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Cassazione penale, Sez. II, ordinanza n. 694 del 16 maggio 1998
«In tema di giudizio abbreviato, la parte che invoca l'applicazione della diminuente di cui all'art. 442 c.p.p., dolendosi del rigetto della richiesta di adozione del rito speciale a causa dell'ingiustificato dissenso del pubblico ministero, ha...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5403 del 11 maggio 1995
«A meno che il documento ricevendo un contenuto aggiuntivo in virtù di successive integrazioni di fonte pubblicistica, per tale successiva parte che abbia autonomia funzionale, non divenga atto pubblico, restando così assoggettato alla disciplina...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35372 del 24 settembre 2007
«La decadenza dalla prova di una delle parti non può essere surrogata dal recupero di una prova alla quale un'altra parte abbia rinunciato; ne consegue che, allorchè il pubblico ministero abbia rinunciato all'esame dei propri testimoni, la difesa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7061 del 11 febbraio 2010
«Il consenso all'acquisizione al fascicolo del dibattimento di atti contenuti in quello del pubblico ministero può essere validamente prestato anche dal difensore dell'imputato, sia esso di fiducia o d'ufficio, in quanto estrinsecazione del...»
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Corte costituzionale, ordinanza n. 473 del 22 novembre 2002
«Sono manifestamente infondate la q.l.c. dell'art. 500, comma 2, c.p.p., in riferimento agli artt. 2, 3, 24, comma 1, 25, comma 2, e 101, comma 2, Cost., nella parte in cui non prevede che le dichiarazioni lette al dibattimento al teste per le...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2224 del 29 febbraio 1996
«Con l'entrata in vigore della legge 7 agosto 1992 n. 356 - che a seguito della sentenza 255/92 della Corte costituzionale ha modificato gli artt. 500 e 503 c.p.p. - le dichiarazioni contenute nel fascicolo del P.M. ed utilizzate per le...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6727 del 8 giugno 1995
«Ai sensi dell'art. 503 c.p.p., può essere acquisita al fascicolo del dibattimento, se contenuta in quello del pubblico ministero ed utilizzata per le contestazioni, la denuncia presentata dalla parte offesa.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9822 del 13 ottobre 1992
«La posizione dell'imputato in un procedimento connesso o collegato è quella propria di una parte materiale e sostanziale del processo ed è assimilata a quella dell'imputato, onde l'audizione dibattimentale dell'«imputato connesso» non può non far...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 363 del 15 gennaio 1996
«Perciò il giudice ha la possibilità di esercitare il potere suppletivo conferitogli anche quando vi sia stata una assoluta inerzia da parte della pubblica accusa ed a maggior ragione quando, come nel caso di specie, il giudice ha ritenuto di dover...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2414 del 26 febbraio 1998
«In tema di istruzione dibattimentale, nel caso di rinnovata assunzione delle prove per mutamento della composizione del collegio giudicante, può legittimamente darsi lettura, ai sensi del primo comma dell'art. 511 c.p.p., senza procedere a nuove...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 514 del 17 gennaio 1996
«Si evince dal combinato disposto dei commi 1 e 5 dell'art. 511 citato che l'atto, contenuto nel fascicolo per il dibattimento, può assumere, anche da solo, rilevanza di prova da porre a base della decisione, a condizione che esso sia reso a tal...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1723 del 10 febbraio 1994
«La detta violazione, inoltre, non può neppure dar luogo ad inutilizzabilità, ai sensi dell'art. 191 c.p.p., degli atti di cui è stata omessa la lettura o l'indicazione, non incidendo essa sulla legittimità della acquisizione delle prove...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21088 del 5 maggio 2004
«Ai fini della perseguibilità secondo la legge italiana dei reati commessi in territorio estero da parte di pubblici ufficiali a servizio dello Stato, con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti alla loro funzione, non è necessario un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 37119 del 5 novembre 2002
«La regola contenuta nell'art. 526 comma 1 bis c.p.p., secondo cui la colpevolezza dell'imputato non può essere provata sulla base di dichiarazioni rese da chi, per libera scelta, si è sempre volontariamente sottratto all'esame da parte...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11626 del 13 novembre 2000
«Tali elementi di riscontro, quindi, ben possono continuare ad essere costituiti anche da dichiarazioni predibattimentali di coimputati o coindagati le quali, a seguito del successivo rifiuto dei dichiaranti di sottoporsi a esame, siano state...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9003 del 3 ottobre 1997
