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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9768 del 29 ottobre 1985
«Il delitto previsto dall'art. 494 c.p. può essere commesso anche mediante la falsa attribuzione, a sé stessi oppure ad altri, di una qualità alla quale la legge attribuisca effetti giuridici, che possono essere, per la loro indeterminatezza, di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21531 del 3 giugno 2002
«Non è configurabile il concorso formale fra l'ipotesi di reato di cui all'art. 494 c.p., consistente nell'attribuirsi falsamente una qualità da cui la legge fa derivare taluni effetti giuridici, e l'ipotesi di furto aggravato di cui all'art. 625...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44090 del 23 ottobre 2014
«E configurabile lo stato di quasi flagranza del reato di maltrattamenti in famiglia purché: a) il singolo episodio lesivo risulti non isolato ma quale ultimo anello di una catena di comportamenti violenti o in altro modo lesivi; b) l'episodio...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11213 del 21 novembre 1992
«In tema di applicazione di sanzioni sostitutive su richiesta dell'imputato, per effetto dell'art. 60 della L. 24 novembre 1981, n. 689, è inapplicabile la sanzione sostitutiva per il reato di cui all'art. 590 c.p. - commesso con violazione delle...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 29549 del 4 settembre 2006
«In tema di lesioni personali e di omicidio preterintenzionale, ricorre la circostanza aggravante del fatto commesso con armi quando la vittima delle lesioni è aggredita con un coltello da cucina, che rientra nella nozione di «arma» in cui sono...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7524 del 12 luglio 1991
«In tema di lesioni personali, la circostanza aggravante del fatto commesso con armi, prevista dall'art. 585, comma primo, ult. parte, c.p., ricorre solo quando l'oggetto qualificato come arma è usato in maniera propria, conformemente alla sua...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1449 del 7 febbraio 1987
«La circostanza aggravante speciale, di carattere obiettivo e ad effetto comune, del delitto di lesione personale volontaria costituita dal fatto commesso con armi, postula per il suo riconoscimento che lo strumento qualificabile come arma sia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2335 del 10 marzo 1993
«Per l'applicabilità dell'aggravante del fatto commesso con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale di cui all'art. 589 cpv. c.p. non è necessaria la violazione di una specifica norma del codice della strada, ma è...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6816 del 12 febbraio 2001
«In tema di omicidio colposo commesso mediante omissione, qualora sussistano, relativamente alla stessa situazione di pericolo, più soggetti in posizione di garanzia, sia pure a titolo diverso, ciascuno di essi è per intero destinatario del compito...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3871 del 17 marzo 1990
«Il secondo comma dell'art. 589 c.p. (omicidio colposo commesso con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale o di quelle per la prevenzione degli infortuni sul lavoro) non integra un reato autonomo, bensì un'aggravante...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3495 del 23 marzo 1994
«L'aggravante del fatto commesso con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro prevista dall'art. 589, comma 2, c.p., sussiste anche quando la contestazione abbia ad oggetto la violazione dell'art. 2087 c.c., in forza del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 588 del 20 gennaio 1987
«In tema di omicidio colposo, la circostanza aggravante prevista nella seconda ipotesi del secondo comma dell'art. 589 c.p. (fatto commesso con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro) deve ritenersi sussistente quando...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3494 del 17 marzo 1988
«Qualora il reato di omicidio colposo aggravato ai sensi dell'art. 589, secondo comma c.p. sia stato commesso dopo la nuova normativa di cui al D.L. 11 aprile 1974, n. 99 concernente il giudizio di comparazione tra circostanze del reato e...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10229 del 17 novembre 1984
«In tema di reato colposo contro la persona commesso con violazione delle norme del codice della strada, la semplice inosservanza di queste norme non comporta di per sé un giudizio di colpevolezza in ordine al reato stesso. Tuttavia, se la colpa è...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9526 del 30 ottobre 1984
«Qualora sia accertata, in caso di procedimento per reato di lesioni colpose commesso con violazione delle norme di comportamento sulla circolazione stradale, l'insussistenza di qualsiasi elemento di colpa nella condotta dell'agente, la formula...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3433 del 2 febbraio 2005
