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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1285 del 13 febbraio 1997
«Ne consegue che l'attenuante non è applicabile a favore dell'autore di un delitto quando il fatto apparentemente ingiusto della vittima, cui l'agente abbia reagito, sia stato determinato a sua volta da un precedente comportamento ingiusto dello...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31061 del 24 luglio 2008
«...o di recare ad altri un danno, che può consistere in un vantaggio qualsiasi, di natura economica o anche soltanto morale e persino legittimo e giuridicamente lecito, sicché non è affatto necessaria a tal fine la prova di un profitto ingiusto.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5342 del 26 maggio 1993
«La circostanza attenuante della provocazione si compone di due elementi, che devono sussistere entrambi, uno oggettivo, costituito dal fatto ingiusto della vittima (che può essere realizzato non solo da un comportamento antigiuridico, ma anche...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7513 del 12 luglio 1991
«...essere un nuovo ed ulteriore fatto ingiusto, che ricollegandosi a quelli precedenti per il nesso di derivazione psichica che li avvince, scateni nell'offeso un irrefrenabile moto di reazione violenta e porti, quindi, alla commissione del delitto.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1305 del 4 febbraio 1994
«Pur non essendo il concetto di adeguatezza e proporzione fra le opposte condotte elemento caratterizzante l'attenuante della provocazione di cui all'art. 62 n. 2 c.p., tuttavia la medesima va negata ogni qualvolta la sproporzione fra il fatto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10851 del 17 dicembre 1996
«In tema di distinzione fra concussione e corruzione, premesso che la prima di dette figure di reato è caratterizzata dal metus publicae potestatis, per cui, di regola, il concusso certat de damno vitando mentre, nella corruzione, il corruttore...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13047 del 21 marzo 2013
«A seguito dell'entrata in vigore della l. n. 190 del 2012, la minaccia, di qualsivoglia tipo o entità, di un danno ingiusto, finalizzata a farsi dare o promettere denaro o altra utilità, posta in essere con abuso della qualità o dei poteri,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 28431 del 1 luglio 2013
«La concussione per costrizione, quale ora prevista come unica figura di concussione dall'art. 317 c.p., a seguito della creazione della nuova figura di reato di cui all'art. 319 quater c.p. (induzione indebita a dare o promettere utilità), nella...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4402 del 30 aprile 1996
«La condotta di abuso d'ufficio è compatibile con un comportamento meramente omissivo del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio; peraltro, poiché l'art. 323 c.p. prescrive una espressa riserva alla sua applicabilità nel caso in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 32705 del 23 luglio 2014
«Ai fini della consumazione del reato di cui all'art. 336 c.p., l'idoneità della minaccia posta in essere per costringere il pubblico ufficiale a compiere un atto contrario ai propri doveri deve essere valutata con un giudizio "ex ante", tenendo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14856 del 15 novembre 1990
«...riprovevolezza del fatto delittuoso con la riprovevolezza dei motivi, ritenendo che «nella coscienza sociale non è considerata morale l'uccisione di un uomo neppure quando si agisce per una ragione iraconda determinata da fatto ingiusto altrui»).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 915 del 12 gennaio 2010
«Non costituisce fatto ingiusto, tale da integrare la circostanza attenuante comune della provocazione, la determinazione di porre fine ad una relazione sentimentale, in quanto costituisce espressione del legittimo esercizio del diritto di libertà...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45514 del 5 dicembre 2007
«Ai fini del riconoscimento della circostanza attenuante della provocazione, non integra il fatto ingiusto altrui richiesto dall'art. 62 n. 2 c.p. la mancata corresponsione del compenso pattuito per una prestazione carnale, in considerazione del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12860 del 6 aprile 2005
«Sussiste la circostanza attenuante comune della provocazione (art. 62, n. 2, c.p.) anche quando la reazione iraconda non segua immediatamente il fatto ingiusto — a differenza di quel che richiede l'esimente di cui all'art. 599 c.p. nel delitto di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26298 del 10 giugno 2004
«Ne consegue che essa non è applicabile a favore dell'autore di un delitto quando il fatto apparentemente ingiusto della vittima, cui l'agente abbia reagito, sia stato determinato a sua volta da un precedente comportamento ingiusto dello stesso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12558 del 16 marzo 2004
