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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11768 del 20 novembre 1991
«Tra gli atti istruttori cui il difensore ha diritto di partecipare non rientra la perquisizione eseguita dalla polizia giudiziaria nell'immediatezza della consumazione di un delitto, quando acquistano rilievo soltanto i sospetti e vengono posti in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2460 del 23 febbraio 1991
«In tema di estorsione, il profitto deve ritenersi ingiusto allorché sia fondato su una pretesa non tutelata dall'ordinamento giuridico né in via diretta — quando, cioè, si riconosce al suo titolare il potere di farla valere in giudizio — né in via...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7310 del 8 luglio 1991
«In tema di caccia, l'affermazione ex lege della proprietà dello Stato su tutta la fauna selvatica esistente sul territorio nazionale ha determinato l'attribuzione allo stesso di una signoria sui singoli capi di selvaggina, che si esprime in una...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8496 del 2 agosto 1991
«In tema di estorsione, una minaccia dall'esteriore apparenza di legalità, come quella di convenire in giudizio il soggetto passivo, formulata, però, non già con l'intenzione di esercitare un diritto, ma con lo scopo di coartare l'altrui volontà e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9714 del 18 settembre 1991
«In mancanza di un esplicito e specifico divieto da parte dell'assemblea di una società di capitali, l'esercizio del diritto di querela, pur trattandosi di un atto di straordinaria amministrazione, rientra tra i compiti dell'amministratore delegato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11947 del 15 dicembre 1992
«In tema di furto, quando l'avente diritto o persona da lui incaricata sorvegli le fasi dell'azione furtiva, sì da poterla interrompere in ogni momento, il delitto non è consumato neanche con l'occultamento della cosa sulla persona del colpevole....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1252 del 5 maggio 1992
«Il reato di cui all'art. 650 c.p. è costituito dalla inosservanza di ogni ordine o provvedimento legalmente dati, cioè previsti e/o consentiti da norma giuridica, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, di ordine pubblico o di igiene. Le...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2667 del 13 marzo 1992
«È illegittimo il diniego delle circostanze attenuanti generiche, fondato esclusivamente sul comportamento processuale dell'imputato rimasto contumace, poiché fa parte del diritto di difesa non presenziare al processo.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3198 del 18 marzo 1992
«La disciplina dettata dall'art. 601 c.p.p. deve essere riferita solamente all'ordinario giudizio di appello in udienza pubblica, salvo che espressamente sia prevista anche per il giudizio in camera di consiglio, come si verifica in forza del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3337 del 3 novembre 1992
«La Corte di cassazione risolve una questione di diritto anche quando giudica sull'adempimento dell'obbligo della motivazione o sulla coerenza logica della stessa; cosicché, in caso di annullamento per vizio di motivazione, il giudice di rinvio è...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3380 del 23 marzo 1992
«La minaccia, ancorché non penalmente apprezzabile quando è legittima e tende a realizzare un diritto riconosciuto e tutelato dall'ordinamento giuridico, diviene contra ius quando, pur non essendo antigiuridico il male prospettato, si faccia uso di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4256 del 4 dicembre 1992
«In tema di procedimento di esecuzione (art. 666 c.p.p.), non sussiste violazione del principio del contraddittorio e del diritto di difesa quando, essendo l'interessato detenuto in luogo posto fuori della circoscrizione del giudice ed avendo egli...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4322 del 24 novembre 1992
«La procedura prevista per la correzione degli errori materiali è applicabile anche alle sentenze emesse dalla Corte di cassazione, sempreché il giudice si trovi di fronte a una situazione nella quale il provvedimento sia affetto da mere...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4495 del 11 aprile 1992
«La concessione della sospensione condizionale della pena è impugnabile da parte dell'imputato nei casi in cui da ciò che dovrebbe costituire un beneficio derivi la lesione di un diritto o quanto meno di un interesse giuridicamente apprezzabile....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 567 del 15 aprile 1992
«Le misure cautelari (nella specie interdittiva: divieto temporaneo di esercitare l'attività imprenditoriale), pur attenendo alle fondamentali libertà costituzionali sulle quali vengono ad incidere, appartengono al diritto processuale, proprio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5851 del 15 maggio 1992
