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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2078 del 13 febbraio 2002
«Nel giudizio di risarcimento del danno derivante da fatto illecito, costituisce violazione della regola della corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato, di cui all'art. 112 c.p.c., il prescindere, travalicandole, dalle specifiche indicazioni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12694 del 16 novembre 1999
«Il rifiuto della parte di consentire al consulente tecnico d'ufficio le necessarie indagini per l'accertamento del danno, costituisce condotta valutabile, ex art. 116 c.p.c., ai fini dell'accertamento della responsabilità.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7080 del 22 giugno 1995
«Nell'esercizio del potere di interpretazione e qualificazione della domanda il giudice del merito non è condizionato dalla formula adottata dalla parte, dovendo egli tenere conto piuttosto del contenuto sostanziale della pretesa desumibile dalla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10825 del 11 maggio 2007
«Nelle obbligazioni di valore, quale quella di risarcimento del danno determinato da un fatto illecito, gli interessi per il ritardo nel pagamento della somma dovuta costituiscono una componente implicita nella domanda risarcitoria e, come tali,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5278 del 7 marzo 2007
«Qualora la parte abbia richiesto gli interessi secondo il tasso bancario o comunque superiore, non è viziata da extrapetizione la pronuncia del giudice che li abbia liquidati nella misura legale, essendo una tale richiesta implicitamente contenuta...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10523 del 1 agosto 2001
«In tema di risarcimento del danno dovuto al lavoratore per effetto della reintegrazione disposta dal giudice ai sensi dell'art. 18 dello statuto dei lavoratori, l'eccezione con la quale il datore di lavoro, al fine di vedere ridotto al limite...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11455 del 12 ottobre 1999
«Il principio della corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato, fissato dall'art. 112 c.p.c. se non osta a che il giudice renda la pronuncia richiesta in base ad una ricostruzione dei fatti autonoma rispetto a quella prospettata dalle parti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12121 del 28 novembre 1998
«Non sussiste il vizio di ultrapetizione — non configurabile qualora il giudice accolga una domanda che, pur non espressamente formulata, sia implicitamente contenuta in quella proposta — quando il giudice di merito in relazione alle mansioni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11460 del 17 maggio 2007
«La fattispecie del riconoscimento tacito della scrittura privata, secondo il modello previsto dall'art. 215 c.p.c., opera esclusivamente nel processo in cui essa viene a realizzarsi, esaurendo i suoi effetti nell'ammissione della scrittura come...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1613 del 22 gennaio 2009
«La sospensione dei termini di decadenza prevista dall'art. 20 della legge n. 44 del 1999, concernente il Fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e dell'usura, trova applicazione anche con riguardo alle cause inerenti alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6068 del 30 maggio 1995
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 19 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 nella parte in cui prevede (comma tre) il termine di 15 giorni per l'appello avverso la sentenza che pronuncia sull'opposizione alla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9166 del 5 novembre 1994
«Poiché spetta al giudice dare alla domanda l'esatta qualificazione, indipendentemente dall'esattezza della indicazione della parte o dalla mancanza di indicazioni, con il solo limite di non mutarne gli elementi obiettivi come fissati dall'attore,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25244 del 8 novembre 2013
«Il divieto di "reformatio in peius" costituisce conseguenza delle norme, dettate dagli artt. 329 e 342 cod. proc. civ. in tema di effetto devolutivo dell'impugnazione di merito ed in tema di acquiescenza, che presiedono alla formazione del "thema...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11843 del 22 maggio 2007
«L'eccezione di prescrizione è validamente proposta quando la parte ne abbia allegato il fatto costitutivo, e cioè l'inerzia del titolare, a nulla rilevando che chi la invochi abbia erroneamente individuato il termine applicabile, ovvero il momento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4804 del 1 marzo 2007
«L'eccezione di rinuncia alla prescrizione non integra un'eccezione in senso proprio e, pertanto, può essere presa in esame dal giudice, anche d'ufficio, senza bisogno di un'apposita iniziativa della parte interessata, purché i fatti sui quali essa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12146 del 1 dicembre 1998
