell'art. 378 c.p., ha un significato di larga accezione, comprensivo di ogni...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19079 del 19 maggio 2010
«In tema di procurata evasione di pena, ai fini dell'applicabilità dell'aggravante della finalità di agevolazione di associazione di tipo camorristico (art. 7 D.L. n. 152 del 1991 conv. in L. n. 203 del 1991) è necessario che gli indizi raccolti,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 44898 del 7 dicembre 2005
«Il concorso formale tra il delitto di favoreggiamento personale (art. 378 c.p.) e quello di procurata inosservanza di pena (art. 390 c.p.), è ammissibile solo quando il soggetto favorito rivesta contemporaneamente la qualità di condannato in via...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9879 del 4 novembre 1997
«Il delitto di assistenza agli associati, di cui all'art. 418 c.p., presuppone la coincidenza temporale dell'attività di assistenza con la operatività dell'associazione criminale, in quanto l'aiuto prestato agli associati dopo la cessazione del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17704 del 16 aprile 2004
«Integra il delitto di cui all'art. 418 c.p., e non quello di favoreggiamento, chi fornisce rifugio o vitto agli associati, se non sono in corso investigazioni o ricerche da parte dell'autorità giudiziaria, per non essere stata ancora accertata...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 15756 del 3 aprile 2003
«L'esistenza del delitto di concorso esterno in associazione mafiosa non è esclusa dalla presenza nell'ordinamento del reato di cui all'art. 378 comma 2 c.p. (favoreggiamento personale aggravato), che concerne solo una particolare forma di aiuto,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7701 del 31 maggio 1990
«Il reato di favoreggiamento può commettersi anche prima di un procedimento penale, essendo sufficiente la possibilità di investigazioni e di ricerche. (Nella specie è stato rilevato che la condotta dell'imputato era parimenti censurabile in sede...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12918 del 26 marzo 2015
«In tema di successione di leggi penali, l'adesione di uno Stato all'Unione Europea non determina la non punibilità del delitto commesso anteriormente alla data di entrata in vigore del trattato di adesione, e consistente nel compimento di atti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 23438 del 28 maggio 2003
«La disposizione dell'art. 20, comma quinto, della legge n. 40 del 1998 (oggi trasfusa in quella dell'art. 22, comma 10, D.L.vo 286 del 1998), la quale punisce il fatto del datore di lavoro che occupa alle proprie dipendenze cittadini...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 23286 del 19 maggio 2004
«Non può essere invocata l'esimente dello stato di necessità per il reato di favoreggiamento della prostituzione da parte di colui il quale abbia posto in essere la condotta criminosa adducendo di esservi stato costretto dalla mancanza di lavoro e...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4243 del 9 maggio 1997
«L'aiuto prestato «in corso d'opera» rientra nella fattispecie del concorso di persona nel reato, e non del favoreggiamento, purché vi sia la consapevolezza di contribuire anche in minima parte alla realizzazione di una più articolata...»