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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 14592 del 26 maggio 2021
«Nei contratti stipulati dalla P.A. con il sistema dell'asta pubblica, l'atto di aggiudicazione - che deve essere trasfuso in un apposito processo verbale che tiene luogo del contratto - rappresenta un atto di accertamento dell'avvenuta formazione...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 34510 del 16 novembre 2021
«Per ritenere integrata la responsabilità precontrattuale occorre che tra le parti siano in corso trattative; che queste siano giunte ad uno stadio idoneo ad ingenerare, nella parte che invoca l'altrui responsabilità, il ragionevole affidamento...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 7288 del 13 marzo 2023
«In tema di intermediazione finanziaria, l'onere probatorio a carico dell'intermediario di aver adempiuto agli obblighi informativi nei confronti del cliente sussiste indipendentemente dalla valutazione di adeguatezza dell'operazione; la carenza di...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 18748 del 12 luglio 2019
«Ai fini dell'accertamento della responsabilità precontrattuale, il giudice di merito, dopo aver individuato il comportamento della parte che si assume contrario ai doveri di correttezza, deve altresì considerare l'idoneità di tale condotta ad...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15598 del 11 giugno 2019
«Nel contratto di assicurazione sono da considerare clausole limitative della responsabilità, agli effetti dell'art. 1341 c.c. (con conseguente necessità di specifica approvazione preventiva per iscritto), quelle che limitano le conseguenze della...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 9738 del 26 maggio 2020
«La necessità dell'approvazione scritta delle clausole vessatorie è esclusa solo se la conclusione del contratto sia stata preceduta da una trattativa che abbia avuto ad oggetto specificamente le clausole che necessiterebbero altrimenti di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23042 del 26 settembre 2018
«Il licenziamento per giustificato motivo oggettivo disposto per gli stessi motivi già addotti a fondamento di un precedente licenziamento collettivo dichiarato illegittimo (nella specie, soppressione della posizione lavorativa) realizza uno schema...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14828 del 7 giugno 2018
«In tema di arruolamento marittimo a tempo determinato, esclusa l'applicabilità della disciplina di diritto comune integrata dal d.lgs. n. 368 del 2001, rileva la disposizione speciale di cui all'art. 326 c.nav. che nel porre, all'ultimo comma, una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9468 del 4 aprile 2019
«In tema di licenziamento nullo perché ritorsivo, il motivo illecito addotto ex art. 1345 c.c. deve essere determinante, cioè costituire l'unica effettiva ragione di recesso, ed esclusivo, nel senso che il motivo lecito formalmente addotto risulti...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 15844 del 17 maggio 2022
«In assenza di una norma che vieti, in via generale, di porre in essere attività negoziali pregiudizievoli per i terzi, il negozio lesivo dei diritti o delle aspettative dei creditori non è, di per sé, illecito, sicché la sua conclusione non è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 37804 del 27 dicembre 2022
«L'impossibilità dell'oggetto alla quale consegue, ai sensi degli artt. 1346 e 1418 c.c., la nullità del contratto, ricorre solo quando la prestazione sia insuscettibile di essere effettuata per la sussistenza di impedimenti originari di carattere...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 1626 del 24 gennaio 2020
«In tema di preliminare di compravendita immobiliare, la possibilità di determinare l'oggetto del contratto mediante il rinvio ad elementi esterni individuabili "aliunde", idonei a consentire in modo inequivoco l'identificazione del bene oggetto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1452 del 18 gennaio 2019
«Per i contratti per i quali è prevista la forma scritta "ad substantiam", la prova della loro esistenza e dei diritti che ne formano l'oggetto richiede necessariamente la produzione in giudizio della relativa scrittura, che non può essere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19031 del 13 giugno 2022
«Nei contratti per i quali è richiesta la forma scritta "ad substantiam", la volontà comune delle parti deve rivestire tale forma soltanto nella parte riguardante gli elementi essenziali (consenso, "res", "pretium"), con la conseguenza che, in caso...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 4539 del 15 febbraio 2019
«Le parti che abbiano convenuto l'adozione della forma scritta per un determinato atto, nella loro autonomia negoziale possono successivamente rinunciarvi, anche tacitamente, mediante comportamenti incompatibili con il suo mantenimento, costituendo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1547 del 22 gennaio 2019
