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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31436 del 16 luglio 2004
«In tema di favoreggiamento personale, l'aiuto richiesto per la configurazione del reato riguarda ogni condotta, anche omissiva come il silenzio, la reticenza, il rifiuto di fornire notizie avente ad oggetto il risultato di consentire all'autore di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 22523 del 21 maggio 2003
«Il favoreggiamento è un reato di pericolo a forma libera che si commette ponendo in essere un'azione di per sè idonea ad aiutare taluno ad eludere le investigazioni o a sottrarsi alle ricerche dell'autorità, sicché il reato si consuma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6235 del 29 maggio 2000
«Ai fini della configurabilità del reato di favoreggiamento personale, è sufficiente che sia stata posta in essere un'azione diretta ad aiutare taluno ad eludere le investigazioni o a sottrarsi alle ricerche dell'autorità, mentre non è necessario...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 773 del 21 gennaio 1999
«La previsione dell'art. 378 c.p. comprende ogni atteggiamento, anche negativo, idoneo ad eludere o fuorviare le investigazioni o ad intralciare le ricerche degli organi di polizia. Ne deriva che è configurabile il reato qualora il soggetto,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9079 del 17 agosto 1995
«La configurabilità del delitto di favoreggiamento, sotto il profilo del rapporto cronologico con il reato principale, postula necessariamente che la commissione di quest'ultimo, nel suo momento iniziale, sia anteriore alla condotta assunta come...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11917 del 12 dicembre 1992
«Per la configurabilità del reato di favoreggiamento personale non si richiede che la giustizia venga effettivamente fuorviata, né che l'intento di eludere le indagini sia stato concretamente realizzato, essendo ipotizzabile la sussistenza del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9512 del 3 luglio 1990
«In tema di favoreggiamento personale, il termine aiuto riguarda qualsiasi attività positiva (o negativa), atta a favorire un'altra persona, per eludere le indagini dell'autorità di polizia giudiziaria. Nel novero di tali comportamenti rientra...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14655 del 30 ottobre 1989
«In tema di favoreggiamento, l'aiuto al favorito ad eludere le investigazioni ed a sottrarsi alle ricerche dell'autorità, può manifestarsi con modi e mezzi diversi, purché idonei al raggiungimento dello scopo. Ne consegue che l'intestazione di un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2978 del 4 marzo 1988
«Per la configurabilità del delitto di favoreggiamento personale il termine «aiuto» usato dal legislatore è comprensivo di qualsiasi condotta finalizzata, sotto il profilo soggettivo, ad eludere le investigazioni dell'autorità. In tale concetto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 348 del 13 gennaio 1988
«L'azione esecutiva del delitto di favoreggiamento personale consiste nell'aiutare taluno ad eludere le investigazioni dell'autorità o a sottrarsi alle ricerche di questa, e pertanto il delitto si consuma nel momento in cui l'agente ha posto in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5188 del 28 aprile 1987
«Il delitto di favoreggiamento personale può manifestarsi in qualsiasi modo, positivo o negativo, purché idoneo a raggiungere lo scopo e cioè abbia la potenzialità di deviare in maniera apprezzabile le indagini, sì da metterle su una falsa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1325 del 16 luglio 1998
«La differenza tra concorso nel reato e favoreggiamento va individuata con riferimento all'elemento psicologico, dimodoché é ravvisabile il concorso nel reato presupposto se l'agente non si limiti ad aiutare taluno a eludere le investigazioni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10735 del 18 ottobre 1994
«Il dolo costitutivo del delitto di favoreggiamento personale (art. 378 c.p.) consiste nella coscienza e volontà di prestare aiuto ad una persona in relazione ad un reato commesso, per eludere le investigazioni o per sottrarsi alle ricerche....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6308 del 7 luglio 1983
«L'elemento psicologico del reato di favoreggiamento personale consiste nella coscienza e volontà di prestare aiuto ad una persona in relazione ad un reato commesso per eludere le investigazioni o sottrarsi alle ricerche dell'autorità. Pertanto,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11159 del 23 novembre 1982
«Il favoreggiamento personale è un reato formale, nel senso che per la sua perfezione non è richiesto che si raggiunga l'intento ed esso si consuma non appena è stato posto in essere l'aiuto idoneo ad eludere le investigazioni. Tuttavia il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8818 del 15 giugno 1990
