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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7651 del 28 marzo 2007
«... Ai fini della rilevanza della confondibilità delle denominazioni sociali, alla stregua dell'art. 2564 c.c., inoltre, non devono considerarsi tanto le attività svolte in concreto dalle società che abbiano denominazioni simili, quanto la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6707 del 2 giugno 1992
«La norma di cui al capoverso dell'art. 2596 c.c., secondo cui se la durata del patto di non concorrenza non è determinata o è stabilita per un periodo superiore a cinque anni, il patto è valido per la durata di un quinquennio, fissa soltanto un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7159 del 6 luglio 1990
«Nel contratto di fornitura di energia elettrica da parte dell'Enel (il quale, pur vertendosi in tema di servizio pubblico essenziale reso da un ente strumentale dello Stato, ha natura privatistica), deve ritenersi consentita la previsione di un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3725 del 25 luglio 1978
«L'impugnazione delle deliberazioni di un consorzio costituito da diversi condominii non è disciplinata dall'art. 2606 c.c., dal momento che il consorzio non è formato da imprenditori, ma da enti di gestione, bensì dalle disposizioni dettate in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4867 del 15 luglio 1983
«L'art. 2612 c.c., in tema di iscrizione dei contratti di consorzio di imprese, fa decorrere il termine per il deposito dell'atto costitutivo del consorzio dal momento della sua stipulazione e non da quello dell'istituzione di una sede che renda...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 34622 del 16 ottobre 2002
«La fattispecie di bancarotta impropria da reato societario di cui all'art. 223 della legge fallimentare, come sostituita dall'art. 4 del D.L.vo 11 aprile 2002, n. 61, si pone in rapporto di specialità rispetto alla precedente, in quanto introduce,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27296 del 14 luglio 2010
«Il reato di cui all'art. 2622 c.c. (false comunicazioni sociali in danno della società, dei soci o dei creditori), nel caso in cui il falso riguardi società non quotata, è perseguibile a querela della persona offesa, la quale, trattandosi di reato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 148 del 9 gennaio 1993
«La trascrizione della domanda giudiziale nelle ipotesi contemplate dagli artt. 2652 e 2653 c.c., che configura una mera prenotazione degli effetti dell'accoglimento della domanda stessa, opera nel senso di far retroagire tali effetti dal momento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13824 del 23 luglio 2004
«Il difetto di trascrizione della domanda diretta a dar dichiarare la nullità di un atto, soggetto a trascrizione, nel termine di decadenza di cinque anni previsto dall'art. 2652, deve essere dedotto dalla parte interessata a farlo valere in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3433 del 25 maggio 1981
«Il legislatore — stabilendo, nel primo comma dell'art. 2671 c.c., che il notaio o altro pubblico ufficiale che ha ricevuto o autenticato l'atto soggetto a trascrizione ha l'obbligo di curare che questa venga eseguita «nel più breve tempo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2445 del 1 ottobre 1993
«L'ordinanza di sospensione dei termini di custodia cautelare di cui all'art. 304, primo comma, c.p.p., può essere adottata successivamente al rinvio dell'udienza, purché prima del decorso del termine massimo di custodia.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2754 del 27 marzo 1997
«L'art. 2704 c.c. non consente di inferire la data di un documento dal suo contenuto intrinseco, ma impone invece di avere riguardo a circostanze oggettive esterne, come la registrazione, la morte del sottoscrittore, etc. che siano sicuramente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24814 del 24 novembre 2005
«Fra le riproduzioni meccaniche indicate, con elencazione meramente esemplificativa, dalfart. 2712 c.c., le quali formano piena prova dei fatti o delle cose rappresentati, se colui contro il quale sono prodotte non ne disconosce la conformità ai...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 144 del 8 gennaio 2002
«Mentre in materia di atti e contratti per i quali sia richiesta ad substantiam la forma scritta, eccettuata l'ipotesi della perdita incolpevole del documento (art. 2724 c.c.), è inammissibile la prova testimoniale della esistenza del negozio e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12803 del 27 settembre 2000
«L'indagine svolta a stabilire se una dichiarazione costituisca o meno confessione si risolve in un apprezzamento di fatto non censurabile in sede di legittimità, ove lo stesso sia fondato su una motivazione immune da vizi logici.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14780 del 24 giugno 2009
