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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 38501 del 18 novembre 2002
«In virtù del principio di tassatività della nullità, la consegna all'interessato da parte dell'ufficiale giudiziario di fotocopia del decreto che dispone il giudizio priva dell'attestazione di conformità all'originale ma completa di tutti i...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35862 del 25 ottobre 2002
«È abnorme, perché determina una indebita regressione del procedimento, il provvedimento del giudice del dibattimento il quale, nel dichiarare la nullità del decreto di citazione a giudizio, abbia rimesso gli atti al P.M. per la riformulazione di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2140 del 15 marzo 1993
«È abnorme, e pertanto ricorribile in cassazione in quanto contrastante con l'intero sistema processuale vigente, l'ordinanza con la quale il pretore dichiari la nullità del decreto di citazione a giudizio, per effetto della mancata notifica dello...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 21379 del 25 maggio 2001
«In tema di attività integrativa di indagine consentita ex art. 430 c.p.p. al pubblico ministero anche dopo la emissione del decreto che dispone il giudizio, i presupposti di natura processuale per ritenere che la documentazione possa essere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19678 del 28 aprile 2003
«La richiesta di procedimento di cui agli artt. 9, terzo comma, c.p. e 342 c.p.p. - al pari del rifiuto di dar corso ad una rogatoria dall'estero o per l'estero e del decreto di estradizione - seppure connotata da una larga discrezionalità, riveste...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 25611 del 18 giugno 2009
«Nei giudizi pendenti in primo grado alla data di entrata in vigore del D.L.vo 19 febbraio 1998 n. 51, recante norme in materia di istituzione del giudice unico di primo grado, non è intempestiva l'istanza di accesso al rito abbreviato, formulata a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43451 del 5 novembre 2004
«Il rigetto, da parte del giudice dell'udienza preliminare, di una richiesta non condizionata di giudizio abbreviato costituisce provvedimento abnorme da cui deriva la indebita sottrazione del procedimento alla competenza funzionale ed esclusiva,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 30200 del 30 dicembre 2011
«Il decreto della corte d'appello, emesso in un procedimento contenzioso avente ad oggetto l'attribuzione di una quota di T.F.R., ai sensi dell'art. 12 bis della legge 1º dicembre 1970, n. 898, ha valore di sentenza ed è idoneo a passare in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 39157 del 3 novembre 2001
«Una volta emesso decreto di giudizio immediato e proposta dall'imputato tempestiva richiesta di giudizio abbreviato subordinata ad integrazione probatoria, la fissazione, da parte del giudice, della relativa udienza non può essere intesa come atto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 15045 del 11 aprile 2001
«Qualora, notificato il decreto di giudizio immediato, l'imputato avanzi, entro il prescritto termine di sette giorni, richiesta di applicazione della pena, ai sensi dell'art. 446, comma 1, c.p.p., spetta al giudice per le indagini preliminari e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1067 del 13 gennaio 2010
«Nel caso di giudizio abbreviato (nella specie richiesto con l'opposizione a decreto penale), non può ritenersi che sia causa di nullità il mancato avvertimento, nell'avviso destinato all'imputato, che qualora egli non comparisse sarebbe giudicato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25221 del 21 giugno 2001
«In tema di giudizio abbreviato per reati punibili con la pena dell'ergastolo, la norma transitoria di cui all'art. 4 ter, commi secondo e terzo, del decreto legge 7 aprile 2000, prevede che la richiesta di rito abbreviato sia ammissibile nel...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9921 del 11 marzo 2010
«L'ordinanza di revoca del provvedimento di ammissione dell'imputato al rito abbreviato, pronunciata al di fuori delle ipotesi di cui all'art. 441 bis c.p.p., è provvedimento abnorme che comporta l'abnormità altresì di tutti gli atti conseguenti....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24965 del 25 novembre 2011
«In tema di procedimento camerale, il potere riconosciuto al giudice dall'art. 738, secondo comma, c.p.c. costituisce oggetto di una mera facoltà e non di un obbligo, sicché il suo mancato esercizio non determina l'inosservanza delle norme che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 123 del 10 gennaio 1995
«Per il giudizio camerale di appello relativo a sentenza emessa a seguito di rito abbreviato (art. 590 c.p.p.) non è necessario il decreto di citazione a giudizio, ma è sufficiente l'avviso di udienza ai sensi dell'art. 127 comma 1 c.p.p.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3088 del 25 gennaio 2006