«L'applicazione all'eccezione di prescrizione — la cui essenza è rappresentata dalla richiesta di accertamento dell'estinzione del diritto vantato dalla controparte per il decorso del tempo — del principio secondo cui la parte ha l'onere nel...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11923 del 24 novembre 1998
«Nell'ipotesi in cui la parte abbia eccepito la prescrizione decennale (cui è parificabile l'ipotesi in cui si sia limitata ad eccepire genericamente la prescrizione, dovendosi in tal caso ritenere che l'eccezione si riferisca alla prescrizione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22893 del 13 dicembre 2012
«In tema di responsabilità civile obbligatoria derivante dalla circolazione dei veicoli o motore, è rilevabile d'ufficio l'incapienza del massimale minimo di legge, rispetto al danno patito dalla vittima di un sinistro stradale indennizzabile da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21463 del 30 novembre 2012
«In tema di compravendita, il potere della parte di disporre delle eccezioni di prescrizione e decadenza dell'azione di garanzia si limita agli elementi costitutivi delle eccezioni stesse, ossia al decorso del tempo e alla volontà di profittare del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2860 del 7 febbraio 2008
«I negozi posti in essere dal falsus procurator non sono nulli, bensì privi di efficacia e tale inefficacia non è rilevabile d'ufficio, ma solo su eccezione di parte, a sollevare la quale è legittimato soltanto lo pseudo rappresentato. Tuttavia,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11837 del 22 maggio 2007
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 112 c.p.c., in relazione agli artt. 24 e 111 Cost., nella parte in cui consente il rilievo d'ufficio della questione attinente alla legittimazione ad agire in ogni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6191 del 29 marzo 2004
«Il potere del giudice di dichiarare d'ufficio la nullità ex art. 1421 c.c. va coordinato col principio della domanda fissato dagli artt. 99 e 112 c.p.c., con la conseguenza che soltanto se sia in contestazione l'applicazione o l'esecuzione di un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2214 del 15 febbraio 2002
«Il mancato avveramento della condizione sospensiva, concretando non un'eccezione in senso proprio ma una semplice difesa volta a contestare la sussistenza dei fatti costitutivi della domanda, deve essere esaminata e verificata dal giudice anche...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7783 del 8 giugno 2001
«Fermo il rispetto delle allegazioni di fatto prospettate dalla parte, una volta che questa abbia dedotto il fatto asseritamente invalidante, spetta al giudice ricondurlo alla categoria della nullità ovvero dell'annullabilità, con la conseguenza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6666 del 15 maggio 2001
«Nell'ambito del processo civile, il potere-dovere del giudice di conoscere ex officio di determinate questioni non determina la completa elisione del principio dispositivo, ma si coordina con esso e, in particolare, con la sua tipica...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11458 del 12 novembre 1998
«La deduzione di una transazione novativa, che integra un fatto estintivo della pretesa avversaria e cioè una eccezione in senso stretto, deve essere fatta valere in giudizio dalla parte che intende avvalersene. Qualora il giudice la rilevi...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1099 del 3 febbraio 1998
«In relazione all'opzione difensiva del convenuto consistente nel contrapporre alla pretesa attorea fatti ai quali la legge attribuisce autonoma idoneità modificativa, impeditiva o estintiva degli effetti del rapporto sul quale la predetta pretesa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4592 del 11 aprile 2000
«I vizi di ultra ed extra petizione non determinano una nullità insanabile della sentenza, sono denunciabili solo con gli ordinari mezzi di impugnazione e non sono rilevabili d'ufficio dal giudice dell'impugnazione; pertanto, poiché nell'udienza di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4612 del 10 maggio 1999
«La violazione dell'art. 112 c.p.c., nella quale sia incorsa la sentenza di primo grado per non aver pronunciato su una domanda della parte, non può essere dedotta per la prima volta in sede di ricorso per cassazione quando non abbia formato...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 837 del 17 gennaio 2008
«Poiché la giusta causa ed il giustificato motivo soggettivo di licenziamento costituiscono mere qualificazioni giuridiche, devolute al giudice, dei fatti che il datore di lavoro ha posto a base del recesso, la impugnazione della sentenza di primo...»