«A norma dell'art. 2732 c.c., l'invalidazione della confessione postula la dimostrazione, da parte del confitente, della non veridicità della dichiarazione e del fatto che la stessa è stata determinata da errore o da violenza; pertanto, poiché non...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3111 del 20 maggio 1982
«Con riguardo al credito di una società di fatto, la prestazione del giuramento decisorio da parte del socio munito del potere di rappresentanza, e costituitosi in giudizio in tale veste, spiega gli effetti di cui all'art. 2738 primo comma c.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11924 del 23 ottobre 1999
«Il divieto di patto commissorio, sancito dall'art. 2744 c.c., s'estende a qualsiasi negozio, quale ne sia il contenuto, che venga impiegato per conseguire il risultato concreto, vietato dall'ordinamento, dell'illecita coercizione del debitore a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1233 del 10 febbraio 1997
«Il divieto di patto commissorio sancito dall'art. 2744 c.c. si estende a qualsiasi negozio, ancorché lecito e quale ne sia il contenuto, che venga impiegato per conseguire il risultato concreto, vietato dall'ordinamento, dell'illecita coercizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3462 del 18 maggio 1988
«Il divieto del patto commissorio ex art. 2744 c.c. opera, nel caso di coesistenza di una vendita con un mutuo, solo se risulti che i due negozi siano stati concepiti in una reciproca interdipendenza, tale da rendere manifesto l'intento delle...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11250 del 28 dicembre 1994
«La disposizione dell'art. 2752, comma 1, c.c., come sostituito dall'art. 3 della L. 29 luglio 1975, n. 426, in virtù della quale i crediti dello Stato per l'imposta sul reddito delle persone fisiche, giuridiche e per l'imposta locale sui redditi,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26898 del 10 novembre 2008
«In tema di pegno avente per oggetto titoli del debito pubblico, gli atti di incasso del controvalore dei titoli stessi venduti dalla banca creditrice e accreditati sul conto corrente del cliente poi fallito, con corrispondente parziale riduzione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13998 del 28 maggio 2008
«In tema di pegno, la disciplina dettata dall'art. 2797 c.c. è derogabile consensualmente, non solo mediante la previsione di forme di vendita diverse da quelle prescritte dal secondo comma, ma anche mediante la dispensa dall'intimazione al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10111 del 2 agosto 2000
«Nell'ipotesi in cui i beni mobili oggetto di privilegio di cui all'art. 2756 c.c. siano di proprietà di soggetto diverso dal debitore e il creditore privilegiato intenda procedere alla vendita, deve notificare l'intimazione prevista dall'art. 2797...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1333 del 15 aprile 1976
«La norma di cui al secondo comma dell'art. 2797 c.c., la quale prescrive che il creditore pignoratizio, ove intenda vendere la cosa costituita in pegno, deve far trascorrere almeno cinque giorni dalla notificazione al debitore dell'intimazione di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1586 del 6 febbraio 2002
«La durata ventennale prevista dall'art. 2847 c.c. per l'iscrizione ipotecaria riguarda solo gli effetti della pubblicità e va distinta sia dal termine d'iscrizione del diritto d'ipoteca sia dal termine di prescrizione del diritto di credito...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7707 del 7 giugno 2000
«L'articolo 2864 c.c. che prevede il diritto del terzo (nella specie acquirente del bene ipotecato) di far separare dal prezzo di vendita la parte corrispondente ai miglioramenti eseguiti dopo la trascrizione del suo titolo, fino a concorrenza del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4698 del 25 febbraio 2011
«In tema di concordato fallimentare, non compete al giudice delegato, nella sede della verifica dell'esecuzione dello stesso ai sensi dell'art. 136 legge fall., il potere di ordinare la cancellazione delle ipoteche iscritte sui beni del fallito in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10428 del 21 ottobre 1998
«Presupposto essenziale per l'esercizio dell'azione surrogatoria è la qualità di creditore e, quindi, la sussistenza di un credito certo, pur se sottoposto a termine o condizione. Conseguentemente non è legittimato ad agire in surrogatoria chi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6511 del 2 aprile 2004
«Necessario presupposto dell'azione revocatoria è l'esistenza di un credito, ancorché sottoposto a termine o condizione, non anche che il credito sia «liquido», ossia determinato nel suo ammontare o facilmente liquidabile, non rilevando tale...»