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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14751 del 26 giugno 2006
«Nel caso di vendita di cosa altrui, l'obbligo posto a carico del venditore di procurare al compratore l'acquisto della proprietà della cosa può essere adempiuto sia mediante l'acquisto della proprietà della cosa da parte sua, con l'automatico...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12410 del 11 ottobre 2001
«Nella vendita o nella promessa di vendita di cosa altrui, la quale non integra una promessa del fatto del terzo, in quanto con essa il venditore (o il promittente venditore) assume in proprio l'obbligazione del trasferimento del bene, il diritto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12953 del 29 settembre 2000
«Il diritto di chiedere la risoluzione del contratto non è precluso all'acquirente consapevole dell'alienità (o parziale alienità) della cosa al momento della conclusione del contratto, essendo tale diritto riconducibile alla mancata attuazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7054 del 5 luglio 1990
«Nel caso di vendita di cosa altrui avente effetti meramente obbligatori, l'obbligazione del venditore di far acquistare al compratore la proprietà della cosa può essere adempiuta non solo mediante l'acquisto della cosa da parte del soggetto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1676 del 15 marzo 1982
«Nella vendita di cosa altrui, la quale non integra una promessa del fatto del terzo, in quanto con essa il venditore assume in proprio l'obbligazione del trasferimento del bene, il diritto alla risoluzione del contratto ed all'eventuale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8434 del 1 agosto 1995
«In tema di contratto preliminare di vendita, il promissario acquirente, il quale ignorava che, al momento della stipula del contratto preliminare, la cosa promessa non apparteneva al promittente venditore, bensì ad un terzo, può sia proporre...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9112 del 9 dicembre 1987
«L'art. 1479 c.c. — che prevede espressamente che l'azione di risoluzione e di risarcimento sia proposta dal compratore in buona fede, ossia che al momento della conclusione del contratto ignorasse l'appartenenza ad altri della cosa venduta — non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2827 del 21 marzo 1987
«Allorquando la vendita di cosa altrui non sia stata convenuta come tale, ignorando il compratore che la cosa non era di proprietà del venditore (art. 1479 c.c.), si realizza un'ipotesi di inadempimento di quest'ultimo all'obbligo di trasferire la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26367 del 29 dicembre 2010
«Al contratto preliminare di compravendita di cosa parzialmente altrui (nella specie, un fondo indiviso) si adatta la disciplina prevista dagli artt. 1478 e 1480 c.c., con la conseguenza che il promittente venditore resta obbligato, oltre che alla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2575 del 12 aprile 1983
«L'art. 1538 c.c. — che, per le vendite a corpo, prevede il rimedio della diminuzione o del supplemento di prezzo in ipotesi di difformità tra la misura reale dell'immobile e quella indicata in contratto (purché la prima sia inferiore o superiore...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1717 del 9 maggio 1977
«Il principio, in base al quale è sufficiente che le condizioni dell'Azione sussistano al momento della decisione, comporta che la domanda di risoluzione della vendita, per inadempimento del compratore all'Obbligo di pagare il prezzo, va accolta...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14424 del 29 maggio 2008
«In tema di preliminare di compravendita immobiliare, l'inadempimento del promittente venditore all'obbligo di provvedere alla cancellazione di una ipoteca iscritta sul bene oggetto del contratto, anche agli effetti del regolamento della caparra...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7471 del 5 giugno 2000
«Il destinatario di una promessa di vendita immobiliare, ove la cosa sia gravata da vincoli reali (nella specie pignoramento) della cui esistenza egli non sia stato edotto, può esercitare, in luogo dell'azione di risoluzione del contratto per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9498 del 11 novembre 1994
«La norma contenuta nell'art. 1482. c.c. — applicabile analogicamente anche al contratto preliminare di vendita — con il facultare il compratore a sospendere il pagamento del prezzo se la cosa venduta risulta gravata da garanzie reali o da vincoli...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1119 del 23 febbraio 1982
«L'esistenza di garanzie reali o di vincoli da pignoramento o sequestro sull'immobile promesso in vendita — non dichiarate dal promesso venditore e ignorate dal promesso compratore — comporta per quest'ultimo sia la facoltà di sottrarsi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5300 del 7 dicembre 1977
