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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4224 del 23 febbraio 2007
«In tema di divisione ereditaria, il retratto successorio, avendo la finalità di impedire l'intromissione di estranei nello stato di indivisione determinato dall'apertura della successione mortis causa si applica soltanto alle comunioni...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7835 del 3 agosto 1990
«In tema di divisione ereditaria, per l'accertamento della comoda (o meno) divisibilità degli immobili, ai sensi dell'art. 720 c.c., deve aversi riguardo al numero delle quote che spettano agli originari chiamati (di primo grado: una quota per ogni...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6890 del 19 novembre 1983
«Il principio della immutabilità del giudice istruttore, sancito dall'art. 174 c.p.c. anche per il giudizio di appello, non si applica estensivamente agli altri componenti del collegio giudicante e ciò sia per la particolare posizione assegnata nel...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3846 del 1 aprile 1995
«In caso di domanda di divisione ordinaria proposta nei confronti dei coeredi di uno degli originari comunisti, qualora questi non facciano richiesta della loro quota indivisa, ma chiedano lo scioglimento anche di tale comunione, quali successori a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8304 del 16 agosto 1990
«Le condizioni per l'esperibilità del retratto successorio ai sensi dell'art. 732 c.c. sussistono quando il coerede vende i diritti di comproprietà su tutti i beni immobili e mobili lasciati dal de cuius, giacché in tal caso è ravvisabile il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3745 del 20 aprile 1994
«Lo scioglimento della comunione ereditaria nei confronti di uno dei coeredi non ne modifica la natura e non fa venir meno, conseguentemente, il diritto di prelazione che, ai sensi dell'art. 732 c.c., spetta agli altri coeredi nei confronti di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15501 del 14 luglio 2011
«Quando il testatore provvede alla ripartizione in quote tra gli eredi del suo patrimonio immobiliare, individuando i beni destinati a far parte di ciascuna di esse, non si configura l'ipotesi della cosiddetta divisione regolata (art. 733 cod....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10306 del 22 novembre 1996
«Il testatore che proceda direttamente alla divisione, ai sensi dell'art. 723 c.c., può fare ricorso allo strumento del conguaglio in danaro sia per correggere le ineguaglianze in natura delle quote ereditarie che già si presentino all'atto della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24866 del 23 novembre 2006
«In presenza di donazioni di diversi importi di danaro fatte in vita dal de cuius ad alcuni degli eredi, va effettuata la collazione ereditaria delle somme rispettivamente ricevute, senza che possa operarsi tra gli stessi una sorta di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5888 del 27 novembre 1985
«L'aggiunta del modus non snatura l'essenza della donazione, non potendo assegnarsi ad esso la funzione di corrispettivo, con la sussunzione della donazione modale nella categoria dei contratti a titolo oneroso, ma comporta che la liberalità, che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25473 del 16 dicembre 2010
«La collazione per imputazione dell'immobile donato in nuda proprietà con riserva di usufrutto va effettuata con riferimento al valore corrispondente alla piena proprietà come acquisita dal donatario all'epoca di apertura della successione, sia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18054 del 8 settembre 2004
«In tema di successioni mortis causa la collazione del denaro si attua naturalmente per imputazione, sul presupposto necessario che si sia in precedenza proceduto ad un'operazione di divisione dell'asse ereditario, realizzandosi l'imputazione,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20338 del 27 settembre 2007
«Il fatto che, ai sensi dell'art. 752 c.c., i coeredi «contribuiscono tra loro al pagamento dei debiti e pesi ereditari in proporzione delle quote ereditarie...» e che, ai sensi dell'art. 754 c.c., ciascuno è tenuto verso i creditori in proporzione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4461 del 28 febbraio 2006
«La norma di cui all'art. 754 c.c. deve essere interpretata nel senso che il coerede convenuto per il pagamento di un debito ereditario ha l'onere di indicare al creditore la sua qualità di coobbligato passivo pro quota con la conseguenza che,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8077 del 24 luglio 1995
«L'errore costituisce causa di annullamento della divisione solo quando ha prodotto l'omissione dalla massa di uno o più beni dell'eredità, quando il condividente ha subito la lesione oltre il quarto — ipotesi per le quali sono stati previsti gli...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1529 del 11 febbraio 1995