«Le disposizioni in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro si applicano anche ai prestatori d'opera. Ne consegue che risponde del reato di lesioni colpose commesso con violazione delle norme antiinfortunistiche l'operatore del «muletto»...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11704 del 19 novembre 1991
«In tema di cause estintive del reato di lesioni personali colpose gravi, la violazione dell'art. 4, lett. c), D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547 ed ogni violazione comunque riconducibile all'obbligo generico posto dall'art. 2087 c.c. integra una...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4407 del 15 aprile 1998
«Ai fini della sussistenza del reato di cui all'art. 591 c.p. (abbandono di persone minori o incapaci), non è penalmente apprezzabile l'atto con il quale il direttore sanitario di una clinica — presso cui è ricoverato, in trattamento sanitario non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19827 del 30 aprile 2003
«Poiché il delitto di diffamazione commesso dal giornalista con il mezzo della stampa rappresenta l'evento del reato colposo attribuibile al direttore responsabile, ai sensi dell'art. 57 c.p., la condotta omissiva di quest'ultimo consiste...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2657 del 19 marzo 1993
«Ai fini della determinazione della somma liquidata a titolo di riparazione pecuniaria alla persona offesa dal reato di diffamazione commesso col mezzo della stampa, il parametro della diffusione dello stampato attiene non al numero delle copie...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 21335 del 4 giugno 2010
«Il delitto di sfruttamento della prostituzione minorile (art. 600-bis, comma primo, c.p.), che richiede la consapevole partecipazione, anche occasionale, ai guadagni che il minore si procura con il commercio del proprio corpo, non è un reato...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 21181 del 20 maggio 2009
«L'esercizio della violenza o della minaccia nei confronti della vittima non è evento necessario all'integrazione del reato di induzione alla prostituzione minorile che può essere commesso, a differenza del reato di violenza sessuale, anche solo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42371 del 16 novembre 2007
«In tema di reati contro la prostituzione minorile, ove il tentativo di indurre un minore a prostituirsi sia commesso mediante conversazioni telefoniche, la competenza per territorio spetta al giudice del luogo ove si trovava il minore all'atto di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22970 del 7 dicembre 2004
«Con le memorie di cui all'art. 190 c.p.c., le parti possono solo replicare alle deduzioni avversarie e illustrare ulteriormente le tesi difensive già enunciate nelle comparse conclusionali, sicchè nelle memorie non possono essere esposte questioni...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45513 del 4 novembre 2014
«L'incertezza circa le generalità dell'imputato, della cui identità fisica si abbia però certezza, non legittima né la pronuncia di assoluzione "per non aver commesso il fatto", né la dichiarazione di non doversi procedere "per essere rimasti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 26444 del 18 giugno 2014
«In tema di reati fallimentari, le condotte distrattive poste in essere prima dell'ammissione al concordato preventivo rientrano, anche nel caso in cui la società non sia poi dichiarata fallita, nell'ambito previsionale dell'art. 236, comma...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 19615 del 13 maggio 2014
«Il decreto di sequestro probatorio delle cose che costituiscono corpo di reato, deve essere necessariamente sorretto, a pena di nullità, da idonea motivazione in ordine al presupposto della finalità perseguita, in concreto, per l'accertamento dei...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 48734 del 24 novembre 2014
«Il risultato delle indagini dattiloscopiche offre piena garanzia di attendibilità e può costituire fonte di prova senza elementi sussidiari di conferma anche nel caso in cui sia relativo all'impronta di un solo dito, purché evidenzi almeno sedici...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8354 del 25 febbraio 2015
«Nell'ipotesi di annullamento della sentenza emessa dalla Corte di appello o di assise di appello o dal Tribunale in composizione collegiale, l'eventuale errore materiale commesso dalla Corte di cassazione nella individuazione del giudice del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 31469 del 17 luglio 2014
«È abnorme la sentenza con la quale il giudice dibattimentale, avendo accertato che il fatto è stato commesso al di fuori della circoscrizione del proprio Tribunale, dichiari di non doversi procedere nei confronti dell'imputato per mancanza di una...»