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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8937 del 29 ottobre 1994
«L'atto scritto, richiesto ad substantiam e non ad probationem per la validità dei contratti definitivi o preliminari di vendita di immobili, non può essere rappresentato da qualsiasi documento da cui risulti in precedenza concluso un contratto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8810 del 30 maggio 2003
«Ai fini della validità del contratto preliminare non è indispensabile la completa e dettagliata indicazione di tutti gli elementi del futuro contratto, risultando per converso sufficiente l'accordo delle parti sugli elementi essenziali. In...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 100 del 9 gennaio 1991
«Il patto che concerne l'adozione di una determinata forma per la futura conclusione di un contratto (o anche per porre validamente in essere un negozio unilaterale) non può estendersi in via analogica ad altre convenzioni non specificamente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23978 del 24 dicembre 2004
«L'espressione «senso letterale delle parole» deve intendersi riferita all'intera formulazione letterale della dichiarazione negoziale, in ogni sua parte e in ogni parola che la compone, e non già limitata ad una parte soltanto o addirittura a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 83 del 8 gennaio 2003
«Nell'interpretazione delle clausole contrattuali il giudice di merito deve arrestarsi al significato letterale delle parole, e non può far ricorso agli ulteriori criteri ermeneutici quando dalle espressioni usate dalla parti emerga in modo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5409 del 7 novembre 1985
«Qualora, nel sottoscrivere il documento negoziale, la parte inserisca in esso una dichiarazione aggiuntiva (nella specie, riserva di interessi di mora e danni sollevata dall'appaltatore di opera pubblica in sede di regolarizzazione per iscritto di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2216 del 5 febbraio 2004
«In riferimento ai criteri ermeneutica dei negozi giuridici, nei contratti per i quali è prevista la forma scritta ad substantiam (come il contratto per cui è causa, avente ad oggetto la costituzione di un diritto di servitù), la ricerca della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9021 del 3 luglio 2001
«Nella interpretazione delle clausole dei contratti collettivi, il senso letterale delle parole usate dalle parti sociali, pur costituendo necessario punto di partenza della indagine ermeneutica, non può avere carattere prioritario nella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5754 del 20 maggio 1993
«In presenza di due patti contrattuali, ciascuno con chiaro significato, ma fra loro contrapposti, trova applicazione il criterio ermeneutico di cui all'art. 1369 c.c., sull'interpretazione più conveniente alla natura ed all'oggetto del contratto,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6656 del 15 giugno 1993
«L'accordo risolutorio di un contratto per il quale sia richiesta la forma scritta ad substantiam è soggetto alla stessa forma stabilita per la conclusione di esso. L'anzidetto requisito formale può ritenersi sussistente solo in presenza di un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 936 del 7 febbraio 1984
«Se il rappresentante di una società di persone non spende il nome della società (o il nome degli altri soci, quando si tratta di socio di una società di fatto), il negozio concluso spiega effetto solo nei confronti del rappresentante medesimo,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7640 del 13 aprile 2005
«In tema di rappresentanza, ove il potere rappresentativo sia conferito in relazione al compimento di una attività negoziale per la quale è richiesta la forma scritta ad substantiam quale (come nella specie) la compravendita di immobili, non solo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9289 del 9 luglio 2001
«Elemento essenziale per la validità di una scrittura privata è la sottoscrizione della stessa da parte del suo autore, che non trova equipollenti né nella conclamata autografia del testo, né nel segno di croce apposto dal soggetto da cui il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8505 del 14 aprile 2011
«Ove un contratto preliminare abbia ad oggetto la compravendita di un bene appartenente a più proprietari, è possibile che il medesimo non costituisca un " unicum " inscindibile, perché ciascuno dei comproprietari può vendere la propria quota a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1660 del 25 maggio 1973
«Affinché possa verificarsi l'ipotesi di cui all'art. 1407 c.c. occorre che tutti gli elementi del negozio risultino dal documento nel quale è inserita la clausola «all'ordine» e che la cessione risulti o dalla girata apposta nel documento o dalla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 471 del 15 gennaio 2003