«La rinuncia all'impugnazione, essendo un negozio processuale abdicativo e recettizio, determina l'estinzione dell'impugnazione nel momento stesso in cui perviene all'autorità giudiziaria competente, quando provenga dalla persona legittimata e sia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8668 del 3 agosto 1992
«Non è configurabile il reato di invasione di terreni o di edifici a carico di chi abbia già il possesso del fondo in qualità di comproprietario-compossessore, e quindi il diritto di accedervi, ancorché utilizzi il bene abusandone.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11302 del 9 dicembre 1993
«In mancanza di resipiscenza, ancorché rilevata dal comportamento processuale, può giustificare il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche in quanto confermativa di una personalità negativa, e non in quanto espressione di scelte difensive...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1447 del 4 maggio 1993
«Nel caso di imputato deceduto nel corso del giudizio di merito e d'impugnazione successivamente proposta dal difensore di fiducia che lo aveva assistito, l'impugnazione è inammissibile per difetto di legittimazione del proponente, risultando...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1503 del 8 giugno 1993
«L'accertamento del sicuro ravvedimento di cui all'art. 176 c.p. che costituisce il fondamento giuridico dell'istituto della liberazione condizionale postula una più ampia e penetrante valutazione della personalità del soggetto, che tenga conto,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1745 del 2 luglio 1993
«L'art. 33 cpv., R.D. 8 ottobre 1931, n. 1604, secondo il quale incorre nel delitto di furto ai sensi degli art. 624 c.p. chiunque peschi in acque che, per disposizioni naturali o per opere manufatte, si trovino racchiuse in modo da impedire...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1992 del 3 marzo 1993
«In sede di giudizio di rinvio è irrilevante la questione di legittimità costituzionale avente ad oggetto la norma che il giudice del rinvio è tenuto ad applicare sulla base del principio di diritto enunciato dalla Corte di cassazione. Infatti,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2378 del 27 settembre 1993
«Il provvedimento con il quale il giudice esercita il potere di differimento del colloquio con il difensore ai sensi dell'art. 104, terzo comma, c.p.p., non è impugnabile per il principio di tassatività delle impugnazioni fissato dall'art. 568,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2429 del 15 marzo 1993
«Per aversi esercizio arbitrario delle proprie ragioni è necessario che il soggetto agisca per esercitare un preteso diritto soggettivo e non per esercitare una potestà pubblica. Ne deriva che risponde di sequestro di persona, e non già del delitto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3529 del 2 novembre 1993
«L'applicazione di attenuanti generiche non costituisce un diritto conseguente all'assenza di elementi negativi connotanti la personalità del soggetto, ma richiede elementi di segno positivo, dalla cui assenza legittimamente deriva il diniego di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3964 del 11 maggio 1993
«Integra le condizioni di salute particolarmente gravi ostative alla persistenza della custodia cautelare in carcere una sindrome neuro-psichica che abbia condotto il detenuto in breve arco di tempo a tre successivi tentativi di suicidio, l'ultimo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 398 del 18 gennaio 1993
«Ai fini della distinzione tra furto consumato e furto tentato, non hanno rilevanza né il criterio spaziale, né il criterio temporale. Perché il reato possa dirsi consumato, dunque, è sufficiente la sottrazione della cosa alla disponibilità del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4154 del 29 aprile 1993
«Ai sensi dell'art. 164, comma primo, c.p. la sospensione condizionale della pena è concessa soltanto se, avuto riguardo alle circostanze indicate dall'art. 135 c.p., il giudice presume che il colpevole si asterrà dal commettere ulteriori reati,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5360 del 27 maggio 1993
«L'appello incidentale deve avere lo stesso ambito dell'appello principale, deve essere cioè limitato ai punti della decisione investiti dai motivi dell'appello principale, e non può estendersi all'intero capo della sentenza. Infatti l'appello...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7560 del 3 agosto 1993
«In tema di occupazione abusiva di alloggi pubblici, non esiste rapporto di specialità, rilevante ex art. 9 legge n. 689 del 1981, tra la previsione di cui all'art. 26 L. 8 agosto 1977, n. 513, che commina solo una sanzione amministrativa a chi...»