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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15042 del 6 giugno 2008
«Affinché la P.A. possa andare esente dalla responsabilità di cui all'art. 2051 c.c., per i danni causati da beni demaniali, occorre avere riguardo non solo e non tanto all'estensione di tali beni od alla possibilità di un effettivo controllo su...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16612 del 19 giugno 2008
«In tema di azione di ripetizione, l'indebito oggettivo opera non solo quando l'originaria causa di pagamento sia venuta meno, ma anche quando essa manchi fin dall'origine; ai sensi degli artt. 2033 e 2935 c.c., la prescrizione del diritto di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3322 del 12 febbraio 2010
«L'azione generale di arricchimento senza causa nei confronti della P.A. presuppone, oltre al fatto materiale dell'esecuzione di una prestazione economicamente vantaggiosa per l'ente pubblico, anche il riconoscimento dell'utilità della stessa da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3222 del 2 aprile 1999
«L'azione di indebito arricchimento nei confronti della pubblica amministrazione presuppone non solo il fatto materiale dell'esecuzione dell'opera o della prestazione vantaggiosa per l'ente pubblico, ma anche il riconoscimento da parte di questo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12880 del 26 maggio 2010
«In tema di contratti degli enti pubblici territoriali, l'art. 23, comma 3, del d.l. 28 aprile 1989, n. 66, convertito con modificazioni dalla legge 24 aprile 1989, n. 144, subordinando la validità del contratto all'esistenza di una deliberazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 25439 del 6 dicembre 2007
«In tema di azione di arricchimento senza causa, proposta nei confronti di un ente pubblico territoriale, l'esistenza di una delibera di spesa giustificativa del contratto di fornitura di servizi (rilevabile d'ufficio dal giudice) determina, nel...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10884 del 11 maggio 2007
«Non potendosi, in difetto di espressa previsione normativa, affermare la retroattività del D.L. n. 66 del 1989 (convertito in legge n. 144 del 1989 e riprodotto senza sostanziali modifiche dall'art. 35 D.L.vo n. 77 del 1995), deve ritenersi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7508 del 30 marzo 2006
«Ai sensi dell'art. 23, terzo e quarto comma D.L. 2 marzo 1989 n. 66 (conv. in legge 24 aprile 1989 n. 144), applicabile ratione temporis al quale si uniforma la legge reg. Sicilia n. 21 del 1985, nelle ipotesi di fornitura di beni o servizi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13296 del 5 ottobre 2000
«Se un contratto di fornitura tra un privato e un comune viola le disposizioni contenute nell'art. 23, terzo comma, della legge 24 aprile 1989, n. 144, secondo l'interpretazione avallata dalla Corte costituzionale con le sentenze 24 ottobre 1995,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10199 del 3 agosto 2000
«L'azione di responsabilità che, a norma dell'art. 23, D.L. n. 66 del 1989 (conv. in legge n. 144 del 1989 e riprodotto senza sostanziali modifiche dall'art. 35, D.L.vo n. 77 del 1995), è esperibile dai privati contro gli amministratori e i...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11163 del 19 novembre 1990
«In tema di imputabilità del fatto dannoso opera un sistema autonomo rispetto a quello previsto dal legislatore in tema di imputabilità del reato. In campo penale, infatti, è la legge stessa che fissa le cause che escludono l'imputabilità, mentre,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16803 del 20 giugno 2008
«La presunzione di responsabilità prevista dall'art. 2047 c.c. nei confronti di chi sia tenuto alla sorveglianza dell'incapace è configurabile a carico della struttura sanitaria soltanto in caso di ricovero ospedaliero del malato mentale,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 565 del 30 gennaio 1985
«In tema di responsabilità civile da fatto illecito, la capacità d'intendere e di volere del minore, la quale esclude l'applicabilità dell'art. 2047 c.c., può essere accertata dal giudice del merito, con valutazione di fatto incensurabile in sede...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21685 del 9 novembre 2005
«Per la sussistenza della responsabilità dell'imprenditore ai sensi dell'art. 2049 c.c. non è necessario che le persone che si sono rese responsabili dell'illecito siano legate all'imprenditore da uno stabile rapporto di lavoro subordinato, ma è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20334 del 15 ottobre 2004
«Il combinato disposto degli artt. 139 e 148 c.p.c., in base alla interpretazione costituzionalmente orientata di essi ( che emerge anche dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 28 del 2004) va letto nel senso che le notificazioni si...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26514 del 17 dicembre 2009
