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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13925 del 25 settembre 2002
«Nell'azione di adempimento, qualora il creditore eccepisca non un inesatto adempimento ma un integrale inadempimento, è tenuto soltanto a provare l'esistenza del titolo, mentre incombe sul debitore l'onere di fornire la prova di avere adempiuto e,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 408 del 12 gennaio 2006
«La ratifica relativa al contratto concluso dal falso rappresentante per il quale non sia richiesta la forma scritta ad substantiam o ad probationem può essere anche tacita e consistere, perciò, in qualsiasi atto o comportamento da cui risulti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10922 del 24 maggio 2005
«In tema d'interpretazione della domanda, il giudice ha il potere-dovere di qualificare giuridicamente l'azione dando al rapporto dedotto in giudizio il nomen iuris anche in difformità rispetto alla prospettazione formulata dalle parti, purché...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5311 del 19 settembre 1980
«Mentre il patto di prova comporta un accertamento della corrispondenza della cosa venduta ai requisiti pattuiti nonché dell'esistenza delle qualità essenziali e dell'assenza di vizi, il patto di gradimento implica un semplice esame della cosa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17913 del 25 novembre 2003
«Il contratto di locazione ha natura personale e prescinde del tutto dall'esistenza e titolarità nel locatore di un diritto reale sulla cosa. Il conduttore, convenuto per la risoluzione del contratto per inadempimento, non può pertanto utilmente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4366 del 27 febbraio 2006
«In tema di responsabilità conseguente a vizi o difformità dell'opera appaltata, l'attività del direttore dei lavori per conto del committente si concreta nell'alta sorveglianza delle opere, che, pur non richiedendo la presenza continua e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3559 del 10 marzo 2001
«In materia di appalto, l'apertura del procedimento fallimentare nei confronti dell'appaltatore non comporta l'improcedibilità dell'azione precedentemente esperita dai dipendenti nei confronti del committente, ai sensi dell'art. 1676 c.c., per il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 622 del 20 gennaio 1995
«Considerato che, ai sensi dell'art. 1693, commi 2 e 3, c.c., il vettore può vincere la presunzione di responsabilità su di lui gravante per i danni alle cose consegnategli per il trasporto e da lui accettate senza riserve dimostrando che i danni...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7019 del 25 marzo 2011
«Ai fini della legittimità del recesso nel rapporto di agenzia, il preponente non deve fare riferimento, fin dal momento della comunicazione del recesso, a fatti specifici, essendo sufficiente che di essi l'agente sia a conoscenza anche "aliunde" o...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14771 del 4 giugno 2008
«In tema di rapporto di agenzia, il collegamento economico-funzionale fra imprese (nel caso di specie, società di assicurazione) facenti parte dello stesso gruppo pur non realizzando un'unitaria soggettività giuridica, né essendo sufficiente a far...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6765 del 17 maggio 2001
«In tema di deposito, l'onere di provare l'esatto adempimento della prestazione di riconsegna della cosa depositata, nel caso in cui il depositante assuma la mancata corrispondenza tra la cosa consegnata e quella restituita, spetta al depositario.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16971 del 21 luglio 2009
«In tema di azione revocatoria fallimentare, gli estratti conto comunicati dalla banca al cliente e non impugnati, se utilizzati in giudizio dal curatore del fallimento, hanno efficacia di prova tra le parti, non già quali scritture contabili...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7388 del 8 agosto 1997
«In tema di contratto di apertura di credito documentario, (nella specie, per compravendita internazionale di autovetture con pagamento del prezzo, contro documenti, a mezzo banca), l'attività di controllo della corrispondenza dei documenti alle...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8711 del 13 aprile 2006
«In tema di contratti bancari, la circostanza che le operazioni connesse ad un contratto di apertura di credito vengano eseguite in conto corrente non privano il contratto di conto corrente bancario della sua autonomia: con la conseguenza che il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5561 del 19 marzo 2004
«Il principio secondo cui il requisito della sufficiente indicazione della cosa data in pegno ben può ritenersi soddisfatto, nel caso di pegno di titoli di credito al portatore, dalla semplice menzione della natura del titolo e dell'ammontare del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8517 del 2 agosto 1991