«In tema di divisione ereditaria, l'errore riguardante le operazioni divisionali, cioè i beni da dividere, la loro essenza e il loro valore, non costituisce causa di annullamento della divisione, dovendo trovare piena applicazione, in tal caso, la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8448 del 3 settembre 1997
«Al fine di escludere la rescindibilità dell'atto di divisione, ai sensi dell'art. 764, secondo comma, c.c., non è sufficiente constatare che essa contenga una contestuale transazione, dovendosi, ancora, accertare che l'accordo transattivo,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 137 del 9 gennaio 1984
«In tema di divisione ereditaria, l'art. 764 secondo comma c.c., secondo il quale l'azione di rescissione per lesione oltre il quarto, di cui al precedente art. 763 c.c., non è ammessa contro la transazione che ha posto fine alle questioni insorte...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 737 del 18 febbraio 1977
«È lecito il modus , apposto alla donazione di una somma di danaro, in base al quale il donatario è tenuto a servirsi della somma stessa per pagare il riscatto di suo padre, sequestrato da malviventi, poiché l'immoralità non concerne colui che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3526 del 16 ottobre 1976
«L'intento di donare, quale volontà del donante diretta a compiere a favore di un altro soggetto un'attribuzione patrimoniale gratuita, priva cioè di controprestazione, consiste nella coscienza del donante del compimento di un'elargizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7507 del 30 marzo 2006
«Poiché con la donazione indiretta le parti realizzano l'intento di liberalità utilizzando uno schema negoziale avente causa diversa, configura piuttosto una donazione diretta l'accollo interno con cui l'accollante, allo scopo di arricchire la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1545 del 29 maggio 1974
«La convalida del testamento (art. 590 c.c.) o della donazione (art. 799 c.c.) invalidi esige la volontà di attribuire efficacia all'atto invalido e la conoscenza della causa di invalidità; la manifestazione di tale volontà e scienza non comporta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 527 del 23 febbraio 1973
«La donazione indiretta, concepita come mezzo per conseguire attraverso l'utilizzazione di un negozio con causa tipica, un risultato pratico da questa divergente, non è configurabile rispetto ai titoli di credito astratti, suscettibili di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23297 del 3 novembre 2009
«Nel "negotium mixtum cum donatione", la causa del contratto ha natura onerosa ma il negozio commutativo stipulato tra contraenti ha lo scopo di raggiungere per via indiretta, attraverso la voluta sproporzione tra le prestazioni corrispettive, una...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1931 del 23 febbraio 1991
«Nel negotium mixtum cum donatione , che deve rivestire la forma non della donazione, ma dello schema negoziale effettivamente adottato dalle parti, la causa del contratto è onerosa, ma il negozio commutativo adottato viene dai contraenti posto in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2507 del 26 luglio 1971
«Il negotium mixtum cum donatione è bensì caratterizzato nel suo contenuto da un duplice elemento, in parte oneroso ed in parte gratuito, ma il contratto è unico riguardo alla forma ed unitaria è nella sostanza la sua complessiva entità; e poiché...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1790 del 12 giugno 1971
«Col negotium mixtum cum donatione le parti addivengono ad una donazione indiretta valendosi del negozio che esse dichiarano di porre in essere, e che effettivamente stipulano, per ottenere uno scopo che diverge dalla causa o funzione tipica del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1411 del 14 febbraio 1997
«La figura della donazione remuneratoria, prevista dall'art. 770, primo comma, c.c., è caratterizzata dalla rilevanza giuridica che assume, in essa, il «motivo» dell'attribuzione patrimoniale, correlata specificamente ad un precedente comportamento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1789 del 19 maggio 1976
«Come risulta dalla coordinazione delle norme contenute negli artt. 769 e 770 c.c., è riconducibile allo schema della donazione anche la cosiddetta donazione remuneratoria, nella quale l'atto di liberalità è determinato da ragioni di riconoscenza o...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1218 del 5 aprile 1975
«L'indagine che il giudice deve compiere per accertare se si trova di fronte a una obbligazione naturale è duplice. Da un canto egli deve accertare se nel caso sottoposto al suo esame sussiste un dovere morale o sociale, in relazione alla...»