«Nelle cosiddette vendite "a catena" spettano all'acquirente due azioni: quella contrattuale, che sorge solo nei confronti del diretto venditore, in quanto l'autonomia di ciascun trasferimento non gli consente di rivolgersi contro i precedenti...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10893 del 7 agosto 2001
«La responsabilità del proprietario o del concessionario di un'autostrada nei confronti del conducente un autoveicolo ha natura extracontrattuale, in quanto il pagamento del pedaggio (ove previsto) non determina la nascita di un rapporto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14759 del 26 giugno 2007
«Il giudice di merito, per la soluzione di questioni di natura tecnica o scientifica, non ha alcun obbligo di nominare un consulente d'ufficio, ma può ben fare ricorso alle conoscenze specialistiche che abbia acquisito direttamente attraverso studi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13061 del 5 giugno 2007
«La responsabilità della RA. per l'esercizio illegittimo della funzione pubblica non consegue al dato obiettivo dell'adozione di un provvedimento illegittimo, dovendo il giudice ordinario svolgere una più penetrante indagine estesa anche alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3726 del 28 marzo 2000
«In tema di responsabilità civile della pubblica amministrazione per avere illegittimamente adottato ed eseguito un provvedimento con sacrificio di una situazione di interesse protetto del privato, perché tale responsabilità sussista è necessario...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 864 del 17 gennaio 2008
«Nel caso che un dipendente della P.A. abbia commesso un atto illecito e si accerti che ciò è avvenuto in quanto i superiori gerarchici del dipendente stesso hanno omesso di emanare le direttive opportune per prevenire la commissione, da parte dei...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26527 del 17 dicembre 2007
«Deve escludersi la responsabilità dello Stato nei confronti di terzi per i danni causati dal comportamento colposo o doloso di un dipendente quando il fatto lesivo è commesso al di fuori dell'esercizio delle proprie funzioni e per finalità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20986 del 8 ottobre 2007
«Affinché ricorra la responsabilità della P.A. per un fatto lesivo posto in essere dal proprio dipendente — responsabilità il cui fondamento risiede nel rapporto di immedesimazione organica — deve sussistere, oltre al nesso di causalità fra il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19975 del 14 ottobre 2005
«La responsabilità del proprietario per i danni cagionati a terzi dalla rovina dell'edificio sussiste, ai sensi dell'art. 2053 c.c., in dipendenza di ogni disgregazione, sia pure limitata, degli elementi strutturali della costruzione, ovvero degli...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19974 del 14 ottobre 2005
«La responsabilità del proprietario per i danni cagionati a terzi dalla rovina dell'edificio sussiste, ai sensi dell'art. 2053 c.c., in dipendenza di ogni disgregazione, sia pure limitata, degli elementi strutturali della costruzione, ovvero degli...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1666 del 27 gennaio 2005
«In tema di responsabilità del proprietario per danni derivanti, ex art. 2053 c.c., da rovina dell'edificio, per tale deve intendersi ogni disgregazione, sia pure limitata, degli elementi strutturali della costruzione, ovvero degli elementi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5127 del 12 marzo 2004
«L'art. 2053 c.c. pone a carico del proprietario di un edificio una responsabilità legale presunta, che può essere vinta, senza che si dia luogo necessariamente al concorso di responsabilità del proprietario dell'edificio, qualora si provi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4898 del 11 novembre 1977
«La responsabilità legale presunta sancita dall'art. 2053 c.c. a carico del proprietario di un edificio o di altra costruzione peri danni cagionati dalla loro rovina è configurabile anche nei confronti della pubblica amministrazione, in quanto per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4694 del 20 dicembre 1976
«Nella nozione di «rovina», di cui all'art. 2053 c.c., se non può essere ricompresa ogni insidia pericolosa che possa trovarsi contenuta nell'edificio, è però da includere ogni disgregazione, sia pure limitata dell'edificio stesso o di elementi o...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4754 del 9 marzo 2004
«Ai fini della interpretazione della domanda giudiziale non sono utilizzabili i criteri di interpretazione del contratto dettati dall'art. 1362 e seguenti c.c., in quanto non esiste una comune intenzione delle parti da individuare, e può darsi...»