«In materia di vendita di cosa gravata da garanzie reali o altri vincoli non dichiarati dal venditore e ignorati dal compratore l'art. 1482 c.c., applicabile indifferentemente alla vendita perfetta e al preliminare di vendita, mentre attribuisce al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8536 del 14 aprile 2011
«In tema di vendita, poiché la garanzia per evizione ha la funzione di eliminare lo squilibrio delle prestazioni determinato dall'inadempimento del venditore, tale rimedio opera nei limiti del ripristino della situazione anteriore alla conclusione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20165 del 18 ottobre 2005
«Gli effetti della garanzia per evizione, che sanziona l'inadempimento da parte del venditore dell'obbligazione di cui all'art. 1476 c.c., conseguono al mero fatto obiettivo della perdita del diritto acquistato e, quindi, indipendentemente dalla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3249 del 16 maggio 1981
«Ai sensi dell'art. 1483 c.c., la garanzia per evizione — che sanziona l'inadempimento del venditore all'obbligazione di cui all'art. 1476 n. 2 c.c. — impone al venditore medesimo di risarcire il danno nei limiti del cosiddetto interesse negativo,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 452 del 23 gennaio 1982
«Nel caso di vendita di un oggetto pregiato o di lusso (nella specie, una pelliccia di visone) ove il pregio è determinato non solo dalla qualità della materia prima impiegata, ma anche dalla particolare accuratezza delle operazioni di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2188 del 6 maggio 1978
«In tema di azione redibitoria per i vizi della cosa venduta l'importanza dell'inadempimento deve essere valutata non secondo la norma generale dell'art. 1455 c.c., bensì secondo la norma speciale dell'art. 1490 c.c., e pertanto, a tal fine, è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15395 del 1 dicembre 2000
«In tema di vendita, la riconoscibilità del vizio, rendendo non dovuta la relativa garanzia, esclude che l'acquirente possa ottenere sia la riduzione del prezzo o la risoluzione del contratto, sia il risarcimento dei danni che l'art. 1494 c.c. gli...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2565 del 25 marzo 1988
«In tema di garanzia per vizi della cosa venduta, e per il caso in cui l'azione di riduzione del prezzo sia accordata al compratore non in via esclusiva (art. 1492 terzo comma c.c.), ma in via concorrente con l'azione di risoluzione (art. 1492...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2471 del 10 settembre 1974
«In tema di contratto di vendita, le azioni di garanzia, le quali tendono a tutelare il compratore nella fase dinamica della esecuzione del contratto, perseguono tale fine prescindendo da ogni indagine sulla colpa del venditore (cioè anche quando...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 639 del 21 gennaio 2000
«In tema di compravendita, il legittimo esercizio dell'azione di risoluzione per vizi della cosa alienata non presuppone l'esistenza della colpa dell'alienante, giusta disposto dell'art. 1492 c.c., colpa richiesta, per converso, nella diversa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14431 del 22 giugno 2006
«In tema di vendita, poiché la garanzia sia quella per evizione che quella per vizi della cosa ha la funzione di eliminare lo squilibrio delle prestazioni determinato dall'inadempimento del venditore, tale rimedio, essendo rafforzativo e non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15481 del 6 dicembre 2001
«Il compratore, che abbia subito un danno a causa dei vizi della cosa, può rinunciare a proporre l'azione per la risoluzione del contratto o per la riduzione del prezzo ed esercitare la sola azione di risarcimento del danno dipendente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7718 del 7 giugno 2000
«L'azione di risarcimento danni proposta, ai sensi dell'art. 1494 c.c., dall'acquirente non si identifica né con le azioni di garanzia di cui all'art. 1492 c.c., né con l'azione di esatto adempimento. Ed invero, mentre la garanzia per evizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8336 del 17 agosto 1990
«In tema di vendita, e con riguardo alla responsabilità del venditore per vizi alla stregua dell'art. 1494 c.c., l'interessato può chiedere, in alternativa ovvero in cumulo con le azioni tese all'adempimento del contratto in via specifica ed alla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4980 del 19 luglio 1983
«Qualora la cosa venduta sia affetta da vizi, il compratore non può avvalersi, anche nel concorso della colpa del venditore, dell'azione di esatto adempimento, alternativamente con le azioni derivanti dalla garanzia di cui all'art. 1490 c.c., in...»