«Nell'ambito del conto corrente di corrispondenza, la banca mandataria è tenuta alla diligente individuazione del contenuto dell'incarico ricevuto, non fermandosi alle enunciazioni meramente formali, ma non anche al controllo sulla convenienza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9494 del 28 giugno 2002
«La causa del contratto di conto corrente di corrispondenza implica un mandato generale conferito alla banca dal correntista ad eseguire e ricevere pagamenti per conto del cliente, con autorizzazione a far affluire nel conto le somme cosa acquisite...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 815 del 10 febbraio 1982
«Il conto corrente di corrispondenza è un contratto per effetto del quale la banca si obbliga a prestare un servizio di cassa per conto e nell'interesse del correntista ed essendo dominato dalle regole del mandato non esclude che la disponibilità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3701 del 21 dicembre 1971
«Il conto corrente di corrispondenza, per effetto del quale la banca, nel presupposto di una disponibilità presso di sé a favore del cliente si obbliga a prestargli il servizio di cassa, secondo le ricevute istruzioni, ha natura di contratto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10596 del 30 aprile 2010
«L'interpretazione di un contratto di assicurazione deve procedere, in ragione della natura sinallagmatica del vincolo, alla luce del principio di necessaria corrispondenza tra ammontare del premio dovuto dall'assicurato e contenuto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11043 del 22 dicembre 1994
«In tema di trasporto marittimo, il legittimo possessore della polizza di carico, secondo la legge di circolazione dei titoli di credito, oltre ad avere diritto alla riconsegna della merce, é abilitato a pretendere il risarcimento dei danni per la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15296 del 6 luglio 2007
«In tema di spese degli enti locali effettuate senza il rispetto delle condizioni di cui all'art. 23, commi 3 e 4, D.L. 2 marzo 1989, n. 66, convertito con modificazioni dalla legge 24 aprile 1989, n. 144, applicabile ratione temporis e riprodotto,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13830 del 9 giugno 2010
«In tema di responsabilità civile, affinché la violazione di una norma possa costituire causa o concausa di un evento, è necessario che essa sia preordinata ad impedirlo; in caso contrario la condotta trasgressiva del contravventore assume autonoma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3414 del 7 marzo 2003
«In tema di danno biologico, qualora il giudice di merito abbia adottato il criterio cosiddetto «tabellare», la riduzione del valore del punto percentuale di invalidità operata per adeguarlo (e, quindi, personalizzarlo), da quello fissato in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8998 del 3 luglio 2001
«L'efficacia probatoria delle riproduzioni meccaniche di cui all'art. 2712 c.c. è subordinata — in ragione della loro formazione al di fuori del processo e senza le garanzie dello stesso — all'esclusiva volontà della parte contro la quale esse sono...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3859 del 22 febbraio 2006
«In materia di inquadramento del lavoratore, il giudice di merito è tenuto ad effettuare un'operazione logica di comparazione delle mansioni astrattamente previste per la qualifica da attribuire e di quelle svolte in concreto dal prestatore. A tal...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12513 del 7 luglio 2004
«Ove la contrattazione collettiva preveda, nel disciplinare la classificazione dei lavoratori, sia le categorie o livelli, mediante declaratorie estratte e generali, sia distinti e specifici profili professionali, l'indagine per determinare la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12555 del 15 dicembre 1998
«In materia di legittimità dell'attribuzione al lavoratore di una categoria o di una qualifica prevista dal contratto collettivo, è compito del giudice di ricostruire la comune intenzione delle parti ai sensi dell'art. 1362 c.c., ossia di motivare...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5809 del 10 marzo 2010
«Ai fini del riconoscimento della qualifica dirigenziale, è necessario e sufficiente che sia dimostrato l'espletamento di fatto delle relative mansioni, caratterizzate dalla preposizione ad uno o più servizi con ampia autonomia decisionale, e non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4437 del 20 aprile 1995
«Il riconoscimento ad un lavoratore subordinato della qualifica di dirigente a prescindere della corrispondenza della stessa alle mansioni effettivamente svolte e la successiva stipulazione con lo stesso di una clausola di durata minima del...»