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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15021 del 21 novembre 2000
«Il terzo e il quarto comma dell'art. 431 c.p.c. contemplano un'ipotesi di sospensione dell'esecuzione provvisoria del dispositivo della sentenza favorevole al lavoratore, cosicché l'ordinanza di sospensione adottata sulla base delle richiamate...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11551 del 10 luglio 2012
«Il soggetto che sia già titolare di rendita per infortunio sul lavoro o malattia professionale e che intenda, in relazione a diverso e successivo evento assicurato, ottenere la costituzione di una rendita unica, ai sensi dell'art. 80 del d.p.r. 30...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11484 del 18 novembre 1997
«Il credito avente ad oggetto l'integrazione salariale erogata dalla cassa integrazione guadagni ha natura previdenziale trattandosi di prestazione la cui funzione è di surrogare o integrare un reddito da lavoro, cessato o ridotto per un evento...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3510 del 11 giugno 1985
«Nelle controversie in materia di previdenza e assistenza obbligatorie le informazioni degli istituti di patronato e di assistenza sociale, secondo la previsione dell'art. 446 c.p.c., possono essere ammesse allorché siano destinate ad attingere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6239 del 27 novembre 1979
«Le cosiddette sentenze condizionali, cioè le sentenze nelle quali l'efficacia della pronunzia di condanna è subordinata al verificarsi di un evento determinato, ma futuro e incerto, o al sopravvenire di un termine o al preventivo adempimento di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 747 del 15 marzo 1974
«Nel processo esecutivo per espropriazione forzata, al creditore intervenuto tardivamente, cioè dopo l'udienza stabilita per la fissazione del tempo e delle modalità della vendita, è preclusa la possibilità di dedurre l'avvenuto verificarsi di un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18513 del 25 agosto 2006
«Il debitore deve essere convocato per l'udienza in cui il giudice dell'esecuzione autorizza la vendita dell'immobile ma, poiché il processo esecutivo non è caratterizzato dal principio del contraddittorio, la sua omessa audizione, non è, di per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 44 del 8 gennaio 1968
«Il termine per promuovere il giudizio di divisione nel corso del processo di espropriazione di beni indivisi, da chiunque sia stata proposta la relativa istanza, è un termine concesso a tutte le parti che hanno la possibilità di instaurarlo: al...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15785 del 12 giugno 2008
«Nel procedimento monitorio, ove il ricorrente sia deceduto successivamente al deposito del ricorso, la notifica dell'atto di opposizione alla parte presso il difensore è valida, attesa l'inidoneità dell'evento interruttivo a produrre i suoi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25737 del 24 ottobre 2008
«Ai fini dell'opposizione tardiva a decreto ingiuntivo, ai sensi dell'art. 650 c.p.c., la forza maggiore ed il caso fortuito si identificano, rispettivamente, in una forza esterna ostativa in modo assoluto ed in un fatto di carattere oggettivo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4949 del 20 agosto 1981
«Ai fini dell'opposizione tardiva al decreto ingiuntivo, ai sensi dell'art. 650 c.p.c., la forza maggiore ed il caso fortuito si identificano, rispettivamente, in una forza esterna ostativa in assoluto ed in un fatto di carattere meramente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 37 del 11 gennaio 1990
«Nell'ipotesi in cui il lavoratore subordinato — trovatosi in stato di malattia fuori della sede di lavoro e giudicato idoneo, dalla struttura medica di controllo del luogo ove era in malattia, a riprendere servizio in una certa data — abbia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 44837 del 15 novembre 2012
«Sono punibili, secondo la legge italiana, come se commessi per intero in Italia, anche i reati la cui condotta sia avvenuta solo in parte nel territorio dello Stato o il cui evento si sia ivi verificato, ancorché si tratti di frammento di condotta...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 22147 del 1 giugno 2011
«Il reato omissivo colposo si considera commesso nello Stato, in applicazione del principio di territorialità della legge penale, qualora abbia avuto luogo in tale territorio anche una sola parte della omissione causativa dell'evento.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4284 del 6 aprile 2000
«In relazione a reati commessi in parte anche all'estero, ai fini dell'affermazione della giurisdizione italiana è sufficiente, a norma dell'art. 6 c.p., che nel territorio dello Stato si sia verificato l'evento o sia stata compiuta, in tutto o in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2640 del 11 marzo 1996