«L'indagine del giudice del merito diretta ad accertare se un contratto sia stato sottoposto a condizione sospensiva non può essere sindacata in sede di legittimità, se condotta nel rispetto delle regole che disciplinano l'interpretazione dei...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, ordinanza n. 2173 del 25 gennaio 2022
«Nell'interpretazione del contratto e degli atti di autonomia privata, tra cui sono compresi i contratti aziendali, il criterio letterale va integrato, nell'obiettivo normativamente imposto di ricostruire la volontà delle parti, con gli altri...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 30135 del 26 ottobre 2022
«Anche nell'interpretazione dei contratti collettivi di diritto comune, i canoni legali di ermeneutica contrattuale sono governati da un principio di gerarchia, in forza del quale il criterio del senso letterale delle parole, di cui all'art. 1362,...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 9461 del 9 aprile 2021
«Posto che l'accertamento della volontà delle parti in relazione al contenuto di un negozio giuridico si traduce in una indagine di fatto affidata al giudice di merito, il ricorrente per cassazione, al fine di far valere la violazione dei canoni...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3115 del 9 febbraio 2021
«In tema di interpretazione del contratto, il procedimento di qualificazione giuridica consta di due fasi, delle quali la prima - consistente nella ricerca e nella individuazione della comune volontà dei contraenti - è un tipico accertamento di...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 2945 del 8 febbraio 2021
«In tema di interpretazione di una clausola contrattuale controversa, solo la lettura dell'intero testo contrattuale consente una corretta comprensione della convenzione e suo tramite della comune intenzione delle parti, mentre l'enucleazione di...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 995 del 20 gennaio 2021
«Nel giudizio di cassazione, la censura svolta dal ricorrente che lamenti la mancata applicazione del criterio di interpretazione letterale, per non risultare inammissibile deve essere specifica, dovendo indicare quale sia l'elemento semantico del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 701 del 18 gennaio 2021
«L'interpretazione degli atti negoziali - che è riservata al giudice del merito ed è incensurabile in sede di legittimità ove rispettosa dei criteri legali di ermeneutica contrattuale e sorretta da motivazione immune da vizi - va condotta sulla...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 30686 del 25 novembre 2019
«Benché l'interpretazione del contratto resti tipico accertamento devoluto al giudice del merito, qualora non sia dato rinvenire il criterio ermeneutico che ha indirizzato l'opera del predetto giudice, peraltro in presenza d'emergenze semantiche...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 26485 del 17 ottobre 2019
«In tema di contratto misto, la relativa disciplina giuridica va individuata in quella risultante dalle norme del contratto tipico nel cui schema sono riconducibili gli elementi prevalenti (cosiddetta teoria dell'assorbimento o della prevalenza),...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 21576 del 22 agosto 2019
«L'art. 1362 c.c., allorché nel comma 1 prescrive all'interprete di indagare quale sia stata la comune intenzione delle parti senza limitarsi al senso letterale delle parole, non svaluta l'elemento letterale del contratto ma, al contrario, intende...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 20294 del 26 luglio 2019
«Nell'interpretazione del contratto, che è attività riservata al giudice di merito, censurabile in sede di legittimità solo per violazione dei canoni ermeneutici o vizio di motivazione, il carattere prioritario dell'elemento letterale non va inteso...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5288 del 6 marzo 2018
«L'interpretazione dei contratti collettivi di diritto comune è devoluta al giudice di merito ed è censurabile in cassazione solo per vizi di motivazione e violazione dei canoni di ermeneutica contrattuale; di conseguenza, eventuali pronunce emesse...»
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Corte di Giustizia dell'Unione Europea, Sez. I, ordinanza n. 2945 del 8 febbraio 2021
«In tema di interpretazione di una clausola contrattuale controversa, solo la lettura dell'intero testo contrattuale consente una corretta comprensione della convenzione e suo tramite della comune intenzione delle parti, mentre l'enucleazione di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24699 del 14 settembre 2021
«Nell'interpretazione di una clausola negoziale, la comune intenzione dei contraenti deve essere ricercata sia indagando il senso letterale delle parole, alla luce dell'integrale contesto negoziale, ai sensi dell'art. 1363 c.c., sia utilizzando i...»