«Il tentativo di favoreggiamento personale è ammissibile ogni volta che il mezzo adoperato sia in sé idoneo a concretizzare l'aiuto diretto ad eludere le investigazioni, ma tale aiuto non si realizza per cause indipendenti dalla volontà del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 33243 del 31 luglio 2013
«Il delitto di partecipazione ad associazione mafiosa si distingue da quello di favoreggiamento, in quanto nel primo il soggetto interagisce organicamente e sistematicamente con gli associati, quale elemento della struttura organizzativa del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 112 del 5 gennaio 2005
«In tema di rapporti tra partecipazione ad associazione per delinquere e favoreggiamento personale, premesso che non può escludersi, in linea di principio, la possibilità di concorso fra le due fattispecie criminose, deve ritenersi che le stesse si...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 40375 del 23 ottobre 2003
«Il concorso esterno in associazione di tipo mafioso si distingue dal reato di favoreggiamento personale, in quanto l'aiuto non solo è prestato ad uno o più partecipi mentre l'associazione è ancora in atto, ma è rivolto al singolo in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16464 del 14 dicembre 1990
«Tra il favoreggiamento personale e la corruzione propria vi è concorso di reati dato che le fattispecie edittali tutelano beni giuridici diversi. In quella di favoreggiamento l'interesse specifico è costituito dal buon funzionamento dell'attività...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3492 del 16 marzo 1988
«La materialità della condotta tipica del delitto di partecipazione ad associazione criminosa si concreta nel compito o nel ruolo, anche generico, che il soggetto svolge o si è impegnato a svolgere, nell'ambito dell'organizzazione, per portare il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2939 del 4 marzo 1988
«In tema di associazione per delinquere preordinata allo spaccio di sostanze stupefacenti, ricorre un'ipotesi di concorso nel reato associativo, e non di favoreggiamento personale nel fatto di chi, a conoscenza dell'esistenza dell'associazione e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4153 del 7 aprile 1992
«La semplice rivelazione del segreto istruttorio da parte del difensore non è sufficiente ad integrare gli estremi del favoreggiamento personale, occorrendo che il fatto sia accompagnato da circostanze idonee a dimostrare la dolosa intenzione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9353 del 19 ottobre 1985
«Commette il reato di favoreggiamento personale, di cui all'art. 378 c.p., il tossicodipendente dichiarato non punibile ex art. 80 L. 22 dicembre 1975, n. 685, il quale aiuti lo spacciatore ad eludere le investigazioni dell'autorità con...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11679 del 27 marzo 2012
«Integra il reato di evasione qualsiasi allontanamento dal luogo degli arresti domiciliari senza autorizzazione, non assumendo alcun rilievo, a tal fine, la sua durata, la distanza dello spostamento, ovvero i motivi che inducono il soggetto ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 50097 del 12 dicembre 2013
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 388, primo comma, cod. pen., l'ingiunzione ad adempiere, che costituisce condizione di punibilità del reato, può consistere anche in una richiesta di adempimento informale o addirittura...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8428 del 26 febbraio 2008
«Il delitto di cui all'art. 388, comma quarto, c.p., non è escluso dall'illegittimità del pignoramento, non essendo consentito al privato di eludere il vincolo giudiziale sulla cosa oggetto della condotta criminosa se non quando il giudice civile...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11254 del 26 ottobre 1998
«Il reato di cui all'art. 388, secondo comma, c.p. (mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice), è configurabile tutte le volte che l'agente ponga in essere, con consapevole volontà, una condotta diversa da quella disposta dal...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13008 del 11 dicembre 1998
«Il delitto di partecipazione ad associazione per delinquere si distingue da quello di favoreggiamento, in quanto nel primo il soggetto opera organicamente e sistematicamente con gli associati, come elemento strutturale dell'apparato del sodalizio...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 44369 del 24 ottobre 2014
«In tema di reati associativi, ai fini della competenza per territorio assume rilievo non tanto il luogo in cui è costituito il "pactum sceleris", quanto, piuttosto, quello in cui si manifesta e realizza l'operatività della struttura. (Nella...»