«Ai fini della configurabilità dell'attenuante della provocazione occorrono: a) lo «stato d'ira» costituito da una situazione psicologica caratterizzata da un impulso emotivo incontenibile, che determina la perdita dei poteri di autocontrollo,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 630 del 23 gennaio 2001
«Ai fini della configurabilità della circostanza attenuante della provocazione può costituire «fatto ingiusto» anche il ricorso a forme espressive non corrette, ma anzi caratterizzate da insolenza e villania e, quanto allo «stato d'ira», lo stesso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12307 del 29 novembre 2000
«...posto che in tal caso quella che si vorrebbe prospettare come una reazione emotiva ad un fatto ingiusto si presenta, in realtà, come espressione di un proposito di rivalsa e di vendetta, al quale l'ordinamento non può dare riconoscimento alcuno.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6285 del 19 maggio 1999
«...perseguitato una «conflagrazione reattiva», ma determinando tuttavia in questi una «accumulazione» degli stimoli psichici cui è stato esposto, destinata ad esplodere, all'occasione, nel comportamento violento reattivo all'altrui fatto ingiusto.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 701 del 21 gennaio 1998
«Al fine della sussistenza della circostanza attenuante della provocazione non occorre una vera e propria proporzione tra offesa e reazione; tuttavia occorre comunque l'adeguatezza della risposta rispetto alla gravità del fatto ingiusto. Infatti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7943 del 13 agosto 1996
«Ai fini della configurabilità dell'attenuante della provocazione, è necessario che il fatto commesso dalla vittima sia oggettivamente ingiusto (anche con riferimento a norme sociali e di costume), a nulla rilevando l'erroneo convincimento del reo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12785 del 29 dicembre 1995
«Per la sussistenza dell'attenuante della provocazione è necessario che il reato sia stato commesso in un vero e proprio stato d'ira determinato da un fatto altrui che deve essere obiettivamente ingiusto. Inoltre, anche senza che vi debba essere un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1323 del 10 febbraio 1995
«La circostanza attenuante della provocazione può competere anche a chi abbia tenuto per primo un comportamento ingiusto, quando l'altrui reazione sia stata così «eccessiva e sproporzionata rispetto all'originario fatto provocatorio» da dare vita a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11185 del 9 novembre 1994
«Ai fini del riconoscimento dell'attenuante della provocazione è richiesta una certa proporzione tra fatto ingiusto e reazione per escludere che il primo sia stato mera occasione per la commissione del reato e non la causa psicologica di questo....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9373 del 31 agosto 1994
«Ai fini della concessione dell'attenuante prevista dall'art. 62 n. 2 c.p., il fatto ingiusto altrui può essere realizzato non solo da un comportamento antigiuridico ma anche dalla violazione di norme sociali o di costume e deve contenere in sé la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5395 del 10 maggio 1994
«Ai fini della configurabilità dell'attenuante della provocazione non è necessario che il fatto ingiusto sia di rilevanza tale da dimostrare obiettivamente la capacità di suscitare nell'autore della reazione quello stato d'ira che costituisce il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2784 del 5 marzo 1994
«...e tali da assumere rilevanza nel rapporto causale offesa-reazione. (Fattispecie relativa ad annullamento con rinvio di sentenza che aveva escluso l'attenuante della provocazione per sproporzione tra fatto ingiusto altrui ed azione omicidiale).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10765 del 24 novembre 1993
«...di quella a questa quale esaustivo ed utile parametro di valutazione dello stato d'animo dell'autore, nella considerazione che un'azione eccedente l'adeguatezza non sarebbe conseguente allo stato d'ira determinato dal fatto ingiusto altrui.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7005 del 14 luglio 1993
«Nel caso in cui l'imputato invochi la concessione della circostanza attenuante della provocazione ed alleghi il fatto ingiusto collegato all'evento, è a carico del giudice stabilire se sussista un nesso tra fatto ingiusto e condotta offensiva...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6352 del 23 giugno 1993
«A differenza dell'esimente della provocazione, prevista dall'art. 599, secondo comma, c.p., per l'attenuante di cui all'art. 62, n. 2, c.p., non è richiesto che la reazione iraconda segua immediatamente il fatto ingiusto, come è anche dimostrato...»