«In tema di contratto simulato, se il negozio è stato redatto per iscritto, tra le parti trova applicazione la regola generale della limitazione dell'ammissibilità della prova testimoniale; ne consegue che la prova della simulazione, sia essa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16021 del 14 novembre 2002
«La domanda di simulazione, qualora sia proposta da una delle parti e tenda all'accertamento di un negozio dissimulato non illecito, incontra dei limiti in relazione alla prova testimoniale, per cui se il contratto simulato è stato redatto per...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6877 del 13 maggio 2002
«Non è ammissibile la prova testimoniale diretta a dimostrare la simulazione assoluta della quietanza, che dell'avvenuto pagamento costituisce documentazione scritta, ostandovi l'art. 2726 c.c., il quale, estendendo al pagamento il divieto, sancito...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2401 del 22 marzo 1990
«In materia di simulazione il principio di prova scritta, che ai sensi dell'art. 2724 n. 1 c.c. consente eccezionalmente la prova per testi, deve consistere in uno scritto proveniente dalla persona contro la quale è diretta, diverso dalla scrittura...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3210 del 15 maggio 1986
«La prova della simulazione si atteggia in modo differente a seconda che si tratti di rapporti verso i terzi o i creditori. Infatti, se la domanda di simulazione è proposta da creditori o da terzi, che, estranei al contratto, non sono in grado di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10240 del 4 maggio 2007
«In tema di simulazione di un contratto di compravendita immobiliare, la prova per testi soggiace a limitazioni diverse a seconda che si tratti di simulazione assoluta o relativa. Nel primo caso, l'accordo simulatorio, pur essendo riconducibile tra...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3869 del 26 febbraio 2004
«Il documento che può costituire principio di prova per iscritto (art. 2724, n. 1 c.c.), sì da consentire l'ammissione della prova testimoniale per accertare, tra le parti, la simulazione assoluta (art. 1417 c.c.) di un contratto con forma scritta...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7021 del 27 luglio 1994
«Nell'ipotesi di simulazione relativa per interposizione fittizia di persona riguardante contratto per il quale sia necessaria la forma scritta ad substantiam , quale una compravendita immobiliare, nel conflitto tra preteso compratore apparente ed...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 850 del 12 febbraio 1986
«In tema di prova della simulazione di un negozio soggetto alla forma scritta ad substantiam , quando l'azione sia proposta da una delle parti o dai rispettivi eredi, occorre distinguere tra simulazione assoluta e simulazione relativa, in quanto,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1362 del 11 aprile 1975
«L'accordo simulatorio deve esistere al momento della stipula del negozio simulato, nel quale soltanto la simulazione si realizza, sicché il documento che rivela l'accordo, se è anteriore, non giova se non sotto il profilo della rilevazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4071 del 18 giugno 1986
«Al fine della prova della simulazione assoluta l'atto scritto è richiesto solo ad probationem per superare il divieto della prova orale contraria al contenuto del documento, e, pertanto, tale atto può essere costituito anche da una dichiarazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4071 del 19 febbraio 2008
«Nel caso di allegazione della simulazione relativa per interposizione fittizia di persona di un contratto necessitante la forma scritta ad substantiam la dimostrazione della volontà delle parti di concludere un contratto diverso da quello...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4453 del 21 agosto 1985
«In caso d'interposizione fittizia del compratore nel contratto di acquisto di un immobile e di conflitto fra compratore apparente e compratore effettivo, è sufficiente, al fine di riconoscere efficacia fra le parti al contratto dissimulato, un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19435 del 15 luglio 2008
«In tema di prova della simulazione tra le parti la legge, mentre vieta (tranne determinati casi) la prova per testimoni e per presunzioni, non vieta, invece, l'interrogatorio formale che abbia per oggetto negozi per i quali non sia richiesto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15160 del 28 ottobre 2002
«L'art. 2739 c.c. vieta la prova per giuramento sull'esistenza di un contratto per il quale sia richiesta la forma scritta ad substantiam, perché nessuna prova potrebbe supplire al documento mancante, mentre il giuramento decisorio può essere...»