«La norma transitoria di cui all'art. 6 di detta legge subordina la applicabilità delle nuove regole, nei giudizi di merito in corso, ad un duplice presupposto: a) che vi sia la richiesta della parte interessata; b) che, sussistendo altresì nel...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 16859 del 9 aprile 2004
«Deve infatti trovare applicazione la norma transitoria, di cui ai commi terzo e quinto dell'art. 6 della suddetta legge n. 267 del 1997 la quale prevede che, se la parte interessata lo richieda, si debba far luogo a parziale rinnovazione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8854 del 8 agosto 2000
«Il principio di immutabilità del giudice, nella parte in cui gli impone la partecipazione all'assunzione della prova, trova applicazione soltanto nell'ambito dello stesso processo e non si riferisce ai casi in cui taluni elementi di prova,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7961 del 7 agosto 1990
«Perché possa operare la norma dell'art. 215, primo comma, n. 2, c.p.c. - secondo la quale, in mancanza di tempestivo disconoscimento da parte di colui contro cui è stata prodotta la scrittura privata, questa si ha per riconosciuta - è necessario...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10596 del 21 ottobre 1991
«...Gip (art. 416, secondo comma), con esclusione di qualsiasi altro atto. Sicché, una eventuale memoria illustrativa può avere come riferimento esclusivamente gli atti sopra elencati e non certo un atto diverso, quale una consulenza tecnica di parte.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 22634 del 11 maggio 2004
«Il compimento, da parte della autorità giudiziaria italiana, di una mera attività materiale di trasmissione di atti e documenti già formati e contenuti in un fascicolo processuale a carico di altri soggetti non dà luogo alla instaurazione del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21704 del 20 ottobre 2011
«Quando la data del deposito di un atto in cancelleria deve risultare dall'annotazione del cancelliere sull'atto medesimo e dal suo inserimento nell'apposito registro cronologico, l'eventuale omissione o assoluta incertezza di tali annotazioni non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18245 del 28 novembre 2003
«Il principio del contraddittorio stabilito dall'art. 101 c.p.c., correlato con gli artt. 3 e 24 della Costituzione, esige che il contraddittorio si realizzi durante tutto lo svolgimento del processo, e ciò anche anteriormente alla modifica del...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 6861 del 24 marzo 2014
«È valida la costituzione in giudizio dell'appellante effettuata mediante deposito in cancelleria della nota di iscrizione a ruolo e del proprio fascicolo, contenente la copia e non l'originale dell'atto d'impugnazione notificato alla controparte,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7469 del 31 marzo 2014
«Tuttavia qualora, o per eccezione del controricorrente o per le emergenze del diretto esame delle produzioni delle parti o del fascicolo d'ufficio, emerga che la sentenza impugnata era stata notificata ai fini del decorso del termine...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2125 del 31 gennaio 2014
«In tema di ricorso per cassazione, il divieto di cui all'art. 372 cod. proc. civ. di produrre nuovi documenti nel giudizio di cassazione - fatta eccezione per quelli che riguardano la nullità della sentenza impugnata e l'ammissibilità del ricorso...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2397 del 4 febbraio 2014
«Appartiene alla giurisdizione del giudice ordinario e costituisce controversia individuale di lavoro, ex art. 409 cod. proc. civ., la domanda proposta da un dipendente pubblico - il cui rapporto risulti, "ratione temporis", contrattualizzato -...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 19984 del 7 ottobre 2004
«In fattispecie di conflitto di competenza in cui si discuta della devoluzione della controversia alla sezione specializzata agraria o al tribunale in composizione ordinaria, posto che la competenza si determina dalla domanda e che proprio il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6239 del 9 luglio 1996
«Qualora la parte, nel proporre regolamento di competenza, assuma che l'impugnazione non è preclusa dal decorso del termine di cui all'art. 47, secondo comma, c.p.c., avendo la cancelleria omesso di comunicare l'avvenuto deposito della sentenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 29577 del 18 dicembre 2008
«Qualora la pronuncia declinatoria della competenza venga impugnata col relativo regolamento, senza che il processo sia nel frattempo riassunto davanti al giudice indicato come competente, l'omissione, da parte dell'impugnante, della richiesta di...»