«Spetta al giudice delle indagini preliminari decidere sulla domanda di patteggiamento presentata dall'imputato, anche se ha già dato il via libera al giudizio immediato. Il ricorso a quest'ultimo rito alternativo non fa spostare la “pratica” al...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4099 del 10 novembre 1999
«La decisione circa il pagamento rateale della multa o dell'ammenda rientra nella discrezionalità del giudice secondo quanto previsto dall'art. 133 ter c.p., e tale facoltà può essere esercitata esclusivamente con la sentenza di condanna emessa ai...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2324 del 20 settembre 1999
«Il rifiuto di applicazione della pena concordata fra le parti da parte del giudice a motivo dell'incongruità della pena, di per sè legittimo, non può determinare automaticamente l'inammissibilità dell'opposizione e l'esecutività del decreto penale...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5066 del 10 febbraio 2011
«È causa di nullità di ordine generale e a regime intermedio la pronuncia "de plano", e quindi senza previa fissazione di udienza camerale, della sentenza di patteggiamento, pur dopo l'esercizio dell'azione penale e la notifica del decreto di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3093 del 4 luglio 1995
«La disposizione di cui all'art. 4 del D.P.R. 22 dicembre 1990 n. 394 la quale stabilisce che il beneficio dell'indulto concesso con lo stesso decreto va revocato di diritto ove colui che ne ha usufruito commetta, nell'arco di cinque anni dalla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8888 del 3 ottobre 1996
«Poiché, in forza dell'art. 445, comma primo, c.p.p., con la sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, emessa ai sensi dell'art. 448 c.p.p., non possono essere applicate misure di sicurezza, fatta eccezione della confisca nei...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6652 del 9 luglio 1997
«La sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida, prevista dall'art. 186, comma 2, c.s., in quanto presupponente, per espresso dettato normativo, «l'accertamento del reato» di guida in stato di ebbrezza, non può...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2247 del 1 marzo 1996
«In caso di opposizione a decreto penale di condanna la richiesta di patteggiamento non deve essere contenuta inderogabilmente nella dichiarazione di opposizione, ma può essere presentata entro il termine generalmente indicato dall'art. 446 c.p.p....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 795 del 8 gennaio 2013
«È inammissibile la richiesta di applicazione della pena formulata dall'imputato dinanzi al giudice del dibattimento, instaurato in virtù di decreto che dispone il giudizio emesso all'esito dell'udienza preliminare, nella quale nessuna analoga...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10366 del 29 settembre 1994
«In tema di richiesta di applicazione della pena nel corso delle indagini preliminari, dall'interpretazione sistematica degli artt. 447, comma 1 e 127 c.p.p. si desume che il difetto di notifica del provvedimento di fissazione dell'udienza alla...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 20600 del 1 ottobre 2007
«Ai sensi dell'art. 39, comma secondo, c.p.c., la continenza di cause ricorre non solo quando due cause siano caratterizzate da identità di soggetti (identità non esclusa, peraltro, dalla circostanza che in uno dei due giudizi sia presente anche un...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8419 del 28 luglio 1992
«L'irrituale instaurazione del giudizio direttissimo di per sé («da sola») comporta non una nullità di origine generale ma soltanto una irregolarità, che viene eliminata a norma dell'art. 452, primo comma, c.p.p., secondo il quale «se il giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1027 del 14 gennaio 2003
«Qualora l'imputato, nell'atto di opposizione al decreto penale di condanna, presenti un'istanza non contemplata dalla legge (nella specie di giudizio ordinario), questa deve equipararsi alla mancata formulazione di qualsiasi specifica richiesta,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8878 del 24 febbraio 2003
«Il provvedimento con il quale il tribunale dichiara la nullità del decreto di giudizio immediato, per l'avvenuta trasmissione della relativa richiesta oltre il termine di novanta giorni previsto dall'art. 454 c.p.p. non è abnorme, in quanto non si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 32722 del 4 agosto 2003
«In tema di giudizio immediato, il carattere tassativo che deve riconoscersi, limitatamente al completamento delle indagini, al termine di 90 giorni previsto dall'art. 454 c.p.p. (dovendosi invece il detto termine riguardare come ordinatorio,...»