«La regola posta al comma 2 dell'art. 6 c.p., secondo la quale, in applicazione del principio della territorialità della legge penale, il reato si considera commesso nel territorio dello Stato quando l'azione o l'omissione che lo costituisce è ivi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 29702 del 16 luglio 2003
«In relazione a reati commessi in parte anche all'estero, ai fini dell'affermazione della giurisdizione italiana, è sufficiente che nel territorio dello Stato si sia verificato l'evento o sia stata compiuta, in tutto o in parte, l'azione, con la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1602 del 9 febbraio 1996
«È vero che il delitto di cui all'art. 586 c.p. (morte o lesione come conseguenza di altro delitto) è imputabile a titolo di colpa (per il richiamo all'art. 83 stesso codice), ma la colpa stessa consiste specificamente nella violazione di legge...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11413 del 25 novembre 1995
«I reati di associazione criminosa si perfezionano, e le relative sanzioni sono irrogabili, prima ancora dell'eventuale commissione dei reati fine. Va pertanto esclusa la possibilità che i partecipanti ad un'unica associazione criminosa possano...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 35773 del 3 ottobre 2001
«Sussiste concorso materiale tra i reati previsti dalle norme relative alla prevenzione degli infortuni sul lavoro ed i reati di omicidio colposo e lesioni personali colpose, atteso che la diversa natura dei reati medesimi (i primi di pericolo e di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4675 del 3 febbraio 2009
«Il principio dell'equivalenza causale implica, nel caso della successione di posizioni di garanzia, che la condotta del singolo soggetto che ha concorso a determinare l'evento ha efficienza causale pur quando difetti del coefficiente psicologico...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7725 del 27 febbraio 2002
«Quando l'obbligo di impedire l'evento ricade su più persone che debbano intervenire in tempi diversi, il nesso di causalità tra la condotta omissiva o commissiva del titolare di una posizione di garanzia non viene meno per effetto del successivo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8866 del 8 agosto 2000
«In tema di rapporto di causalità, la legge penale accoglie il principio di equivalenza delle cause, riconoscendo il valore interruttivo della seriazione causale solo a quelle che sopravvengono del tutto autonomamente, svincolate dal comportamento...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11779 del 16 dicembre 1997
«Nel caso di lesioni personali seguite da decesso della vittima dell'azione delittuosa, l'eventuale negligenza o imperizia dei medici non elide il nesso di causalità tra la condotta lesiva dell'agente e l'evento morte. La colpa dei medici, infatti,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10763 del 31 ottobre 1995
«In tema di nesso di causalità, quando i comportamenti di più soggetti concorrono su un piano di reciproca equivalenza a determinare l'evento, il giudizio sull'efficienza causale è distinto ed autonomo per ciascuna condotta. Nel concorso di cause...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1996 del 18 febbraio 1994
«In sede di quantificazione dell'apporto causale di più condotte che abbiano prodotto un evento colposo, qualora si ritenga che un comportamento abbia costituito la causa prima tra tutte quelle che hanno provocato il fatto, tra cui è compreso...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1737 del 23 febbraio 1993
«Quando una condotta colposa s'inserisce in una situazione pericolosa determinata da altri, anche questi è colpevole dell'evento che ne deriva in quanto chi pone in essere una situazione di pericolo risponde delle conseguenze eventualmente...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 43159 del 22 ottobre 2013
«Le statuizioni del giudice di merito in ordine alla quantificazione delle percentuali di concorso delle colpe del reo e della vittima nella determinazione causale dell'evento costituiscono apprezzamento di fatto non censurabile in sede di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 26663 del 30 giugno 2009
«In tema di reato colposo, il giudice penale è tenuto ad accertare la colpa concorrente del terzo, rimasto estraneo al giudizio, al solo fine di verificare la rilevanza della sua condotta sull'efficienza causale del comportamento dell'imputato e di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 22632 del 5 giugno 2008
«Il grado della colpa, che rileva ex artt. 43, 61, comma primo, n. 3 e 133 c.p. ai fini della personalizzazione del rimprovero che può essere mosso all'agente, e quindi della sua colpevolezza, va determinato considerando: 1 ) la gravità della...»